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Kyrgios: "Sto recuperando, ma è presto per dire quando tornerò"

L'australiano, dopo un 2022 che lo vide raggiungere la finale di Wimbledon, nel 2023 ha giocato un solo match. "Ma - avverte - miglioro ogni giorno e sto tornando in forma"

22 marzo 2024

Nick Kyrgios (Getty Images)

Nick Kyrgios (Getty Images)

Assente dalla fine del 2022, salvo un'unica apparizione fatta all'Open di Stoccarda nel 2023 dove fu sconfitto dal cinese Yibing Wu, Nick Kyrgios è ormai sulla via del rientro in campo dopo le due operazioni al ginocchio e l'infortunio al polso che lo hanno costretto a un lungo stop che solo recentemente lo ha visto tornare ad affacciarsi sul circuito, seppur in veste di telecronista durante gli ultimi Australian Open.

Intervenuto nel podcast condotto da Rainn Wilson - "Good Trouble with Nick Kyrgios" - l'australiano ex finalista di Wimbledon ha dichiarato di notare "miglioramenti quotidiani nelle sensazioni che avverto sul polso e direi di trovarmi a metà strada nel mio percorso verso il rientro. Ma non so dirvi esattamente quando lo farò, voglio essere prudente e prendermi il mio tempo perché sappiamo bene quel che piuò succedere quando sono in forma".  

Nel 2022, ultima stagione che Kyrgios completò integro e non condizionato dagli infortuni, l'ex n.20 del mondo riuscì a spingersi fino alla finale di Wimbledon poi persa in quattro set contro Novak Djokovic. E resta quella l'unica vittoria del serbo nei suoi confronti, a fronte dei due successi colti dall'aussie ad Acapulco e Indian Wells, entrambi risalenti al 2017. E su questo è stato poi richiesto di un parere Kyrgios quando ha aperto il suo profilo Instagram a una sessione di Q/A con i suoi follower: "Quando affronto gente come Nadal o Djokovic, voglio mostrare al mondo che un ragazzo può riuscire a sfidare, battendoli, giocatori simili a delle divinità".

Non poteva infine mancare un ultimo riferimento al suo carattere, da molti letto come un freno alla realizzazione di tutto il suo potenziale ma da lui invece accolto come vero momento di svolta della sua carriera e del suo percorso di maturazione: "E' proprio quando ho iniziato ad essere me stesso che ho colto i miei successi più importanti. Quando sono sbarcato sul circuito all'inizio mi sentivo un pesce fuor d'acqua a comportarmi come tutti gli altri miei colleghi".

"All'epoca c'erano ancora Federer, Murray, giocatori davvero educati - ha raccontato Kyrgios nel corso del podcast - E così mi sono detto 'ok, proverò ad essere un po' più come Federer'. E così mi presentavo in campo con due borse, sempre molto ben organizzato e cercando di essere estremamente corretto".  

Inutile però continuare a fingere di essere quel che non sei. E infatti il bluff è durato poco. "Per i primi due anni non mi sentivo me stesso e credevo che questo sport mi fosse davvero estraneo - ha poi proseguito nel suo racconto l'australiano - Poi a un certo punto mi sono detto: basta, adesso voglio essere chi sono davvero. E così cominciai a presentarmi in campo con delle magliette da basket e tutti che si chiedevano 'ma che sta facendo?'. E fu proprio allora invece, quando smisi di recitare, che riuscii a cogliere i miei risultati più importanti".

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