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Gioia Cazaux, a Kitzbuhel la prima finale ATP: obiettivo rivincita contro Bublik

La storia di Arthur Cazaux che a Kitzbuhel giocherà la sua prima finale ATP in carriera contro Bublik

di | 25 luglio 2025

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A Kitzbuhel, Arthur Cazaux festeggia la prima finale ATP in carriera. Meno di una settimana dopo la sconfitta in semifinale a Gstaad contro Alexander Bublik, al Generali Open può prendersi la rivincita nella sfida per il titolo. Il francese si è imposto 75 63 su Arthur Rinderknech nella prima semifinale ATP tutta francese dal torneo di Newport del 2023. Il kazako ha battuto l'olandese Botic Van de Zandschulp 63 64 recuperando da sotto 2-4 nel secondo set e firmato così la settima vittoria di fila, la 21ma nelle ultime 24 partite complessiva, la 16ma nelle ultime 18 sulla terra battuta.

LaCaz, questo il soprannome del 22enne di Montpellier, mette insieme agilità e resistenza. "E' merito in gran parte della pallamano" ha detto all'ATP. Sì, perché per sette anni da bambino ha praticato, insieme al tennis, questo sport che in Francia vanta una tradizione lunga e di successo come il rugby: la nazionale Bleu ha infatti vinto sei titoli mondiali, più di qualunque altra. 

Cazaux si allenava al centro tecnico di Montpellier, giocava per una delle migliori squadre giovanili della nazione. Ma a 11 anni ha deciso di lasciare e concentrarsi sul tennis di cui, ha raccontato, si è innamorato a tre anni guardando in televisione Rafa Nadal al Roland Garros. "A tennis sei solo, ed è questo che mi ha fatto prendere la difficile decisione di lasciare la pallamano, che mi piaceva molto" ha spiegato. Ma le tracce di quella esperienza si vedono ancora. "Giocare a pallamano mi ha aiutato molto sul piano della velocità, dell'agilità, del fiato - ha detto -. Ovviamente ho lavorato tanto durante tutti questi anni e spero di migliorare ancora".

Gli effetti si sono visti. Finalista all'Australian Open junior nel 2020, Cazaux ha vinto tre Challenger in carriera (Nonthanburi 2022 e 2023, Noumea 2024). Nel 2021 ha debuttato nel circuito maggiore a Ginevra e in uno Slam al Roland Garros. Il suo miglior risultato nei major resta l'ottavo di finale all'Australian Open 2024, ottenuto grazie al successo di maggior prestigio della sua carriera sull'allora numero 8 del mondo Holger Rune. A Melbourne è diventato, a 21 anni e 150 giorni, il terzo più giovane francese negli ottavi del torneo nellpera Open, ovvero dal 1969, dopo Guy Forget (1984) e Richard Gasquet (2007).

I tratti distintivi del suo stile li porta impressi anche sulla pelle, nei suoi tatuaggi. Ognuno ha un significato, ognuno costituisce la tessera di un autoritratto per immagini e parole: un serpente, la parola "resilienza" e un compasso runico.

Il serpente è un omaggio a Kobe Bryant, lo sportivo che più l'ha ispirato insieme a Rafa Nadal. Campione dei Los Angeles Lakers morto in un incidente aereo nel 2020, considerato tra i migliori giocatori NBA di tutti i tempi, Bryant è il suo idolo. "Ero un suo grande fan per la sua mentalità" ha raccontato Cazaux. E il serpente fa proprio riferimento alla mentalità, alla sua bruciante motivazione a primeggiare che l'ha portato a isolarsi, ad atteggiamenti a volte tossici verso i compagni di squadra, a esigere il massimo senza concessioni prima di tutto da se stesso. Dopo l'uscita del film Kill Bill: Volume 2 di Quentin Tarantino, Bryant ha iniziato a usare il soprannome di "black mamba" e l'insieme dei suoi principi di vita ha dato forma alla cosiddetta Mamba Mentality, una ricetta che mette insieme ambizione, consapevolezza, concentrazione, attenzione ai dettagli, passione e ossessione. 

Sulla spalla si è tatuato la parola resilienza, un riferimento alla sua capacità di rialzarsi e ripartire dopo gli infortuni che più volte l'hanno costretto a fermarsi.

Il compasso, conosciuto anche come bussola runica, rappresenta un talismano per chiunque affronti un viaggio. Lo si trova citato in un antico testo islandese, il Manoscritto di Huld. "Se qualcuno porta con sé questo simbolo - vi si legge -, non perderà mai la propria strada nella tempesta o nel cattivo tempo, anche se percorre una strada a lui sconosciuta". Cazaux la sua strada la conosce bene. A Kitzbuhel lo ha condotto a guadagnare virtualmente 25 posizioni in classifica rispetto alla scorsa settimana e a risalire fino al numero 75, di nuovo vicino al suo best ranking di numero 63 dove era salito a dicembre 2024.

Tra i suoi tatuaggi anche altri simboli scandinavi, che simboleggiano il sole, un cavallo, la famiglia, e altri più personali. E la parola "guerriero" in ideogrammi cinesi. Tutto quello che Cazaux sente di essere, tutto quello che vorrebbe diventare.

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