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Mensik lancia la sfida all'idolo Djokovic: "Giocherò per vincere"

Il serbo ha vinto l'unico precedente, lo scorso autunno a Shanghai, ma Mensik ci crede: "Quella volta volevo solo godermi l'esperienza, ma ora so gestire meglio le emozioni e voglio vincere"

di | 29 marzo 2025

Mensik si carica in campo (Getty Images)

Mensik si carica in campo (Getty Images)

“Senza di lui, non sarei dove sono oggi”. È stato questo il mantra negli ultimi mesi di Jakub Mensik (n. 54 ATP), ogni qualvolta gli chiedessero di Novak Djokovic. Oggi, però, le cose sono cambiate. Se al ceco, classe 2005, bastava prima passare una giornata col suo idolo tennistico (che l’aveva invitato personalmente, tempo fa, dopo la finale juniores dell’Australian Open 2022), domani il diciannovenne di Prostejov si ritroverà davanti al totem (oggi n. 5) nella sua prima finale in carriera in un Masters 1000, il Miami Open presented by Itau.

Un traguardo raggiunto grazie alla settima vittoria in carriera (su 12 sfide in totale) contro un Top 10. Nella nottata italiana, a lui si è arreso, col punteggio di 76(4) 46 76(4), il n. 4 Taylor Fritz, che aveva vinto il primo precedente. Uno score che denota la sua grande freddezza nei momenti clou, di cui Mensik stesso ha parlato in conferenza stampa.

"È dura gestire un match in cui senti di fare tutto bene e hai solo due palle break. Ho avuto vere occasioni solo nei tiebreak e sono davvero contento di averle sfruttate. Sapevo come restare calmo e concentrato. È stato incredibile riuscire a gestire tutte le emozioni che provavo dentro; quando ho finito il match, le ho lasciate uscire". Con un urlo liberatorio, che difficilmente uno come lui – sempre focalizzato e non molto “rumoroso” nei match, ma non per questo dimesso nell’atteggiamento – si sarebbe concesso.

L’occasione, però, richiedeva anche di godersi il momento, lasciarsi trasportare dalla gioia di aver conquistato la prima finale “1000” in carriera. Essendo sicuro, anche in caso di sconfitta domenica, di occupare almeno la 30esima posizione nella prossima classifica ATP.

Mensik in azione col dritto (Getty Images)

Mensik in azione col dritto (Getty Images)

Di fronte, come detto, avrà il tennista più vincente dei tempi moderni, recordman per Slam vinti (24) e per Masters 1000 vinti (40), in una finale a suo modo unica. La differenza d'età tra i due, 18 anni e 102, sarà la più ampia mai vista in una finale di questo livello. Una partita che Djokovic affronterà con una motivazione in più: la caccia 100esimo titolo in carriera, che già gli era sfuggito nel Masters 1000 di Shanghai. Dove prima di perdere da Jannik Sinner, il tennista di Belgrado aveva sconfitto nei quarti proprio Mensik (rimontando un set di svantaggio).

Rispetto al match in Cina, però, troverà un giocatore diverso, a detta del diretto interessato: “Quella volta ero molto nervoso – ha ricordato Mensik -. Lo sarò anche domenica, ma penso di essere in grado gestire molto meglio le emozioni. A Shanghai ero in campo per godermi l’esperienza, qui giocherò per vincere, ha detto senza fronzoli.

Mensik e Djokovic dopo il match di Shanghai (Getty Images)

Mensik e Djokovic dopo il match di Shanghai (Getty Images)

"L'anno scorso è stato il mio primo anno nell'ATP Tour, quindi stavo facendo esperienza. Tutto era nuovo per me. Quindi giocavo in generale per divertirmi, sapendo di dover fare tesoro di ogni partita. A Miami – ha aggiunto a titolo esemplificativo – ero già stato lo scorso anno - quindi so come ci si sente, come ci si trova qui. Ho più esperienza. Ovviamente, il mio primo anno è finito, e ancora piuttosto giovane. Fa tutto parte del viaggio: non è solo una partita o una situazione particolare, ma sono tutti i tornei, tutte le partite. Ogni partita sto migliorando sempre di più".

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