Nicolas Mahut, francese di 43 anni, ha vinto 5 tornei dello Slam, due trofei alle Nitto ATP Finals e 37 titoli Atp nella specialità, oltre a 4 in singolare. Rohan Bopanna, indiano di 45 anni, di Major nel doppio maschile ne ha vinto uno soltanto, ma lo ha fatto quando sembrava già fuori tempo massimo. Entrambi, sono ormai degli ex
04 novembre 2025
Nel giro di cinque giorni, tra fine ottobre e inizio novembre, hanno deciso di smettere due giocatori che hanno fatto la storia del tennis. Solo che l'hanno fatta in doppio, e allora il mondo della racchetta non si è esattamente strappato i capelli o spellato le mani per una standing ovation. Nicolas Mahut, francese di 43 anni, ha vinto 5 tornei dello Slam, due trofei alle Nitto ATP Finals e 37 titoli Atp nella specialità, oltre a 4 in singolare.
Rohan Bopanna, indiano di 45 anni, di Major nel doppio maschile ne ha vinto uno soltanto, ma lo ha fatto quando sembrava già fuori tempo massimo, lo scorso anno in Australia. In precedenza, aveva sollevato anche un trofeo nel misto, nel 2017. Entrambi, Mahut e Bopanna, sono stati numero 1 al mondo e sono stati decisivi per le rispettive Nazionali. Il francese persino al punto di prendersi una Davis, nel 2017.
ROHAN BOPANNA, UN ESEMPIO
Ma c'è qualcosa che va persino oltre i risultati. Bopanna è un esempio – ormai bisognerebbe dire 'è stato' – per tante ragioni. Una, evidente: il fatto che abbia ottenuto il meglio dopo i 40 anni è qualcosa che va al di là di quelli che dovrebbero essere dei limiti ormai assodati nel nostro sport. Ebbene, quei limiti l'indiano li ha spostati un po' più avanti, andando a prendersi un trofeo del Grande Slam a quasi 44 anni, insieme all'australiano Matthew Ebden. Il fatto che in finale abbiano battuto gli azzurri Bolelli e Vavassori magari avrà dato un po' di fastidio ai nostri connazionali, ma non sposta certo la grandezza dell'impresa.
Rohan ha vissuto una carriera non semplice, trovando però il modo di superare gli infortuni (anche grazie allo yoga) e distinguendosi ben oltre il terreno di gioco. Nato a Bangalore il 4 marzo 1980, con il numero 213 Atp come miglior risultato in singolare e l'ultimo match in un main draw che risale al Queen's di Londra nel 2013, nel doppio ha scritto pagine di storia. Come quella insieme al pakistano Aisam ul-Haq Qureshi, mentre i rispettivi Paesi erano costantemente sull'orlo del conflitto (e oltre). I primi tornei risalgono addirittura al 2003, ma il loro trionfo più bello resta un premio conseguito fuori dal campo, l'ATP Arthur Ashe Humanitarian of the Year.
Il numero 1 arrivato a un'età improponibile non gli ha dunque cambiato la vita, ma forse ha cambiato il modo di vedere il tennis di tanti suoi colleghi. Rendendolo orgoglioso di un percorso lungo e complicato. “La mia età? Spero di essere – diceva Rohan – un esempio per tutti gli Over 40 del mondo, far capire loro che c'è tanto da dare a questa età, anche nello sport di alto livello”. Ormai da tempo senza cartilagine nelle ginocchia, Bopanna per alcuni medici avrebbe già dovuto smettere tempo addietro. Anche se lui ha deciso di non ascoltare le previsioni più pessimiste e di continuare la carriera. Fino a quella finale di Melbourne che gli ha regalato un titolo sempre vicino, ma mai messo in bacheca in precedenza.
NICOLAS MAHUT, TRA SINGOLO E DOPPIO
Nicolas Mahut, francese classe 1982, ha invece una storia ben diversa, divisa tra singolare e doppio. Il giocatore nato ad Angers resterà nella storia soprattutto per una sconfitta, quella subita da John Isner a Wimbledon, nel 2010, nella partita più lunga di sempre. Un primato ormai imbattibile viste le nuove regole. Sul campo numero 18 di Church Road, Nicolas perse per 70-68 al quinto set dopo oltre 11 ore, in quella sfida che oggi viene ricordata con una targa voluta dagli organizzatori dei Championships. Nicolas ha vinto anche 4 titoli da solo, raggiungendo il numero 37 Atp nel 2014 e arrivando fino agli ottavi a Wimbledon, e al terzo turno in tutti gli altri Slam.
Ma è stato il doppio, anche per lui, a cambiare la carriera spostando l'asticella verso i successi più prestigiosi e verso il numero 1 del mondo (raggiunto nel 2016). In totale, Mahut si è preso addirittura il Career Grand Slam vincendo 5 Major (il Roland Garros per due volte) tra 2015 e 2021. Al suo fianco, sempre il connazionale Pierre-Hugues Herbert, di quasi 10 anni più giovane. Bopanna e Mahut sono state due icone della specialità, mantenendo per tutta la carriera un atteggiamento ideale: profilo basso, tanto lavoro, pochi proclami e nessuna polemica. Due esempi per tutti, doppisti e singolaristi.
John Isner con Nicolas Mahut al termine della partita più lunga nella storia del tennis