Da Simone Cerasuolo a Mattia Furlani, tanti campioni italiani di discipline diverse hanno raccontato come Jannik Sinner sia per loro una fonte di ispirazione. Ecco perché
di Alessandro Mastroluca | 13 dicembre 2025
Essere campioni è questione di desiderio e voglia di vincere, secondo John McEnroe. Per Martina Navratilova è tornare a casa col trofeo. Per Andy Roddick devi non solo amare il gioco, ma rispettarlo. Il successo, diceva Arthur Ashe, ad oggi unico campione nero in singolare maschile a Wimbledon, diceva che il successo è un viaggio e non una destinazione, che quello che fai per arrivarci è molto più importante del risultato.
Questo approccio che si potrebbe definire springsteeniano, per cui lavorare sul tuo sogno conta comunque vada perché anche un sogno che non si avvera non è una bugia, suona familiare a chi abbia seguito il cammino di Jannik Sinner e il suo modo di percorrere la sua scalata verso la vetta del tennis.

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La sua normalità testardamente difesa pur nell'eccezionalità dei suoi risultati affascina non solo i tifosi italiani. E' lo sguardo di altri campioni dello sport, in particolare di discipline individuali, a raccontarci l'effetto che hanno la sua storia, il suo modo di giocare, quel che di sé lascia trasparire. "Quello che Sinner ha cambiato è proprio il modo di vedere lo sport individuale in Italia. È un personaggio sportivo da ammirare" ha detto alla Gazzetta dello Sport Simone Cerasuolo, campione di nuoto che nei 50 rana ha trionfato ai Mondiali la scorsa estate e di recente agli Europei in vasca corta.
L'approccio di Sinner non può che colpire Daniel Grassi, pattinatore di figura, secondo agli Europei del 2022. Altoatesino come Jannik, Grassi aveva iniziato giocando a tennis prima di dedicarsi alle evoluzioni artistiche sul ghiaccio e diventare il primoo europeo ad atterrare un quadruplo loop in una competizione internazionale. “Ci siamo sfiorati un anno fa alla cerimonia ‘Altoatesino dell’anno’. Lui c’era, io purtroppo no perché avevo gli Europei - ha detto, sempre alla Gazzetta dello Sport - Cerco di prendere spunto dalle sue parole. Mi piace quando dice di osare di più, sfidare se stessi anche se, a volte, questo significa perdere. Ma è il trucco per diventare più forte”.

Le foto che fanno la storia
Osare e sfidare se stesso come parole d'ordine le conosce bene anche Mattia Furlani, l'italiano volante, campione del mondo di salto in lungo all'aperto e indoor nel 2025, bronzo olimpico a Parigi 2024. Anche il romano, che detiene il primato del mondo Under 20 nella sua specialità, ammira la grinta del primo italiano numero 1 del mondo nella storia del tennis maschile. "Non ho mai visto un atleta con la determinazione di Jannik Sinner, mi ha ispirato molto" ha detto.
Ha espresso un concetto affine anche il nuotatore Nicolò Martinenghi, campione olimpico nei 100 rana, due volte campione del mondo in vasca lunga e altrettante in vasca corta. Appassionato di velocità non solo in corsia, segue infatti la MotoGP, Martinenghi ha colto un ulteriore lato di Sinner. “Ha conservato la fame di vincere che aveva all’inizio - ha detto - Mi affascina il suo essere imperturbabile”. I campioni, dunque, sanno come riconoscere e comprendere altri campioni, qualunque sia la specialità.