Borg, voci di tumore alla prostata: in uscita la sua autobiografia

Bjorn Borg sarebbe affetto da un tumore alla prostata. Lo afferma il quotidiano svedese Expressen che cita una fonte vicina all'editore Norstedts che pubblicherà la biografia del campione svedese, Heartbeats, che uscirà il 18 settembre e in Italia sarà pubblicata da Rizzoli con il titolo "Battiti".

Ammantato di mistero, in linea con la storia di un campione estremamente riservato, il libro non è stato inviato in anticipo a giornalisti e recensori. A quanto pare anche le apparizioni pubbliche di Borg per presentarlo saranno molto limitate. Al momento, sull'effettiva rivelazione della malattia all'interno della biografia non esistono conferme ufficiali, se non questa frase che compare nella scheda di presentazione in italiano del libro su Amazon, dove è possibile pre-ordinarlo. "In questa autobiografia, Björn ("Orso" in svedese, nomen omen, vista la proverbiale riservatezza) Borg condivide tutto. (...) Fino all'ultima sfida, la più importante, non ancora conclusa: quella contro un cancro"

Borg, 69 anni, ha cambiato la storia del tennis. Ha vinto sei volte il Roland Garros, e cinque volte di fila Wimbledon. E' stato 109 settimane numero 1 del mondo, è ancora oggi il campione più giovane agli Internazionali BNL d'Italia. Non ha mai vinto lo US Open, dove è stato sconfitto quattro volte in finale.

Il suo nome in almeno una mezza dozzina di record del gioco. Ha vinto l’89,8% delle sue partite nei tornei del Grande Slam. Ha conquistato tre titoli Slam senza perdere nemmeno un set (Wimbledon 1976, Roland Garros 1978, Roland Garros 1980), e completato per tre anni di fila una doppietta che allora appariva una missione impossibile (vincere Roland Garros e Wimbledon nello stesso anno).

A Wimbledon, la sua percentuale di vittorie del 92,7% (51 vittorie e 4 sconfitte tra il 1973 e il 1981) è probabilmente imbattibile, così come la sua striscia di 41 vittorie consecutive nel torneo tra il 1976 e il 1981. Al Roland Garros ha vinto il 96% delle partite giocate, 49 su 51, secondo solo a Rafa Nadal

Settimo per finali raggiunte nei major (16), ha un primato di 141 vittorie e 16 sconfitte nei tornei del Grande Slam (89,8%), quasi due punti percentuali superiore a quello di Nadal. Ha vinto il 93% degli incontri giocati sulla terra battuta (secondo all-time), l'89% sull'erba (terzo all-time), l'85% sul cemento (sesto all-time). Ha chiuso la carriera con 64 titoli in carriera su 88 finali giocate in singolare (sesto miglior risultato), con un primato di 609 vittorie e 127 sconfitte.

Ma al di là dei numeri, come ha sintetizzato Luca Marianantoni su SuperTennis.tv, Borg ha cambiato "per sempre i connotati a questo sport. [E' stato] il più rivoluzionario e devastante giocatore della storia, nonché il più grande fenomeno mai apparso sul rettangolo di gioco". 

"Fu lo svedese - prosegue Marianantoni -, nel cuore degli anni 70, a reinventare il tennis divenendo a soli 25 anni una leggenda così grande che nella sua epoca fu lo sportivo più famoso e riconosciuto dell'intero pianeta, vantando una fama e una popolarità pari a quella di Muhammad Alì.

"Con Borg la completezza tecnica, il saper giocare e l'esecuzione stessa dei colpi passarono inevitabilmente in secondo piano, a vantaggio delle strabilianti capacità di spostamento e concentrazione. Cambiò per sempre il modo di stare in campo cercando di rimettere la palla al di là delle rete una volta in più del suo avversario, rischiando sempre il meno possibile; basò il suo gioco su un diritto con una fortissima rotazione in avanti e un rovescio bimane giocato con molto anticipo e con un movimento che iniziava tenendo i polsi girati verso il basso, e finiva con una "scucchiaiata" precisa e infallibile".