Chiudi

-
Atp

Brooksby, squalifica ridotta: può tornare dal 4 marzo

Ridotta la squalifica allo statunitense Jenson Brooksby sospeso a febbraio 2023 per aver mancato tre controlli antidoping in 12 mesi

di | 15 febbraio 2024

Janson Brooksby in azione (foto Getty Images)

Janson Brooksby in azione (foto Getty Images)

Jenson Brooksby potrà rientrare in campo dal prossimo 6 marzo. La International Tennis Integrity Agency (ITIA) ha infatti ridotto da 18 a 13 mesi la sua squalifica scattata il 4 febbraio 2023 per aver mancato tre controlli antidoping nel giro di 12 mesi. La squalifica, dunque, terminerà il prossimo 3 marzo.

L'ITIA ha spiegato che nel corso del procedimento d'appello sarebbero emersi nuovi elementi, che però l'agenzia non può rivelare, che hanno portato a ritenere meno grave la colpa dello statunitense che i tre giudici del tribunale indipendente avevano definito "elevato".

LEGGI ANCHE - LA SENTENZA SUL CASO BROOKSBY

Brooksby aveva contestato solo il secondo mancato controllo, dopo il torneo di 's-Hertogenbosch del 2022. Secondo la sua versione, era effettivamente nella camera in cui aveva comunicato che avrebbe alloggiato come i giocatori devono fare per il protocollo anti-doping.

Solo che nel giorno del controllo la stanza risultava prenotata a nome del suo fisioterapista Paul Kinney, visto che alloggiavano insieme ed era riuscito a strappare una tariffa più economica.  Al momento del check in, Kinney hon ha chiesto allo staff dell'hotel di aggiungere il nome del giocatore alla prenotazione della camera, "anche se avrebbe potuto - notano i giudici nella sentenza -, ma non ha pensato che fosse importante per il giocatore".

Il suo agente sapeva della prenotazione a nome del fisioterapista almeno dal 29 o 30 maggio, testimonia Brooksby che il giorno prima del controllo avrebbe anche lasciato un biglietto scritto alla reception per essere avvertito in caso di controllo. Brooksby ha anche confermato che tra le 6 e le 7 del mattino del 4 giugno, giorno del controllo, era nella stanza. E quando l'ufficiale inviato per il test gli ha telefonato non avendo avuto conferma in reception di una prenotazione a suo nome, non ha risposto al telefono perché impostato in modalità silenziosa.

Il tribunale aveva considerato alto il suo grado di colpa sulla base di diversi fattori. I giudici hanno sottolineato che Brooksby:

  • era consapevole degli obblighi per i tennisti nel programma antidoping;
  • nonostante ripetute ripetute occasioni in cui è stato istruito, ha delegato le responsabilità sull'accuratezza della comunicazione dei suoi spostamenti al suo agente;
  • sapeva, il 4 giugno 2022, di alloggiare in una camera non prenotata a suo nome ma non ha chiesto a Kinney di assicurarsi che il suo nome fosse incluso nella prenotazione e non ha verificato che nelle comunicazioni suoi spostamenti fossero inclusi dettagli come il numero della camera, non essendo per quel giorno prenotata a suo nome;
  • non ha sentito le chiamate dell'ufficiale nei 60 minuti dello slot in cui aveva detto per quel giorno di essere disponibile per i test perché aveva impostato la "modalità silenziosa".

Inoltre, hanno sottolineato i giudici, "dopo due test mancati, il giocatore dovrebbe essere in uno stato di massima allerta per evitare di mancarne un terzo. Invece, dopo due violazioni, pur consapevole dei rischi di un terzo mancato controllo, il 4 febbraio 2023 ha di nuovo fallito l'aggiornamento della comunicazione dei suoi spostamenti, un'accusa che peraltro ha ammesso". 


    Non ci sono commenti