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Lo spagnolo, decisamente a suo agio sulla terra battuta, centra il suo primo successo in carriera contro Rublev, affondato in due set al termine di un match a senso unico. Lo spagnolo batte Djere e resta in corsa per il suo terzo titolo in Catalogna
17 aprile 2025
E alla fine arriva. Eccolo il primo successo in carriera (75 64) di Alejandro Davidovich-Fokina contro Andrey Rublev, giunto al sesto tentativo e valido per l'accesso ai quarti di finale del Barcelona Open Banc Sabadell (ATP 500 - 2,889,200 euro di montepremi), eguagliando così il risultato qui ottenuto l'anno scorso. La Pista Rafa Nadal, sede del match, ha fatto da cornice ad un match che Fokina ha gestito fin dalle prime battute e in cui, in coincidenza delle fasi finali dei due parziali, è riuscito a dare lo strappo necessario per portarlo definitivamente dalla sua. Già finalista del Rolex Masters di Monte-Carlo, torneo dove quest'anno è stato eliminato in semifinale, il n.30 del mondo deve ancora rompere il ghiaccio del suo primo titolo ATP dopo aver giocato tre finali di cui due sul veloce e una sulla terra battuta. Ma il suo 2025 aveva già offerto indizi importanti circa un livello apparso in crescita rispetto alla scorsa stagione e che nei primi mesi dell'anno aveva portato lui in dote ben due finali in quel di Delray Beach e Acapulco, assommando complessivamente 19 vittorie a fronte di sole 9 sconfitte.
Numeri che al di là del ranking attuale lo ponevano se non come favorito del match, sicuramente come pretendente dalle credenziali robuste per provare a fare il colpaccio. Una previsione confermatasi azzeccata a cui - va detto - molto ha contribuito il Rublev falloso ammirato quest'oggi. La cura Safin necessita evidentemente di ancora qualche settimana prima di poter essere giudicata con cognizione di causa, e se i limiti e le incandescenze caratteriali che ne avevano minato il gioco sono oggi tenute più a freno dall'ex n.5 del mondo, dal punto di vista della gestione del match e delle scelte il lavoro si annuncia ancora complesso.
Nobody beats Alejandro Davidovich Fokina six times in a row ??@alexdavidovich1 finally deciphers the Rublev enigma in Barcelona!#BCNOpenBS pic.twitter.com/hWKOVgFRi6
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On the stretch and off the charts ????
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Simply OUTRAGEOUS from @AndreyRublev97 @bcnopenbs | #BCNOpenBS pic.twitter.com/zYJuYSaWYl
Fokina sembra invece nato per giocare sul rosso. Ne conosce le sfumature, sa leggerne le situazioni, intuirne i segreti e interpretarne al meglio la natura. Il n.30 del ranking ha di fatto imperversato, e non c'è stato un momento in cui Rublev è parso in grado di poter girare l'inerzia del match dalla sua. Fokina, dall'alto dei suoi 37 vincenti e di 43 gratuiti, da novella Penelope ha fatto e disfatto a suo piacimento non incontrando alcuna resistenza, né incappando in alcun tipo di reazione da parte del suo avversario, autore di appena 6 vincenti nel primo set e di altri 7 nel secondo, e stranamente a disagio su una superficie che in carriera gli ha regalato ben 6 titoli sui 17 complessivi da lui accumulati.
Cinico, Fokina ha saputo incassare e reagire, gestire e osare, fino alle ultime battute dei due parziali quando ha messo a segno gli affondi che hanno determinato l'esito del match. Ma, ancora, è stato Rublev a fornir lui l'aiuto decisivo: quando avanti 3-2 0-30 il russo ha finito col farsi recuperare lanciando un urlo selvaggio a sottolineare la delusione per l'occasione sfumata. Infine, quando sul 4-4 40-40 Rublev è riuscito a costruirsi ben due palle break, per un attimo sul suo volto è sembrata affacciarsi un'espressione molto simile alla fiducia. Ma è stato un attimo. Svanite le due chance, è stato Fokina ad aggredire la sua battuta inducendolo al gratuito fatale in dritto che gli ha permesso di andare alla battuta per chiudere il match. Compito assolto con quattro quindici di impeccabile fattura e da un urlo, questa volta di gioia, con cui salutare il pubblico catalano lì accorso per lui. E che potrà ritrovarlo nel quarto che l'attende contro Karen Khachanov - vincitore in due set contro lo spagnolo Munar - contro cui è in vantaggio 2-1 negli scontri diretti, ma col russo vincitore dell'ultimo e unico confronto sin qui giocato sulla terra battuta e risalente al primo turno del Rolex Masters di Monte-carlo del 2023.
Lilac Alcaraz stays winning ??@carlosalcaraz sees off Djere 6-2 6-4 to reach the quarter-finals in Barcelona!#BCNOpenBS pic.twitter.com/V2RkyDJ0VF
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He thought the point was over ??@carlosalcaraz #BCNOpenBS pic.twitter.com/nGotA48bTH
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Ai quarti, e quindi ancora in corsa per il suo terzo titolo a Barcellona, si è qualificato anche Carlos Alcaraz, vincitore in due set contro il serbo Laslo Djere col punteggio di 62 64. Il murciano, dopo il successo ottenuto a Monte-Carlo, ha consegnato agli archivi la sua seconda vittoria in Catalogna. Un successo mai in discussione, e che però nel secondo set ha rischiato di venir inquinato da un piccolo blackout vissuto dall'attuale n.2 del mondo.
Nulla di cui spaventarsi. Alcaraz, nonostante le due palle break annullate, nel primo set è stato padrone del campo tanto da non concedere alcun vincente al suo rivale. Una statistica troppo rara, unita ai 13 gratuiti regalati da Djere, per esser accolta come veritiera ai fini del match. E infatti nel secondo set, aggiustata la mira e fatta atterrare la palla in campo più spesso, Djere è riuscito a far suo il tanto agognato break con cui portarsi in vantaggio 4-2 e l'occasione del servizio per allargare ancor di più il gap che lo separava da Carlitos. Che, ridestatosi, è infine riuscito a reagire vincendo gli ultimi quattro game del match in un crescendo di prodezze tali da annichilire anche psicologicamente il suo rivale.
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