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Il limbo di Medvedev: ora serve uscire dalla comfort zone per ritrovarsi

Il numero ATP è chiamato a dare un segnale dopo una stagione in cui Sinner e Alcaraz hanno ridimensionato le sue ambizioni, lasciandogli le briciole.

di | 18 dicembre 2024

Medvedev concentrato in campo (Getty Images)

Medvedev concentrato in campo (Getty Images)

L’ultima volta che Daniil Medvedev aveva chiuso una stagione con 21 sconfitte era il 2019, e le sensazioni erano nettamente differenti. Si trattava, al tempo, della sua prima annata da “grande”, con quattro titoli, tra cui i Masters 1000 di Cincinnati e Shanghai, a cui si aggiungevano quella persa nel 1000 di Montreal e – soprattutto – quella allo US Open.

Sinner e Medvedev alla premiazione dell'Australian Open 2024 (Getty Images)

Sinner e Medvedev alla premiazione dell'Australian Open 2024 (Getty Images)

Per capire quanto il confronto sia impari, basta guardare alla bacheca rimasta vuota, a eccezione di due “piatti”, il premio che spesso nel tennis tocca allo sconfitto.

Essere rimasto in Top-10, aver chiuso persino in Top-5, è una magra consolazione per chi – come lui – è stato protagonista in tutta l’ultima parte di 2023 (con tanto di finale a Flushing Meadows), così come anche all’Australian Open.

Eppure, proprio a partire da quella rimonta subita da Jannik Sinner, nubi oscure si sono addensate sul moscovita, che nel 2025 è chiamato a dare delle risposte.

Due anni fa, ad esempio, la sconfitta all’ultimo sulla Rod Laver Arena (per mano di Rafael Nadal) diede il via anch’essa ad una stagione in chiaroscuro, conclusa al numero 7 della classifica ATP. Se allora, però, quanto accaduto in Australia aveva chiaramente avuto un impatto nefasto sulla psiche di Medvedev, le preoccupazioni alla fine del 2024 sono ben più concrete.

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Al netto di una serenità mentale che può spesso venir meno in diversi momenti dell’anno, ciò che crea delle perplessità, in ottica 2025, è il tennis giocato. Guardando alle statistiche sulla sua pagina del sito ATP – pur trovandosi ancora ad essere uno dei migliori ribattitori del circuito – il ventottenne è peggiorato rispetto al 2023 (anche solo leggermente) in tutti i campi: dal rendimento sulla prima e sulla seconda di servizio fino ad arrivare alle palle break salvate e a quelle convertite.

Di fronte a Sinner o a Carlos Alcaraz, poi, il trend è risaputo: combinando gli scontri diretti con ognuno, ha ottenuto una sola vittoria su otto (contro l’azzurro ai quarti di Wimbledon). Anche questo ha pesato, sul fatto che la casella dei titoli rimanesse ferma a zero. Ma non può essere affatto un alibi. Il suo rendimento, ad esempio, ha deluso le aspettative anche nella tournée estiva sul cemento americano, due sconfitte all’esordio sia nel Masters 1000 del Canada che in quello di Cincinnati.

Dr Daniil e Mister Medvedev

Dr Daniil e Mister Medvedev

Alcaraz e Sinner rappresentano oramai giocatori contro i quali, per sua stessa ammissione, sente di avere poche armi. E l’innesto dell’ex Top-10 Gilles Simon nel suo staff non ha invertito la parabola. Con una particolarità abbastanza singolare, che lo pone in un limbo insidioso. Se con i Top-5 ha un parziale di 1-9, con i giocatori tra la posizione 6 e 10, il parziale è di cinque vittorie e zero sconfitte.

Una tendenza a due facce che lascia – forse ancor di più – l’amaro in bocca. In campo ed in conferenza, alle volte, ha mostrato un pizzico di naturale rassegnazione. “Sono stanco di lottare, oramai tutti sono in grado di tenere lo scambio con me”, ha confessato dopo aver perso il match d’esordio alle ATP Finals contro Taylor Fritz.

Molto, per quel che riguarda il suo futuro, dipende dalla sua disponibilità a lavorare sulle lacune, sia comportamentali che – appunto – tecniche. Solo e soltanto a partire da lì, il suo acume tattico potrà trarre nuova linfa.

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