

Conosciamo meglio la storia di Federico Cinà
di Alessandro Mastroluca | 25 aprile 2025
Federico Cinà non dimenticherà mai i giorni che anticipano l'inizio della primavera del 2025. Un periodo di quelli che possono cambiare la carriera, tra la prima prima finale Challenger, a Hersonissos, e la prima vittoria nel circuito ATP alla prima partita nel circuito maggiore, al Masters 1000 di Miami contro l'argentino Francisco Comesana. Il palermitano, che ha compiuto 18 anni il 30 marzo, è diventato il secondo teenager italiano dopo Sinner a vincere la sua partita d'esordio in un Masters 1000.
A Madrid si è ripetuto, battendo Coleman Wong al primo turno. Sa bene, comunque, che la strada è lunga. E va percorsa, come ha sempre fatto, senza montarsi la testa. Cinà ha ottenuto ottimi risultati da junior. Ha raggiunto la finale del torneo Petit As nel 2021, degli Europei a squadre Under 16 nel 2022 e del Roland Garros junior in doppio nel 2024, oltre alla semifinale in singolare allo US Open Under 18 nel 2023. Nel circuito professionistico ha vinto il primo punto ATP a 15 anni, nel 2022.
Italiani a Miami, la storia
A settembre 2024 in Romania ha conquistato il suo primo titolo Itf fra i professionisti, vincendo il torneo da 15 mila dollari di Buzau. Particolarità? Le due vittorie in rimonta, una per 7-6 al terzo al secondo turno e una per 7-5 al terzo in semifinale.
Due settimane prima dell'esordio a Miami, ha vinto il secondo titolo ITF in singolare, a Sharm El Sheikh, in Egitto. Nel percorso ha perso solo un set, il primo del quarto di finale contro il georgiano Aleksandre Bakshi, quarta testa di serie. In finale ha battuto 76(3) 76(3), dopo oltre un’ora e tre quarti di lotta, lo statunitense Martin Damm, terzo favorito del seeding. Di certo lo spirito combattivo non gli manca.
Cinà è cresciuto sulla terra battuta ma preferisce giocare sul veloce. "Ed è un bene che sia così. Un po' perché il suo fisico, alto e slanciato, ben si adatta a un approccio moderno, un po' perché i suoi colpi trovano sul duro la loro sublimazione. A proposito di colpi: parliamo di un rovescio bimane già molto solido e incisivo, ma pure di un servizio e di un diritto in miglioramento, sempre con l'idea di costruire gioco. Federico, in questo momento, è un cantiere aperto" ha scritto Christian Sonzogni su SuperTennis. Nel modo in cui baby Cinà sta muovendo i primi passi nel professionismo, comunque, è impossibile non notare la mano esperta di Francesco, il padre-coach, storico allenatore di Roberta Vinci, che lo segue e con cui si diverte molto.
“Mi seguiva in giro per il mondo e, sin da piccolo, mi chiedeva sempre di giocare, anche a casa. Poi ha vinto qualche partita e si è appassionato sempre di più. Ora seguo solo lui nei tornei, è una bella esperienza umana, oltre che lavorativa” raccontava nel 2023. "Lavorando con i figli ci si porta il lavoro a casa. Tuttavia, cerco di non parlare sempre di tennis. In campo sono l’allenatore, poi, in macchina verso casa, ritorno ad essere il papà e parlo d’altro. In questo modo separo i due ruoli. Finiti gli allenamenti, stop con il tennis, si fa il papà” ha raccontato.
Alla famiglia è legato anche il soprannome che si porta dietro da quando è nato, "Pallino", abbreviato poi in "Palli". Il lessico familiare racconta che sia stata sua sorella Giulia di fatto a coniarlo, vedendo l'ecografia di mamma Susanna, anche lei ex giocatrice di tennis, e a chiedere: "Ma Federico è quel pallino lì?".
Federico Cinà con il trofeo dell'ITF J300 di Traralgon (foto Instagram @pallicina07)
Oggi quel Pallino lì è il quinto miglior Under 18 del circuito ATP e viaggia sulle sue gambe, oggi, Cinà junior, che ha avuto più volte l'occasione di allenarsi con Lorenzo Musetti: un'estate fa a Wimbledon sul Centrale prima della semifinale del carrarino contro Novak Djokovic, quest'anno a Miami e Madrid. Lla "Caja Magica" può essere l'inizio di una grande storia ancora tutta da scrivere.
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