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Challenger, anno 2025: l'Italia fa 13 (come le vittorie e le finali)

19 tornei andati in scena in Italia, da marzo a novembre. E 13 successi italiani nel circuito, insieme ad altre 13 finali. Ecco i numeri della stagione Challenger, con i volti dei protagonisti principali

02 dicembre 2025

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Tredici vittorie italiane e una valanga di storie da raccontare. La stagione dei Challenger si chiude con il solito carico di promesse da mantenere, con l'Italia protagonista allo stesso modo di quanto accade più in alto. Centriamo complessivamente un successo in più rispetto allo scorso anno, quattro in meno rispetto alla stagione da record, quella del 2023, quando i trionfi tricolori furono addirittura 17 (per giunta con 16 finali).

A guidare il gruppo degli azzurri c'è Francesco Maestrelli, a segno in tre occasioni, mentre tutti gli altri hanno vinto una sola volta: si tratta di Matteo Gigante, Andrea Pellegrino, Marco Cecchinato, Stefano Travaglia, Mattia Bellucci, Luciano Darderi, Giulio Zeppieri, Stefano Napolitano, Franco Agamenone e Lorenzo Giustino. A corredo, anche 13 finali, con il primato del Next Gen Federico Cinà, sconfitto sul traguardo in tre occasioni.

L'Italia ha organizzato 19 tornei, da marzo (Napoli il primo) a novembre (Bergamo l'ultimo), ma in una classifica per nazioni stavolta ci troviamo davanti alcune sorprese. Se gli Stati Uniti (in vetta a quota 23 trionfi) e la Francia (seconda a 19) non sorprendono, restano davanti agli azzurri per numero di trofei anche Argentina (16) e Gran Bretagna (15). Delude la Spagna (11 vittorie), affiancata addirittura dalla Croazia, con l'emergente Giappone appena un titolo dietro.

Fra le delusioni anche l'Australia (solo 8 vittorie), la Repubblica Ceca (6), la Germania (4) e la Russia (1). Nel complesso, hanno timbrato almeno un Challenger la bellezza di 45 Paesi, tra cui alcuni 'insospettabili' come Costa d'Avorio, Giordania, Thailandia, Lussemburgo, Georgia, Paraguay.

I protagonisti dei Challenger nel 2025

I protagonisti dei Challenger nel 2025

Se tra gli italiani è stato il pisano Maestrelli, ormai non lontano dai top 100, a fare la voce grossa, c'è un ex top 15 che ha monopolizzato il circuito minore dell'Atp. Si tratta del croato Borna Coric, che a 29 è tornato non lontano dai 100 (oggi è 117) grazie a una stagione ricca di vittorie Challenger: per lui, sono giunti i titoli di Lugano, Thionville, Zadar e nel 175 di Aix en Provence.

Fra i plurivincitori anche il britannico Jan Choinski (4, tutti su terra), il 19enne spagnolo Rafael Jodar (3), l'emergente norvegese Nicolai Budkov Kjaer (4), l'altro ex top 20 Cristian Garin (4), l'ex top 10 Pablo Carreno Busta (3), il figlio d'arte Roman Andres Burruchaga (3), l'americano Emilio Nava (4), Marco Trungelliti (3), Michael Zheng (3), il 32enne tunisino Moez Echargui. Con quest'ultimo che non solo ha conquistato 3 Challenger, ma si è messo in tasca anche 6 titoli Itf, tutti a Monastir, per un totale di 9 trofei e una classifica decollata fino a quota 136.

Challenger, anno 2025: l'Italia fa 13 (come le vittorie e le finali)

Da sempre, il circuito Challenger è un crocevia di talenti poi destinati a sbocciare, ma anche – ed è stato molto evidente quest'anno – di giocatori esperti che non si vogliono dare per vinti. Aumentano i tornei a disposizione, aumenta il montepremi complessivo, ci sono più chance di farsi notare anche in Paesi in precedenza fuori dalle rotte dei pro, come nel caso recente del Pakistan.

E l'Italia continua a fare la sua parte come e più di prima. Appena 25 anni fa, a inizio millennio, i tornei nel nostro Paese erano appena 8, adesso sono più che raddoppiati e ogni settimana giocata nel Belpaese è una chance in più per i nostri di raccogliere punti e salire nel ranking. Ecco perché i Challenger meritano attenzione e rispetto: frequentarli e vincerli è come terminare la scuola dell'obbligo prima di iscriversi all'università.

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