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United Cup su SuperTennis: Repubblica Ceca in semifinale, Italia battuta

A Sydney, nel day 8 del torneo, finisce nei quarti la corsa della squadra azzurra, finalista nel 2023: Paolini fa quattro geme con Muchova, Cobolli appena tre con Machac. A punteggio acquisito il successo di Paolini/Vavassori nel misto. Sabato in semifinale super-sfida Cechia-Stati Uniti

di | 03 gennaio 2025

L'abbraccio a fine match tra Flavio Cobolli e Tomas Machach (foto Getty Images)

L'abbraccio a fine match tra Flavio Cobolli e Tomas Machach (foto Getty Images)

Alla “Ken Rosewall Arena” di Sydney (live su SuperTennis e SuperTenniX) la Repubblica Ceca ha battuto 2-1 l’Italia nell’ultimo quarto di finale di United Cup, competizione a squadre mista che ha inaugurato la nuova stagione agonistica. Il team ceco ha messo al sicuro il risultato già dopo i singolari. Jasmine Paolini, n.4 WTA, ha ceduto per 62 62, in poco meno di un’ora e tre quarti di partita, a Karolina Muchova, n.22 WTA. Per la 28enne di Olomuc si è trattato del quinto successo in altrettante sfide con la 28enne di Bagni di Lucca, che complessivamente è riuscita a strappare un set soltanto alla giocatrice ceca.

Quindi Flavio Cobolli, n.32 ATP, è stato sconfitto per 61 62, in appena 54 minuti di gioco, da Tomas Machac, n.25 ATP. Il 24enne di Beroun ha così firmato in terzo successo in altrettanti confronti con il 22enne romano, già battuto al turno di qualificazione dello Us Open 2022 (cemento) ed al primo turno del Challenger di Andria (veloce indoor) dello stesso anno.

Nel doppio misto – solo per lo spettacolo - punto della bandiera per l’Italia con i campioni dell’ultimo Us Open, Sara Errani e Andrea Vavassori, che hanno conservato l'imbattibilità nel torneo imponendosi per 75 36 10-4 su Gabriela Knutson e Patrik Rikl, esordienti in United Cup.

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Gli azzurri, finalisti nell’edizione del 2023 (la prima del torneo) stoppati dagli Stati Uniti, nei round robin del Gruppo D avevano battuto Svizzera e Francia perdendo un set soltanto in sei incontri (anche se Cobolli ha dovuto annullare un match-point ad Humbert) per la gioia del capitano Renzo Furlan (coach di Jasmine Paolini). Ma contro i cechi non c’è stato davvero nulla da fare.

Eppure la Repubblica Ceca nei round robin del Gruppo B aveva superato al doppio decisivo la Norvegia ed aveva ceduto sempre al doppio decisivo alla Polonia, venendo ripescata ai quarti come una delle due migliori seconde (più precisamente la migliore seconda dei tre gruppi in campo a Sydney). Nelle due edizioni precedenti il team dellest Europa era sempre uscito di scena nella fase a gironi. Sabato in semifinale la Cechia dovrà vedersela con gli Stati Uniti, campioni nel 2023.

Tutta la delusione di Jasmine Paoliini (foto Getty Images)

Tutta la delusione di Jasmine Paoliini (foto Getty Images)

Karolina troppo brava per “Jas”

Se con un’avversaria ci perdi cinque volte su cinque strappandole un set soltanto una ragione deve pure esserci.

E la ragione è che Karolina Muchova su un campo da tennis sa fare davvero tante cose. Quando “il fisico l’assiste” e la testa non si perde nel cercare soluzioni eccessivamente complicate il quadro è completo.

Il 62 62 con il quale la 28enne di Olomuc, n.22 WTA, ha battuto Jasmine Paolini, n.4 WTA, nel primo singolare è sicuramente un punteggio un po’ troppo severo per l’azzurra che nei primi due match a Sydney aveva perso la miseria di quattro giochi.

Ma la ceca è avversaria di caratura totalmente diversa rispetto a Bencic (appena rientrata dopo la maternità) e soprattutto Paquet.

“Volevo davvero portare il punto alla squadra, quindi ho cercato di rimanere concentrata - ha commentato a caldo Muchova -. Jasmine è una giocatrice incredibile. È stata una partita molto dura. Sapevo di dover spingere fino alla fine. Lei ha avuto molte occasioni di break ma credo di aver servito bene proprio bene in quei momenti. Sono davvero felice di avercela fatta”.

Il match è rimasto in equilibrio fino al 2-1 Italia del primo set: poi la ceca ha infilato un parziale terribile di sette giochi consecutivi che le ha consentito di incamerare il primo parziale per 6-2 e di partire con un break di vantaggio anche nel secondo set (2-0).

Paolini ha frenato l’emorragia (2-1) ma, nonostante ben sette palle-break negli ultimi tre turni di battuta della ceca, non è riuscita a riaprire l’incontro, che Muchova ha chiuso con un altro 6-2 dopo un’ora e 43 minuti di partita. Karolina ha fatto il primo break vincendo il game più lungo dell'incontro, trasformando la sua quinta palla utile.

Da quel momento ha mantenuto il controllo, mettendo una pressione costante in risposta con Jasmine che non è riuscita ad alzare a sufficienza la traiettoria del diritto in modo da infastidire la ceca che ha finito per perdere solo due game nel resto dell'incontro. La Muchova ha avuto una giornata perfetta al servizio, salvando tutte le 10 palle-break che ha affrontato.

Flavio Cobolli in azione (foto Getty Images)

Flavio Cobolli in azione (foto Getty Images)

Machac semplicemente ingiocabile

Un uno-due da paura! Tomas, n.25 ATP, ha imposto tutta la sua fisicità nel match contro Flavio Cobolli, dominato per 61 62 in appena 54 minuti.

“Penso di aver espresso il livello più alto di tennis che posso giocare - ha detto entusiasta il ceco -. Sono davvero felice di averlo fatto in un momento così importante. Mi ha sorpreso il fatto che ho giocato alla grande senza commettere errori e che sono riuscita a non dargli alcuna opportunità per rientrare".

"So di avere questo livello... quando ho visto come stava andando il match ho cercato di essere forte mentalmente il più a lungo possibile. Stavo giocando come Novak!”.

Machac ha portato a casa l'85% dei punti con la prima di servizio e grazie ad una grande continuità anche in risposta ha impedito a Cobolli di andare oltre il 53% dei punti con la sua prima.

Il ceco ha messo a segno 9 nove vincenti contro i 3 di Cobolli e ha convertito tutte e quattro le palle-break che si è procurato.

Tomas ha vinto in scioltezza i game di servizio ed è stato superiore al romano dalla linea di fondo: incamerando il primo set in soli 23 minuti: appena un po’ più lottata la seconda frazione.

Nei round robin il 24enne di Beroun aveva perso contro Ruud, n.6 ATP, ma solo dopo tre ore di lotta, mentre aveva superato Hurkacz, n.14 ATP.

Nel 2024 Machac aveva dovuto disputare le qualificazioni nel “250” di Brisbane per iniziare la sua stagione ma in un anno sono cambiate tante cose: ha messo a segno 33 vittorie nel tour maggiore passando dal 78 al n. 25 del ranking.

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