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Dopo Basilea il danese sente di aver ritrovato gioco e condizione e nell'ultimo Masters1000 della stagione andrà a caccia del pass per le Nitto Atp Finals: "Così non fosse ho 20 anni e tutto il tempo per riprovarci"
di Ronald Giammò | 31 ottobre 2023
La nostalgia non si addice a un ventenne. Soprattutto se si chiama Holger Rune, vincitore l'anno scorso a Bercy, sede dell'ultimo Masters1000 della stagione, e per il danese luogo impermeabile a qualsiasi "dolore del ritorno" dove sarà chiamato per la prima volta in carriera a difendere i 1.000 punti conquistati l'anno scorso.
"E' una bella sensazione tornare qui - ha dichiarato il danese ai microfoni dell'Atp alla vigilia di un torneo che lo vede testa di serie n.6 del tabellone atteso ora dal match di secondo turno contro l'austriaco Dominic Thiem - Appena ho messo i piedi in campo ho avvertito subito delle belle emozioni, lo aspettavo da tempo, specialmente perché ne conservo tanti bei ricordi avendolo vinto al termine di un match folle come quello vinto contro Nole l'anno scorso".
E' stato lo stesso Djokovic, due giorni fa, a tributar lui gli onori del caso sottolienando come quel successo fu per il danese "il modo di presentarsi in grande stile al mondo del tennis".
"Volevo lottare - racconta ancora Rune - non mi aspettavo nulla, mi ero detto 'dai tutto e se hai delle occasioni provaci'. Mantenni un buon atteggiamento in campo fino all'ultimo punto. Quel titolo mi ha dato più fiducia nella mia forza e nel mio tennis, mi ha fatto capire che potevo battere i top player, ma Novak è ancora il leader e il lavoro da fare è ancora tanto".
Nessun pronostico per questa edizione dell'evento, ma una speranza Rune non la nasconde, specialmente dopo quanto fatto la settimana scorsa a Basilea, torneo in cui dopo mesi condizionati da problemi fisici, il danese ha è tornato a vncere due partite consecutive spingendosi poi fino alla semifinale: "Sarebbe bello poter affrontare ancora Novak, sarebbe una bella sfida e sarei motivatissimo perché sono quelle le partite per cui lavori così tanto ogni giorno - ha confidato il n.7 del mondo - A Basilea ho ritrovato il mio gioco, mi sento meglio, ho giocato belle partite, alcune molto tirate e le cose stanno lentamente andando per il meglio, sento di star rotrovando il mio livello".
Se il fisico ha avuto bisogno di tempo per ritrovare la condizione migliore, il gioco del danese sembra invece aver recepito al meglio i suggerimenti ricevuti durante le ultime tre settimane di collaborazione al fianco di Boris Becker. Dialoghi, la consapevolezza di avere accanto a te qualcuno che ha già vissuto quei momenti e, soprattutto, nuove riflessioni su strategie e piani tattici tesi a rinforzare il suo gioco: "Strategia? Ci gioco a scacchi, ci ho perso, dovrò cambiarla", scherza Rune che non nasconde però l'apertura di fronte a nuovi potenziali accorgimenti da introdurre nel suo tennis. Il serve and volley, per esempio, fondamentale in cui il suo nuovo coach era maestro: "Mi piacerebbe farlo, la scorsa settimana vi ho fattgo ricorso in un paio di situazioni molto delicate. Penso che mi piacerebbe provarci,
se ti senti a tuo agio con qualcosa in campo vuol dire che è un tuo potenziale punto di forza e per questo ci si può lavorare per affinarlo".
Se la vittoria dell'anno scorso era stato il suo biglietto da visita, la stagione che sta per concludersi - complice anche l'infortunio alla schiena che l'ha fatto tribolare per mesi - non ha mantenuto del tutto quelle che erano le aspettative di una critica che vede oggi nel danese, e in Carlos Alcaraz e Jannik Sinner, i potenziali Fab3 del futuro: "E' stata una stagione in cui ho avuto le mie occasioni e spero adesso di poterle cogliere definitivamente. Sarebbe stupendo. Ci sono stati momenti in cui ho giocato bene, e sarebbe bello poterla chiudere a Torino con la qualificazione per le Nitto Atp Finals. Se così non dovesse essere, ho sempre 20 anni e avrò modo di riprovarci".
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