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Maestrelli verso New York: "Un torneo importante, comunque vada"

Il giovane azzurro si racconta in un’intervista esclusiva a poche ore dal via delle qualificazioni degli Us Open. Ora numero 158 del ranking Atp, il 22enne pisano ha vinto quest’anno due titoli Challenger a Francavilla e Brasov

17 agosto 2025

Francesco Maestrelli (Foto Eccel)

Francesco Maestrelli (Foto Eccel)

Francesco Maestrelli è fra i tanti giocatori italiani in rampa di lancio nel circuito Challenger. Il 22enne di Pisa, attualmente numero 158 della classifica Atp, si è imposto in questa stagione a Francavilla e Brasov, garantendosi il ritorno nelle qualificazioni dei tornei dello Slam. Il toscano ci ha raccontato le sensazioni provate nelle ultime settimane e si è anche soffermato sulle ambizioni future, dall’imminente partecipazione agli Us Open alla rincorsa verso la Top-100.

Maestrelli verso New York: "Un torneo importante, comunque vada"

Come valuta le sue ultime prestazioni?

L’ultimo periodo è stato molto positivo, il tanto lavoro fatto nell’ultimo anno e mezzo ha portato qualche frutto in termini di risultati. Tornare a giocare le qualificazioni nei tornei dello Slam era uno dei miei obiettivi principali e sono contento di averlo raggiunto”.

Qual è il segreto dei suoi risultati più recenti?

Giocando tante partite ho acquisito maggiore fiducia nei miei mezzi, ho sempre pensato soltanto a me stesso e non mi sono mai messo pressione in termini di risultati. La mia forza è stata quella di focalizzarmi sui miglioramenti tecnico-tattici, senza l’ossessione delle vittorie: è in questo modo che subentrano fattori come tranquillità e lucidità che ti permettono di scendere in campo con meno pensieri e maggiore libertà”.

Francesco Maestrelli in azione

Francesco Maestrelli in azione

Con che spirito affronterà le qualificazioni degli Us Open?

Quello di New York è un torneo a me molto caro e mi piacerebbe restare in corsa il più a lungo possibile. Non era scontato riuscire a raggiungere le qualificazioni degli Us Open e per questo motivo non ho grandi aspettative, ma proverò a fare del mio meglio. Indipendentemente da come andranno le cose, un torneo così sarà importante e nemmeno una delusione cancellerebbe quello che sto facendo assieme al mio team: il percorso è lungo e stimolante, voglio continuare a migliorarmi nella speranza di raggiungere risultati sempre più rilevanti”.

La differenza tra tornei Atp e Challenger è sempre meno marcata. È d’accordo?

Sì, ma anche prima del mio ingresso in pianta stabile nel circuito Challenger si poteva assistere a belle vittorie da parte di giocatori attorno al 250-300 Atp contro avversari vicini alla Top-100. Il livello medio si è alzato tantissimo negli ultimi anni: questo vuol dire che bisogna stare sempre attenti perché non ci sono partite scontate che si vincono soltanto essendo più avanti in classifica. Il livellamento tra circuito Atp e Challenger è stimolante perché ti dà la consapevolezza di non essere così lontano dai tornei più importanti: ottenendo risultati con una certa continuità, si può arrivare rapidamente ai piani più alti”.

Francesco Maestrelli (foto Sposito/FITP)

Francesco Maestrelli (foto Sposito/FITP)

La Top-100 è un suo obiettivo nel breve termine?

Adesso non ci sto pensando, ma chiaramente mi piacerebbe molto. Ad ora non ho obiettivi di classifica, me li ero posti circa tre anni fa ma questo non mi ha aiutato per nulla: mi concento solo sugli allenamenti e sulle partite, cercando di esprimermi al meglio delle mie possibilità grazie ai consigli di chi mi supporta quotidianamente. È chiaro, tuttavia, che scalare la classifica rientra tra i miei sogni”.

Il tennis italiano gode di ottima salute, sia nel circuito Atp che in quello Challenger…

Il movimento azzurro è molto florido e testimonia l’ottimo lavoro che si sta facendo in Italia: abbiamo tantissimi tornei, oltre ad allenatori che lavorano molto bene e parecchi giocatori di qualità. Non c’è alcun tipo di invidia nei confronti di chi sta facendo bene, ma è solo un modo in più per stimolare la competizione tra di noi e, inoltre, toglie anche un pizzico di pressione a chi è più in basso. Sinner sta facendo delle cose fantastiche, poi ci sono i vari Musetti, Cobolli e Arnaldi che ormai si sono stabilizzati ai vertici: chi si avvicinerà dalle retrovie nei prossimi mesi non avrà mai gli occhi puntati addosso e non sarà obbligato a dimostrare nulla”.

Chiudiamo con un desiderio per il 2026: la salvezza del Pisa in Serie A o la sua prima vittoria in un main draw Slam?

È una domanda molto complicata… Il Pisa è tornato in Serie A dopo ben trentaquattro anni, ma se dovessi scegliere tra le due cose direi la prima vittoria in uno Slam”.

Francesco Maestrelli

Francesco Maestrelli

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