-
Atp

Zeppieri, un nuovo ritorno: sarà la volta buona?

A Shanghai, Challenger 100, Zeppieri non ha perso un set chiudendo con il titolo vinto dopo una finale comunque complicata di fronte al giapponese Uchiyama. Per una classifica che adesso torna a farsi interessante: numero 171 Atp con un balzo di 89 posti in una settimana

09 settembre 2025

20240926_Zeppieri.jpg

Per uno con le sue qualità, il ritorno nei top 200 Atp significa il giusto. Significa essere sulla strada del recupero, ma non può dare il la a grandi entusiasmi. Perché lui, Giulio Zeppieri da Latina, classe 2001, è uno che ha sempre avuto mezzi e ambizioni da grande. Fin da quando, tra gli Under 18, seppe costruirsi una carriera di tutto rispetto: numero 12 al mondo come best ranking con i quarti agli Us Open e le semi a Melbourne a fare bella mostra. Un biglietto da visita importante, in vista dell'ingresso nel mondo dei pro.

Da quando veniva indicato come il 'gemello' di Lorenzo Musetti (i due, insieme, hanno all'attivo due semifinali Slam sempre tra New York e l'Australia), Giulio ha però incontrato tante difficoltà, la maggior parte delle quali sono state frutto della cattiva sorte. Forse lui non è stato abbastanza continuo, quando stava bene, ma il problema è che di 'stare bene' non se ne è parlato per un lungo periodo. Ultimo della serie, il più grave, un problema al polso sinistro, con tanto di operazione chirurgica necessaria per tornare a giocare senza dolore e con serenità, ma solo dopo uno stop di otto mesi.

Giulio Zeppieri (Getty Images)

Giulio Zeppieri (Getty Images)

A Parigi, lo scorso anno, Giulio aveva avvertito un fastidio, capendo di avere un problema davvero serio. Ha provato ad andare avanti per avere un quadro più preciso della situazione ma dopo i Challenger di Perugia e Sassuolo lui e il suo staff hanno capito che era necessaria un’operazione. “Abbiamo deciso di comune accordo – spiegava Max Sartori, che lo segue a Vicenza con il suo team – di portarlo dal professor Angel Ruiz Cotorro, il medico della Nazionale iberica e che si è visto spesso nel box di Rafa Nadal. È il dottore che ha operato quasi tutti i giocatori che hanno avuto problemi al polso ed è quello che dava più garanzie per la buona riuscita dell’intervento. C’era l’idea che potesse avere un problema sia ai legamenti che all’osso; è stato necessario intervenire sull’osso mentre, fortunatamente, il legamento non era rotto. Ma è stato un percorso abbastanza lungo”. 

Sartori e Zeppieri lavorano insieme dalla fine del 2022, quando il mancino di Latina ha terminato la collaborazione con Giuseppe Fischetti, che lo aveva seguito in precedenza per qualche mese, subito dopo la conclusione del rapporto con lo storico maestro Piero Melaranci. Dopo qualche mese di prova, Giulio ha messo la sua base a Vicenza e da lì ha cominciato un percorso che però è stato interrotto troppe volte dalla sfortuna. “Voglio tornare al più presto tra i primi 150 – ha spiegato 'Zeppo' di recente – ed essere così testa di serie nelle qualificazioni dell'Australian Open. Ora la cosa più importante per me è ritrovare il ritmo, giocare quanti più tornei possibile e godermi il tempo che trascorro in campo”.

Zeppieri in azione col rovescio (Getty Images)

Zeppieri in azione col rovescio (Getty Images)

A Shanghai, fronte Challenger 100, Zeppieri non ha perso un set chiudendo con il titolo vinto dopo una finale comunque complicata di fronte al giapponese Uchiyama. Per una classifica che adesso torna a farsi interessante: numero 171 Atp con un balzo di 89 posti in una settimana. E il best ranking di numero 110 come obiettivo possibile in un arco temporale ristretto. Ma cosa rende 'Zeppo', ancora oggi, uno dei giocatori potenzialmente più interessanti di un panorama italiano mai così florido? In una parola, il talento. Il mancino di Latina è stato accostato anche a Fernando Verdasco, per la fluidità dei movimenti e la capacità di generare velocità. Un paragone che non appare esagerato nemmeno adesso, al contrario. 

In una carriera così frammentata, Giulio è riuscito comunque a vincere 3 Challenger, ma soprattutto a fare la voce grossa con personaggi di spessore. Quest'anno si è qualificato a Wimbledon e a Parigi, dove ha pescato subito Carlos Alcaraz, cedendo in tre set ma senza sfigurare. Lo stesso Alcaraz che aveva affrontato a Umag nel 2022, strappandogli un set per poi cedere 6-3 al terzo. Ma l'azzurro ha battuto anche Bublik e Bautista Agut, ha tolto un set a Casper Ruud sulla terra di Parigi, in generale ha dimostrato di avere un livello talmente alto – come potenziale – da pensare che persino i top 100 debbano andare stretti. La speranza, adesso, è che il debito con la sfortuna sia stato (ampiamente) saldato.

Loading...

Altri articoli che potrebbero piacerti