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Gioia Buse, prima semifinale ATP a Gstaad: chi è il nuovo talento del Perù

Il peruviano Ignacio Buse giocherà a Gstaad la sua prima semifinale ATP: andiamo a conoscere la sua storia

di | 18 luglio 2025

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La prima semifinale ATP, la prima volta tra i primi 150 del mondo. Due motivi che rendono indimenticabile, comunque vada, il weekend a Gstaad di Ignacio Buse, 21 anni, la nuova promessa del tennis peruviano.

Buse rinnova una tradizione che nel tennis, a parte Alejandro Olmedo che è nato in Perù ma ha giocato per gli Stati Uniti ed è stato incluso nella International Tennis Hall of Fame, in Perù non è certo ricca di grandi campioni. Spiccano Jaime Yzaga, entrato in Top 20; Pablo Arraya, arrivato a un best ranking di numero 29; Luis Horna, 12 volte semifinalista ATP negli anni 2000.

Primo peruviano in una semifinale ATP negli anni 2000, Buse ha vinto cinque partite tra qualificazioni e main draw a Gstaad, quattro delle quali al terzo set. “Fisicamente mi sento abbastanza bene, poi qui mi sto sentendo come a casa, mi sto trovando benissimo” ha detto. Oggi virtualmente numero 131 del mondo in base alle proiezioni in tempo reale del ranking ATP, in semifinale affronterà Juan Manuel Cerundolo, numero 109, che ha sorpreso il norvegese Casper Ruud, numero 13, 62 16 63 recuperando da 0-3 nel terzo set. Grazie a questo risultato l'argentino tornerà in Top 100 per la prima volta da ottobre 2023.

Il ventunenne ha avuto un’ottima carriera da junior. E' arrivato fino alla posizione numero 9 nella classifica ITF Under 18, ha raggiunto la finale al Roland Garros e la semifinale dello US Open in coppia con il connazionale Bueno. Nel circuito professionistico, nel 2023 ha conquistato il suo primo titolo nel circuito ITF a Mendoza, in Argentina, e debuttato in Coppa Davis contro la Norvegia battendo Budkov Kjaer. L'anno scorso, sempre in nazionale, ha firmato la sua vittoria di maggior prestigio in carriera, contro il cileno Nicolas Jarry, allora numero 20 ATP.

A dicembre ha scelto di continuare a crescere in Europa: si allena infatti alla TEC Carles Ferrer Salat Academy di Barcellona. I risultati si erano iniziati a vedere anche prima della semifinale a Gstaad. In Germania, nazione dove era nato il suo bisnonno, ha vinto il primo Challenger in carriera a Heilbronn.

Buse è un giocatore aggressivo, lontano dal paradigma dei tennisti sudamericani più a loro agio nelle sfiancanti battaglie a suon di top-spin da fondo campo sulla terra battuta. Il tennis fa parte della sua storia di famiglia. Suo padre, che ha lavorato come maestro in diversi club a Lima, gli ha messo una racchetta in mano a due anni. Da allora non si è mai fermato. Il sogno? Quello condiviso da generazioni di tennisti di ogni epoca, arrivare un giorno a giocarsi una finale Slam. 

Poco interessato al calcio, si diletta a cucinare. Anche questa è una passione assorbita in famiglia: è infatti nipote di Gastón Acurio, chef considerato visionario in Perù. “Nelle sue mani la nostra cucina è diventata una delle più ricche del mondo. Nessuno ha fatto così tanto per la nostra nazione” ha detto di lui Mario Vargas Llosa, Premio Nobel per la letteratura nel 2010.

Nel suo tempo libero si diverte anche a suonare il flauto traverso, guarda video highlights per imparare dai grandi campioni e studia economia aziendale nell'ambito di un percorso di laurea online. Ma, ammette, conciliare tennis e studio non è facile. Tuttavia la determinazione non gli manca. In fondo, come ha scritto lo scrittore peruviano naturalizzato statunitense Carlos Castaneda, lo scopo della vita è imparare. Anche a gestire le emozioni di una settimana senza precedenti.


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