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Tutto sui tornei di singolare e doppio maschile agli Internazionali BNL d'Italia: i campioni più titolati e i grandi trionfi degli italiani, a partire dai due successi di Nicola Pietrangeli
di Alessandro Mastroluca | 23 marzo 2025
Suggestione, armonia, bellezza, fascino, magia. L'’82.ma edizione degli Internazionali BNL d'Italia promette di essere la prima di una ‘nuova epoca’ del torneo all’interno di un site più grande, più bello, più funzionale e ricco di fascino.
Quest’anno, infatti, il tennis per la prima volta entrerà nello Stadio dei Marmi. Il suggestivo impianto, intitolato alla leggenda Pietro Mennea.
La sede
Nel cuore di Roma, al Foro Italico, le linee della memoria intrecciano ricordi ed emozioni. Il Foro, inaugurato il 28 ottobre 1932 come “Città dello sport” e manifesto di architettura razionalista. Uno dei suoi simboli più riconoscibili è lo stadio Pietrangeli, a cui fanno da corona le 18 monumentali statue di atleti volute dall’architetto Enzo Del Debbio per l'impianto nato come teatro dei saggi ginnici celebrativi del fascismo. Il Centrale, invece, rappresenta la modernità del torneo. Ha cambiato veste più volte, prima di assumere quella attuale nel 2010: un trionfo di cemento, acciaio e cristallo, in armonia cromatica e architettonica con tutto il resto dell'area. È il teatro delle grandi occasioni, dei momenti che fanno la storia.
Dal 2025 in occasione degli Internazionali il tennis sbarca anche allo Stadio dei Marmi "Pietro Mennea". Progettato nel 1928 da Enrico Del Debbio, lo stadio fu inaugurato nel 1932. Da sempre cuore delle attività azzurre di atletica leggera, ha ospitato anche eventi di rugby e calcio a 5, inoltre durante le Olimpiadi del 1960 le sue gradinate di marmo bianco di Carrara e le 60 splendide statue che lo circondano hanno incorniciato alcune gare del torneo olimpico di hockey su prato.
La storia degli Internazionali d’Italia è cominciata nel 1930 presso il Tennis Club Milano di via Arimondi, grazie al lavoro e alla passione del conte Alberto Bonacossa.
Nel 1935 il torneo prese definitivamente possesso dell’impianto in cui ancora oggi si svolge, il Foro Italico, costruito a partire dal 1928 su progetto dell’architetto Del Debbio, per spostarsi da allora in tre sole occasioni, una comune ai tornei maschile e femminile, nel 1961, quando il torneo si disputò allo Sporting di Torino nell’ambito delle celebrazioni del Centenario dell’Unità d’Italia: in quell'edizione Nicola Pietrangeli ha celebrato il suo secondo trionfo al Foro battendo la leggenda australiana Rod Laver in una finale impossibile da dimenticare.
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Nell'albo d'oro, il campione più titolato in singolare maschile è Rafa Nadal, ben dieci volte re di Roma: un regno iniziato con la doppietta nel 2005 e 2006, le ultime due finali disputate al meglio dei cinque set. Seguono in questa graduatoria Novak Djokovic (6); Jaroslav Drobny, Martin Mulligan e Thomas Muster (3).
Drobny condivide poi il record di trofei all'attivo in doppio (4) conl'australiano Neale Fraser, lo statunitense Brian Gottfried e il messicano Raul Ramirez campioni per quattro anni di fila (record di titoli consecutivi), il canadese Daniel Nestor e i gemelli Bob e Mike Bryan.
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Sei le vittorie italiane in singolare maschile nella storia del torneo. La prima l'ha celebrata il genovese Emanuele Sertorio nel 1933, battendo in finale il francese Andre Martin-Legeay. L'anno successivo ha trionfato Giovanni Palmieri, dotato di uno dei migliori rovesci del suo tempo, nella prima delle tre finali tutte italiane in singolare maschile contro Giorgio De Stefani.
E' poi il milanese Fausto Gardini a far appassionare al tennis i tifosi italiani nel dopoguerra. Trascinatore in Coppa Davis, nel 1955 supera in finale Giuseppe Merlo in una finale dai contorni burrascosi. Merlo, considerato l'inventore del rovescio a due mani, deve ritirarsi per crampi sul punteggio a suo favore di 6-1 1-6 6-3 6-6.
Merlo perderà anche la finale del 1957 contro Nicola Pietrangeli, primatista italiano e mondiale per numero di incontri giocati e vinti in singolare e doppio in Coppa Davis.
Dopo il bis di Pietrangeli a Torino nel 1961, edizione in cui si è tolto la soddisfazione di battere Roy Emerson e Rod Laver, si registra un solo trionfo azzurro a Roma, quello di Adriano Panatta nel 1976. In quell'edizione batte Warwick al primo turno salvando 11 match-point (10 sul servizio dell’australiano), nei quarti s’incarta contro Harold Solomon che su un punto contestato decide di tornarsene a casa, quindi in finale supera Guillermo Vilas in quattro set.
Altre sette le finali perse da italiani in singolare agli Internazionali BNL d'Italia. Sono arrivati allo scontro per il titolo Uberto De Morpurgo (1930), Giovanni Palmieri (1935), Gianni Cucelli (1951), Nicola Pietrangeli (1958 e 1966), Antonio Zugarelli (1977) e Adriano Panatta (1978).
Quattro, poi, le affermazioni italiane in doppio maschile. Nell'albo d'oro troviamo Alberto Del Bono e Giorgio De Stefani (rispettivamente nel 1931 e 1932, entrambi con il britannico Hughes), Giovanni Palmieri (con l'irlandese Rogers nel 1934) e Omar Camporese (con il croato Ivanisevic nel 1991).
Altre 13 le finali in doppio maschile, tutte prima dell'era Open. Particolare quella del 1960 tra gli italiani Nicola Pietrangeli e Orlando Sirola e gli australiani Roy Emerson e Neale Fraser: sul punteggio 36 75 26 11-11 l’incontro è stato sospeso e il titolo non risulta assegnato