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Gaudenzi: "Troppe partite? Sono i giocatori a decidere le loro schedule"

Il chairman dell'ATP, durante la presentazione del nuovo Masters1000 d'Arabia al via nel 2028, riflette sull'"unicità di questo sport, in cui i giocatori sono imprenditori di sé stessi" anticipando la Vision 28, progetto teso a garantire a tutti il giusto numero di partite

26 ottobre 2025

Andrea Gaudenzi (Andrew Eichenholz/ATP Tou)

Andrea Gaudenzi (Andrew Eichenholz/ATP Tou)

Infortuni, critiche, assenze più o meno programmate. Ma per Andrea Gaudenzi, chairman dell'ATP, il calendario della stagione, così com'è oggi, riflette semplicemente l'unicità di questo sport in cui "capita che un giocatore giochi una sola partita o addirittura sette in due settimane". Ai giocatori il compito di compilare le rispettive schedule, all'ATP quello di lavorare affinché si arrivi, anche attraverso incentivi, a stabilire con chiarezza il giusto numero di partite da giocare nell'arco di una stagione.

"Lavoriamo in un ambiente in cui i giocatori sono imprenditori di sé stessi e scelgono le loro schedule - ha dichiarato Gaudenzi a margine della presentazione del nuovo Masters1000 in Arabia Saudita che dal 2028 andrà ad aggiungersi agli altri già presenti in calendario - Ce ne sono alcuni che arrivando fino in fondo ai grandi eventi ne giocano meno e altri che hanno bisogno di più tornei perché eliminati ai primi turni". 

Per questo, la soluzione indicata dal chairman del circuito maschile, il progetto su cui si sta lavorando, la "Vision 28", sarà tesa a ottimizzare e a rafforzare i grandi eventi della stagione (Grand Slam, Masters1000 e Nitto ATP Finals) provvedendo a creare regole e incentivi così che i giocatori possano costruire la loro schedule "a cascata" partendo dagli eventi più grandi. 

"La filosofia su cui stiamo lavorando - ha ancora aggiunto Gaudenzi - è quella di una revisione delle nostre regole con l'obiettivo di creare un nuovo prodotto, la Vision 28, in cui i giocatori si trovino a giocare in un sistema a cascata che per un top player inizi con gli Slam, i Masters e le Finals. Qualora non dovessi avere risultati soddisfacenti, allora puoi pensare di 'scendere' e di giocare anche i 500"

Pochi giorni fa era stata Iga Swiatek a definire il calendario "sfiancante". Ma in ambito maschile sono stati in tanti - Draper, Zverev, Medvedev tra gli ultimi a farlo - a sottolineare i tanti infortuni e il poco tempo a disposizione come conseguenze dell'upgrade a dodici giorni dei Masters1000. "Se l'obiettivo è quello di giocare dalle 70 alle 85 partite all'anno - ha spiegato il chairman italiano - alcuni giocatori avranno naturalmente bisogno di giocare dei tornei in più". Uno scenario "inevitabile", lo ha definito, dovuto "ai diversi carichi di lavoro cui verranno esposti top players capaci di raggiungere le 80 partite a stagione e altri che invece andranno a caccia di partite e punti in tornei di seconda fascia"

L'ATP dal canto suo, ha ancora sottolineato Gaudenzi, "aiuterà a far sì che creino nuove regole e che la off season sia più lunga sia per i giocatori che i tifosi". Ma, ha infine concluso, "è chiaro che se si vuole costruire una carriera più lunga e di successo sui dovrà dire più spesso no e provare a costruirla intorno ai grandi eventi. La realtà ai vertici di questo sport è questa, e starà ai giocatori scegliere".

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