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s'Hertogenbosch, primo titolo in carriera per Diallo

Il canadese supera in due set il belga Zizou Bergs centrando il suo primo titolo in carriera e issandosi per la prima volta tra i top50 al termine di una settimana in cui era riuscito a battere sia Thompson che Khachanov

di | 15 giugno 2025

Gabriel Diallo (Libéma Open official site)

Gabriel Diallo (Libéma Open official site)

Quanta strada hanno fatto Gabriel Diallo e Zizou Bergs. L'Italia del tennis se li ricorda bene. I due infatti, a un anno di distanza l'uno dall'altro, furono tra i protagonisti che nel 2023 e 2024 si frapposero a Bologna tra gli Azzurri d capitan Volandri e il loro approdo in Andalusia, sede di uno storico bis che quest'anno proprio in Emilia vedrà andare in scena il terzo atto. Il canadese, allora con una sola vittoria in carriera sul circuito ATP, e il belga, presentatosi alla Unipol Arena con un solo quarto di finale giocato in carriera, si sono sfidati a dispetto di ogni pronostico nella finale del Libéma Open con il palio un titolo che per entrambi sarebbe coinciso con il primo alloro con cui inaugurare le rispettive bacheche e a spuntarla è stato Diallo col punteggio di 75 76(8).

Se a Stoccarda la pioggia aveva rallentato le operazioni, in Olanda, paese di rinomata instabilità metereologica, si è dovuto ringraziare il vento che a folate ha spazzato il cielo mandando così in scena una finale senza interruzioni. Per quanto tirata nel punteggio, la partita giocata da Diallo alla lunga si è rivelata più consistente di quella declinata da Bergs. E più coraggiosa, soprattutto. Fin dal servizio, che ha portato lui in dote ben 9 ace; e poi nell'interpretazione, coerente con il gioco che l'erba richiede ed eccitata da frequenti discese a rete nonché dalla volontà di attaccare sempre, anche in risposta, nel tentativo di aprirsi il campo e mantener vive le buona sensazioni maturate nel corso del torneo.

Il problema semmai è aver trovato un Bergs ugualmente intraprendente, che non si è lasciato scoraggiare dal 77% di punti estratti dalla prima del suo rivale e che ha saputo rispondere vincente dopo vincente alle iniziative da lui messe in campo. Alla fine, ancora, a far la differenza sono stati i dettagli, concentratisi negli ultimi due game del primo set: le due chance di break fallite da Bergs e l'unica trasformata nel dodicesimo game dal canadese. Un colpo che avrebbe potuto fiaccare il morale del giovane belga, ma che invece non ne ha scalfito l'esuberanza.

Tanto da farlo rientrare in campo e lasciare a Diallo soli tre punti nei suoi primi te turni di servizio, preferendo concentrare i suoi sforzi in risposta nel tentativo di far breccia nella battuta altrui. Invano. Perché Diallo ha tenuto, seppur dovendo lottare di più, e col tempo è riuscito perfino a crescere lanciandosi senza paura in un tie-break che lo vedeva rincorrere sul 6-4 costringendolo ad annullare due set point. Per essere due primi finalisti, il tie-break giocato dai due si direbbe la miglior assicurazione possibile non tanto sulla qualità del loro tennis, quanto sulla solidità mentale dimostrata. Un batti e ribatti che dopo i due set point annullati ha visto poi Bergs cancellare una prima palla per il match per poi inciampare ancora alla terza occasione di pareggiare i conti. E' stato qui, forse, che si sono sgretolate definitivamente le sue certezze. Ma non le speranze per il suo avvenire. Un merito riconosciutogli dallo stesso Diallo durante le cerimonia di premiazione, e che animerà le discussioni del pubblico presente così come animò quelle del pubblico italiano quando l'attuale n.44 del mondo (suo miglior ranking) si presentò per la prima volta ai suoi occhi.


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