Chiudi

-
Atp

Tsitsipas fa 300 ma non fa più paura: quante chances a Torino?

Dopo il successo al debutto dell’edizione 2019, Stefanos Tsitsipas alle Nitto ATP Finals ha raccolto pochissimo. Su un campo rapido come quello di Torino non sembra all’altezza dei diretti concorrenti, e nei precedenti sul cemento è in svantaggio con quasi tutti. Per questo parte un gradino sotto

03 novembre 2023

Quando a inizio stagione Stefanos Tsitsipas ha raggiunto la finale all’Australian Open, incassando 1.200 punti in un colpo solo, difficilmente avrebbe pensato di dover attendere fino al giovedì del Masters 1000 di Parigi-Bercy per assicurarsi la qualificazione per le Nitto ATP Finals di Torino. Sarà la sua quinta volta consecutiva nel torneo dei maestri e la buona notizia è che ce l’ha fatta anche stavolta, ma la sua stagione – finale a Melbourne a parte – rimane al di sotto delle aspettative. Anche dopo aver raggiunto le 300 vittorie ATP in carriera a Bercy.

Saprà riscattarla al PalaAlpitour? Sembra difficile, sia perché pare lontano dal rendimento che anni fa aveva portato molti a identificarlo come il numero uno del futuro, sia perché le condizioni di gioco molto rapide viste nelle prime due edizioni non sembrano schierarsi dalla sua parte. I più attenti lo ricorderanno campione nel torneo dei maestri, nell’edizione 2019 quando da debuttante batté Roger Federer in semifinale e Dominic Thiem in finale, ma quell’anno le condizioni erano fra le più lente mai viste all’O2 Arena di Londra, e finirono per dargli una grossa mano.

Da lì in avanti, tuttavia, il greco ha vinto due partite in tre edizioni, peraltro entrambe al tie-break del terzo set, collezionando cinque sconfitte e tre eliminazioni nella fase a gironi (compresa quella per forfait del 2021, quando si ritirò per problemi alla spalla dopo un solo incontro). Di conseguenza, vien da chiedersi quale possa essere il suo reale valore in ottica Torino: è vero che è pur sempre un ex campione delle Finals, ma rispetto agli altri cinque giocatori già sicuri di un posto al PalaAlpitour lui partirà un gradino sotto, per non dire almeno un paio. Impossibile considerarlo uno dei favoriti.

A non sorridere a Tsitsipas nemmeno i precedenti sulle superfici veloci con gli altri cinque attuali qualificati. O meglio, con uno di loro è in vantaggio, cioè Jannik Sinner, battuto due volte nelle ultime due edizioni dell’Australian Open. Ma fra la prima e la seconda sfida c’è stato un netto miglioramento dell’azzurro, che quest’anno si è arreso solo al quinto set ma poi si è vendicato qualche settimana più tardi a Rotterdam. A naso, visto come è andata la stagione dei due, anche la supremazia nei precedenti nei confronti dell’altoatesino (5-2 nel totale, considerando anche la terra battuta) pare destinata a durare poco.

Contro il numero uno del mondo Novak Djokovic, sul duro Tsitsipas vinse le prime due sfide fra 2018 e 2019, ma poi ne ha perse sei su sei, mentre contro Carlos Alcaraz non ha mai vinto (0-5 il bilancio, 0-2 sul cemento). Contro il suo carissimo nemico Daniil Medvedev sul duro ha perso 7 volte su 10; contro l’altro russo Andrey Rublev cinque volte su otto. Tre delle loro sfide si sono giocate proprio alle Nitto ATP Finals, nelle ultime tre edizioni. Il greco vinse la prima, nell’ultima edizione londinese del Masters, mentre entrambe le sfide torinesi hanno dato ragione a Rublev.

Tutti dati che avvalorano la tesi: fra i sei attuali qualificati, il greco è quello che fa meno paura e potrebbe rimanere tale anche quando l’elenco dei partecipanti sarà completo. Specialmente se ad aggiungersi alla lista dovessero essere Alexander Zverev e Holger Rune, i due che al momento hanno più punti fra gli esclusi.


    Non ci sono commenti