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Le parole del siciliano che traccia i suoi obiettivi dopo l'esame di maturità a margine della Mediolanum Padel Cup in corso a Palermo
28 giugno 2025
"Sono felicissimo di aver finito e di averlo fatto con un 75 che per me è un bel voto". Un sorridente Federico Cinà racconta così il suo esame di maturità a margine della Mediolanum Padel Cup in corso al Country Time Club di Palermo, la sua seconda casa. "Diciamo che forse ero più teso prima di fare questo esame rispetto alla partita di Miami. Sono contesti diversi, mi trovo meglio quando sono in campo" spiega.
Archiviati scritti di informatica, tema di italiano e orali (Federico ha studiato in una scuola inglese a Palermo) ora Cinà può tornare a concentrarsi sul campo. L’obiettivo stagionale è ambizioso: qualificarsi per le NextGen Finals e conquistare un posto nel tabellone di uno Slam, già a partire dagli US Open. “Per entrare a New York ho gli ultimi quattro tornei per fare punti – spiega – poi si chiudono le liste. Giocherò questi Challenger di fila e vedremo a che punto sarò. In caso, proverò anche in Australia”.
Federico Cinà (foto FITP)
In un momento storico esaltante per il tennis azzurro, trascinato da Jannik Sinner e Lorenzo Musetti, Federico vive questa fase di crescita con serenità. “Si sente tanto parlare di loro e va bene così. Pressione? No, anzi, la loro notorietà mi consente di stare fuori dai riflettori e da un certo punto di vista è un vantaggio. Io faccio quello che devo fare, mi alleno tranquillo e i risultati arriveranno”, sottolinea.
Proprio l’allenamento quotidiano è la chiave per colmare le lacune tecniche: “Il mio punto forte è il rovescio. Dritto e servizio sono i colpi su cui devo lavorare di più”, ammette. L'ultima battuta è sul padel, tra risate e sfottò: "Sì ogni tanto gioco, spesso con Francesco Palma, mio grande amico e direttore del circolo. Lo batto quasi sempre, però sta migliorando", ride. "Non è vero - la risposta divertita di Palma - l'ultima volta hai perso".
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