Nell’ultimo “1000” della stagione Matteo cede in due set, ma con molte recriminazioni, all’australiano. Il servizio ed il diritto hanno un po’ tradito il romano
di Tiziana Tricarico | 29 ottobre 2024
Esordio amaro per Matteo Berrettini nel “Rolex Paris Masters”, ultimo ATP Masters 1000 stagionale (montepremi 5.950.575 euro) che - per l’ultima volta - si sta disputando ul veloce indoor del Palais Omnisport di Parigi-Bercy. Il torneo chiude di fatto la “regular season” e rappresenta l’ultima chance per chi punta alla qualificazione alle Nitto ATP Finals di Torino
Il 28enne romano, n.36 del ranking, ha ceduto per 75 76(2), dopo quasi due ore di lotta, all’australiano Alexei Popyrin, n.24 ATP. Matteo ha mancato cinque palle-break nel primo set e non ha sfruttato un break di vantaggio nella seconda frazione, difeso fino al 5-3.
Aussie Aussie Aussie ????@AlexeiPopyrin99 battles past Berrettini 7-5 7-6 to set round 2 clash with Medvedev.#RolexParisMasters pic.twitter.com/KQFeRYr4Ky
— Tennis TV (@TennisTV) October 29, 2024
Il servizio, ma anche il diritto, non hanno aiutato troppo Berrettini, che sabato aveva reso nota la rottura della collaborazione con coach Francisco Roig. Solo 7 ace (e un doppio fallo) per Matteo che ha messo in campo “solo” il 65% di prime con il quale ha portato a casa il 67% dei punti, bene invece con la seconda che gli ha permesso di conquistare il 61% dei punti. Quello che stupisce, però, è il gran numero di palle-break offerte dall’azzurro, 13, di cui 11annullate. Di converso ne ha trasformata solo una su 6 si quelle concesse dall’australiano. A referto 25 vincenti a fronte di 37 errori gratuiti: 33 contro 31 il bilancio di Popyrin.
Il match. L’azzurro aveva vinto entrambi i precedenti con il 25enne di Sydney, piuttosto combattuti e un po’ datati, disputati al terzo turno dello Us Open (cemento) nel 2019 e al primo turno di Vienna (veloce indoor) nel 2021. Primo set scandito dai turni di battuta, con l’azzurro più efficace in risposta ma non basta: Matteo ha più chance di brekkare il suo avversario, cinque (una nel quinto gioco, due nel settimo e altre due nell’undicesimo), ma non ne trasforma nessuna. Cancella a sua volta una palla-break nell’ottavo game ma il “disastro” lo combina nel dodicesimo game quando con due errori gratuiti di diritto concede altrettanti set-point consecutivi: Popyrin mette largo in rovescio incrociato in contropiede ma sul secondo incamera il 7-5.
Accusa il colpo Berrettini in avvio di seconda frazione: il “body language” con la testa incassata tra le spalle e l’andatura un po’ ciondolante non promettono nulla di buono. Ed infatti, anche per colpa di nuovo del diritto traditore, arrivano due opportunità di break per l’australiano già nel secondo gioco (15-40): Matteo però si scuote, si affida al servizio ed infila quattro punti consecutivi (1-1). Nel terzo game l’azzurro indovina il passante e per la prima volta nel match strappa la battuta all’aussie (2-1). Neanche il tempo di gioire che arrivano immediate due chance per il contro-break ma il romano infila altri quattro punti consecutivi e prova l’allungo (3-1).
Ama vivere pericolosamente l’azzurro che nel sesto gioco deve recuperare di nuovo, stavolta da 0-40, e lo fa (4-2). Mentre nell’ottavo, per la prima volta nel set, il turno di battuta fila via liscio per Berrettini (5-3). Ma il servizio di Matteo non ne vuol proprio sapere di fare il suo dovere ed eccolo di nuovo sotto 0-40 nel decimo game: con due vincenti (il secondo di rovescio incrociato da manuale) il romano prova a recuperare (30-40) ma stavolta il break per Poyrin arriva (5-5). Rinfrancato l’australiano non concede nulla al servizio e passa in vantaggio (6-5) ma l’azzurro riesce a rifugiarsi nel tie-break (6-6). Popyrin scatta 2-0, Berrettini prova a restare in scia ma l’australiano si prende un secondo mini-break di vantaggio allungando sul 5-1 e poi si procura quattro match-point (6-2): basta il primo perché la risposta di Matteo è fuori.