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Djokovic: "Nuovo coach? Non so se ce ne sarà uno"

Il serbo ha ringraziato il suo ex coach Ivanisevic - "Sarà per sempre uno di famiglia" - ma non si sbilancia sul futuro: "Devo capire ciò che è meglio per me". "Parlano i risultati", dice l'ex capitano di Davis jugoslavo Armenulic. Intanto Nole si allena a Belgrado con...Zimonjic

29 marzo 2024

Novak Djokovic (Getty Images)

Novak Djokovic (Getty Images)

A poco più di due settimane dall'eliminazione patita al terzo turno del Masters1000 di Indian Wells per mano di Luca Nardi, e a quarantott'ore dall'annuncio della sua separazione con Goran Ivanisevic, coach con cui collaborava da quasi cinque anni, è tornato a parlare Novak Djokovic. Il serbo è intervenuto nel corso della conferenza stampa di presentazione del documentario "Legend", dedicato a Nikki Pilic, suo mentore degli anni giovanili: "Prima di tutto Goran è e resterà un mio amico per tutta la vita, mio e di tutta la mia famiglia - ha esordito il n.1 del mondo, come riportato da Tennis Majors - è una persona cara, e la fine della nostra collaborazione non interromperà la nostra amicizia".

"Dopo quasi cinque anni eravamo arrivati a un punto in cui avevamo esaurito la nostra collaborazione - ha ancora spiegato il detentore di 24 Slam in carriera - insieme abbiamo scritto pagine di storia, abbiamo vinto degli Slam, chiuso stagioni da n.1 del mondo, affrontato tribunali e processi, dalla squalifica agli Us Open fino alla detenzione agli Australian Open. E mi ricorderò per sempre che lui in quel momento era lì per me, come persona prima di tutto, e come abbia portato nella nostra relazione tutto quel bagaglio di valori che hanno contribuito a renderla così vincente. Auguro il meglio a Goran".

Dopo essersi ritirato dall'Open di Miami, il ritorno in campo di Djokovic è atteso ora sui campi in terra rossa d'Europa, con esordio fissato il 7 aprile per il Masters1000 di Montecarlo. Il serbo non ha voluto sciogliere alcuna riserva circa l'ipotesi di presentarsi nel Principato con al suo fianco un nuovo coach. Anzi.

"Non ho ancora un'idea chiara su chi sarà il mio nuovo coach, né se ce ne sarà uno - ha precisato Nole - Ho avuto coach sin da quando ero un ragazzino e ora cerco solo di capire da solo ciò di cui ho bisogno e che mi faccia sentire più a mio agio. Sarete informati qualora qualcuno dovesse unirsi al team". Nella squadra del serbo restano al momento Carlos Gomez Herrera (sparring partner e agente), Marco Panichi come preparatore atletico, i fisioterapisti Miljan Amanovic e Claudio Zimaglia, oltre al business manager Mark Maden.

Le parole di Armenulic

In mattinata erano invece arrivate le parole di Radmilo Armenulic, rilasciate al portale kurir.rs. L'ex capitano della nazionale jugoslava di Davis tra il 1979 e il 1996, mentore di una generazione che comprende tra gli altri proprio Goran Ivanisevic, non si è detto stupito dell'interruzione della collaborazione tra l'attuale n.1 del mondo e l'ex campione di Wimbledon: "Parlano i risultati - ha detto - Novak ha ritenuto che Ivanisevic non potesse più dargli le attenzioni di cui ha bisogno. Era ovvio che gli allenamenti non fossero più buoni e che si fosse raggiunta una saturazione. Penso che Novak abbia preso una decisione giusta, vedremo adesso se funzionerà, ma io credo che sarà così".

Nessun riferimento quindi alla presunta lite che i due avrebbero avuto a Indian Wells a causa di allenamenti presi troppo alla leggera dal serbo che avrebbero generato poi la reazione del suo coach e il conseguente alzarsi dei torni fino all'inevitabile rottura. Per Armenulic, Djokovic si è reso conto di "dover migliorare la sua volé, il servizio e altri aspetti importanti del suo gioco e credo che abbia già inquadrato qualcuno che potrebbe fare al suo caso".

L'ex capitano di Davis parla con cognizione di causa essendo stato figura di riferimento della Federazione per oltre un ventennio e avendo accompagnato i primi passi dell'ormai ex coach di Nole, un uomo a cui "piace fantasticare" secondo Armenulic: "Goran è stato un mio giocatore, lo conosco molto bene: gli piace fantasticare, ma questa non è una buona qualità per un coach. Specialmente si si è il coach del n.1 del mondo. E in più non sono così sicuro che riesca a cogliere tutti i dettagli presenti in una partita di tennis".

Spazio quindi alle ipotesi su quello che potrebbe essere il prossimo coach del serbo, anche se lui stesso ha sottolineato come al momento non sia sicuro di volerne uno nuovo al suo fianco: "Credo che Ivan Lendl sarebbe perfetto - ha dichiarato ancora l'ottantacinquenne veterano serbo - E' una persona seria come era serio da giocatore, e inoltre prende il suo lavoro con la massima dedizione. Per prima cosa darebbe sicurezza a Djokovic perché anch'egli è stato un grande giocatore - ha ancora aggiunto Armenulic - e poi da fondo campo Lendl è stato un re, il giocatore più solido in quella zona di campo, anche paragonato a quelli odierni. Aveva un gioco molto attivo da fondo campo, era il migliore al mondo, specialmente sulla terra battuta, e credo che potrebbe dargli una mano in vista del Roland Garros". 

Novak Djokovic si allena a Belgrado con Nenad Zimonjic (Telegraf.rs)

Novak Djokovic si allena a Belgrado con Nenad Zimnjic (Telegraf.rs)

Intanto ieri Novak Djokovic è stato avvistato a Belgrado, dove dopo aver presenziato alla presentazione del documentario Legend dedicato al suo primo mentore, Nikola Pilic, ha svolto una leggera sessione di allenamento in compagnia del connazionale Nenad Zimonjic. E tanto è bastato per far ripartire la ridda di ipotesi e indiscrezioni dei molti, che in questi primi scatti hanno ravvisato l'alba di quella che potrebbe essere una nuova collaborazione. 

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