Chiudi
Il serbo si è affidato al suo storico rivale per ritrovare la continuità perduta nel 2025: una collaborazione che può dire tanto sul prosieguo della sua carriera
di Samuele Diodato | 19 dicembre 2024
Per Novak Djokovic, il tennis è ancora al centro. Nonostante una serie di fattori che potrebbe indurre a mollare la presa: i 37 anni di età, un palmares – l’unico della storia – completato definitivamente e una concorrenza sempre più difficile da battere. Certo, ha ripetuto più volte di non voler trascurare la famiglia, ma ora, anche con l’appoggio di quest’ultima, è pronto a ripartire in vista del 2025.
“Durante l’off season lavorerò duro. Avevo solo bisogno di ricaricarmi e rinfrescarmi un po’ dopo un anno estenuante”, ha detto tempo fa a margine della partita di Eurolega di basket tra Stella Rossa e Alba Berlino, alla quale ha assistito in qualità di tifoso speciale. Per non smentire le sue parole e la sua fama di perfezionista sempre in cerca di stimoli, pochi giorni dopo, in contemporanea con la finale di Coppa Davis, ha annunciato l’ennesima novità nel suo staff: dopo una lunga carriera come suo rivale, Andy Murray entrerà a far parte del suo staff come allenatore.
Inutile dire quanto tale scelta abbia scatenato gli appassionati e gli addetti ai lavori, che si sono divertiti ad immaginare quale potrebbe essere il rapporto tra due, peraltro coetanei.
L’ultimo, in ordine di tempo, è stato l’ex numero 4 ATP Tim Henman, ai microfoni di Eurosport.com: “Chi urlerà per primo all’altro? Sono veramente incuriosito. Per questo spero che almeno nei primi match dell’anno Djokovic si ritrovi un po’ a faticare, facendo venir fuori un po’ di tensione”, ha scherzato.
“Ma comunque, penso che sia una mossa intelligente da parte di Djokovic, perché Andy (Murray) ha giocato contro tutti quegli avversari che Djokovic affronterà. In più, è sempre stato un grande stratega, quindi sono sicuro che questo nuovo input possa motivare Djokovic”.
E in fondo, il punto focale sembra essere esattamente quello. Perché nel 2024, per la prima volta dal 2006 il campione di Belgrado ha chiuso una stagione senza vincere un titolo valido per la classifica ATP. L’unica, dolcissima, eccezione è stata la medaglia d’oro ai Giochi Olimpici, il sogno di una vita finalmente raggiunto.
Djokovic, tutti i trionfi Slam del campione dei record
Per il resto, la sua annata è stata una sequela di sconfitte o inaspettate (si pensi a Luca Nardi e Alejandro Tabilo nei Masters 1000 di Indian Wells), o contro avversari dimostratisi più forti come Jannik Sinner e Carlos Alcaraz. In un calendario sgombro 2025 sgombro quindi da appuntamenti eccezionali come l’Olimpiade, gli stimoli saranno la chiave per ritrovare la competitività in tornei vinti più e più volte.
D’altronde, l’ex numero 1 ATP ha imparato a centellinare le proprie presenze negli ultimi anni proprio per arrivare al meglio negli appuntamenti che aveva più a cuore. E pur con qualche sconfitta dolorosa negli Slam del 2024, nella rassegna a “cinque cerchi” non è venuto meno alla sua abitudine, giocando il suo miglior tennis e superando proprio Alcaraz (per di più sulla terra battuta).
Lo scetticismo su cosa Murray potrà aggiungere al tennis di Djokovic, soprattutto alla sua età, è forse comprensibile. Meno, però, lo è l’idea che lo scozzese debba forzatamente incidere dal punto di vista tecnico-tattico. L’aria fresca, nello staff, serve alla mente più che ai suoi colpi. Che, stanno alle statistiche ai rating pubblicati da Tennis Insight lo vedono in ancora in Top-5 per quanto riguarda la risposta (7.61, quarto posto), il rovescio (8.12, terzo) e il dritto (8.67, secondo).
2024 Leaderboards*????
— Tennis Insights (@tennis_insights) December 4, 2024
The Top 5 players with the best Forehand #ShotQuality are here??
Did your predictions match the list today?
Join us again tomorrow for the Backhand #ShotQuality
*Top 100 ATP Ranked Players#TennisInsights | @atptour
https://t.co/DIvbIwIXZV pic.twitter.com/uFwjDIpRm1
Una situazione sicuramente insolita, per lui, che in tutta la vita tennistica ha sempre avuto qualcosa da inseguire. Il 2025 rappresenta infine una sorta di bivio definitivo per la sua carriera. Qualora le motivazioni non fossero più le stesse, o venissero intaccate dai più giovani rivali, le sue prospettive potrebbero cambiare per sempre
Non ci sono commenti