Chiudi

-
Menù
Supertennis
Cerca
Atp

Toni Nadal come Piatti? Il caso di Zverev fa da esempio

La settimana trascorsa da Zverev alla Rafa Nadal Academy potrebbe aprire uno scenario nuovo nell’attività dello zio Toni: non è più intenzionato a girare il mondo come coach a tempo pieno, ma può farlo a spot, accogliendo i giocatori a Manacor per settimane di messa a punto. Un po’ come fa Riccardo Piatti a Bordighera

25 luglio 2025

20250725_toni_nadal__2_.jpg

La notizia è che, a differenza dalle voci trapelate nell’ultima decina di giorni, Toni Nadal non sarà il nuovo coach di Alexander Zverev, né tantomeno Rafa avrà un ruolo da mentore nella carriera del tedesco. Un doppia ipotesi suggestiva che però non si concretizzerà: come non è arrivata la conferma, in realtà non è giunta nemmeno una smentita ufficiale, ma è diventato chiaro che la settimana di allenamento del tedesco alla Rafa Nadal Academy di Manacor non rappresenti l’inizio di una collaborazione a tempo pieno. Si è trattato soltanto di un breve periodo di messa a punto in vista dei tornei sul cemento, ma che potrebbe comunque aprire – o riaprire – uno scenario nuovo nel presente del mitico “zio”.

Toni non ha più intenzione di girare il mondo a tempo pieno, vuoi per gli impegni in accademia (e non solo: è anche direttore del torneo ATP di Maiorca e commentatore televisivo), vuoi per quelli famigliari e il fatto che si sia già dedicato a quel tipo di vita per anni e anni, tanto che era arrivato a ridurre parecchio i viaggi anche nelle ultime stagioni a fianco del nipote. Ma, dall’alto dell’enorme esperienza maturata prendendo un ragazzino in fasce fino a portarlo sul podio dei più vincenti di tutti i tempi, Toni – volendo – può diventare una risorsa preziosa a disposizione di tanti. Lo è già stato prima per il cileno Garin e poi per Felix Auger-Aliassime, seguiti in passato con collaborazioni più strette, ma anche per Casper Ruud che si è appoggiato spesso alla struttura di Manacor.

Così potrebbe esserlo anche per Zverev, in cerca di quel quid in più che gli è sempre mancato per inserirsi a tempo pieno nella lotta per il numero uno. A 28 anni non è più un ragazzino, ma dimostra di voler ancora provare nuove soluzioni e chissà che qualche passaggio da Manacor, per farsi aiutare da Toni, non possa diventare una piacevole abitudine in un periodo nel quale Sascha rimane comunque l’alternativa più credibile ai due che lo precedono nella classifica ATP, Jannik Sinner e Carlos Alcaraz.

20250725_zverev_520249959_18486152932064586_9075039189801165267_n.jpg

Detto di Zverev, l’altro lato interessante della questione è il ruolo di allenatore-mentore a spot che Toni potrebbe assumere per qualsiasi tennista glielo dovesse domandare. Un po’ come fa Riccardo Piatti al suo Piatti Tennis Center di Bordighera, dal quale negli anni sono passati vari giocatori per chiedere una sistematina a ciò che in quel momento stava funzionando meno, in particolare a livello tecnico, seguendo i consigli del coach comasco ritenuto uno dei più preparati al mondo proprio dal punto di vista della tecnica di base. Una soluzione tanto comoda per Piatti, che può permettersi di riceverli a “casa sua”, quanto può esserlo per lo zio Toni che ha a disposizione una delle accademie più importanti al mondo, con tutti i servizi necessari per i giocatori di più alto livello.

Nel tennis di oggi quella di appoggiarsi a delle strutture per brevi periodi è diventata più di una abitudine, preziosa per ambedue i lati della medaglia. Perché i giocatori possono avvalersi delle consulenze di quei tecnici (vedi Toni, ma non solo) che per un motivo o per un altro non hanno più intenzione di seguire un giocatore a tempo pieno, mentre gli stessi allenatori hanno la chance di continuare a diffondere il proprio sapere ai più forti tennisti del mondo anche dopo aver abbandonato la valigia, evitando che conoscenza ed esperienze vadano perse al mancato check-in.

20250725_toni_nadal__1_.jpg


    Non ci sono commenti