Marc Lopez, in un'intervista del 2024, ha ricordato l'importanza di Nadal nella sua vita, sia dal punto di vista professionale che umano: "Ci siamo sempre voluti bene, giocare in doppio con lui ha dato una spinta decisiva alla mia carriera. Come coach, conta esserci e dire le cose giuste"
di Samuele Diodato | 13 aprile 2025
Da Rafael Nadal a Jasmine Paolini. Marc Lopez, spagnolo classe 1982, è pronto ad iniziare il suo percorso come coach al fianco dell’azzurra, che l’ha scelto come successore di Renzo Furlan a partire dall’imminente WTA 500 di Stoccarda. Catalano DOC, da giovanissimo Lopez si era concentrato nella carriera da singolarista, salvo poi regalarsi i suoi maggiori successi come doppista, raggiungendo anche il best ranking di n. 3 di specialità nel 2013.
Al netto dei successi come atleta, tra i quali le ATP Finals 2012 (con Marcel Granollers) ed il Roland Garros 2016 (con Feliciano Lopez), il suo nome è profondamente legato a quello dell’amico Nadal, con il quale ha vinto l’oro olimpico nel 2016 e nel quale team è entrato a far parte nel 2021, fino ad accompagnarlo al ritiro, lo scorso autunno. Un’esperienza professionale e di vita che aiutano a tracciare meglio i contorni della sua personalità, per capire anche quello che sarà il suo approccio alla “sfida” accettata con Paolini.
Ex oro olimpico in doppio con Nadal e a lungo nel team del maiorchino: Marc Lopez prenderà il posto di Renzo Furlan nel team di Jasmine ?
— SuperTennis TV (@SuperTennisTv) April 12, 2025
Al momento la collaborazione è confermata per tutta la stagione sulla terra ??
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Uno spaccato interessante del suo modo di fare come coach, e del suo rapporto con Rafa, arriva da un’intervista rilasciata a novembre per “La Razon”. “Ho conosciuto Nadal quando aveva 15 anni, e io 19 anni. Giocavamo i Campionati spagnoli a squadre, e siamo diventati amici. Poi lui è cresciuto rapidamente, arrivando nel circuito ATP, quindi non ci vedevamo più spesso, ma ci siamo sempre voluti bene”.
Proprio a Nadal è legato quello è il momento spartiacque della carriera di Lopez: “Ho sempre puntato ad entrare in Top-100 come singolarista, ma nel 2008, dopo alcune difficoltà e vari infortuni ero un po’ stanco di lottare. Poi, alla fine di quell’anno, Nadal mi ha chiamato per giocare il doppio a Doha: stavo pensando di ritirarmi, ma vincere quel torneo mi ha dato la spinta per continuare, fino a scegliere di giocare esclusivamente il doppio dal 2010 in poi”.