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Il brasiliano, vincitore all'esordio nel torneo in cui un anno fa vinse il suo primo match in un Masters1000 (e terzo in carriera), continua a crescere ed è ora atteso da Paul: "Un anno fa mi allenai con lui proprio qui, so quanto gli piaccia giocare sul rosso"
25 aprile 2025
Madrid, un anno dopo. Stesso campo, stessa faccia. Ad esser cambiato è il ranking. Che vede oggi Joao Fonseca a un passo dall'ingresso in top60, proprio in quella Madrid che l'anno scorso segnò il suo debutto in un Masters1000 come wild card bagnato con la vittoria contro Alex Michelsen quando era il n.242 del mondo. Cresce in fretta il carioca. Capace negli ultimi dodici mesi di aggiungere a quel primo successo altre 21 affermazioni, tra cui spicca quella arrivata lo scorso febbraio in finale a Buenos Aires contro Francisco Cerundolo che è valsa lui il primo titolo della sua sin qui giovane carriera.
Vincitore al primo turno del Mutua Open di Madrid, Fonseca si è disfatto del qualificato danese Elmer Moller, "un ragazzo che sta giocando bene ultimamente, lo sapevo: aveva appena vinto un Challenger, proveniva dalle qualificazioni e mi aspettavo che sarebbe stato un match difficile", ha esordito il brasiliano nella sua prima conferenza stampa al termine di quello che è stato anche il suo primo match in carriera sul Manolo Santana.
"Ma ormai mi sto abituando a questo tipo di tornei - ha ancora aggiunto, destreggiandosi col suo inglese ancora incerto di fronte ai microfoni - Oggi il giocatore più esperto in campo ero io, so che suona strano perché ero anche il più giovane, ma io avevo già provato la sensazione di giocare in stadi così grandi mentre per lui credo fosse la prima volta ed era un po' più nervoso".
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— #MMOPEN (@MutuaMadridOpen) April 24, 2025
???? Joao Fonseca thrives in the Manolo Santana Stadium.@atptour | @ATPTour_ES | #MMOPEN pic.twitter.com/LCSdbA624M