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La scomparsa di Neale Fraser, giocatore e leggendario capitano di Davis aussie

Vincitore di 19 trofei Slam, se n’è andato all’età di 91 anni. Nonostante i suoi successi nei Major il suo nome resta profondamente legato alla Coppa Davis, sia come giocatore che come capitano dell’Australia

di | 03 dicembre 2024

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L'Australia vincitrice della Coppa Davis 1986 con Neale Fraser capitano (foto Getty Images)

Il tennis australiano è mondiale piange la scomparsa di Neale Fraser, grande campione e capitano di Coppa Davis. Vincitore di 19 trofei Slam (3 in singolare, 11 in doppio e 5 in doppio misto), è scomparso all’età di 91 anni. Nonostante i suoi successi nei Major il suo nome resta profondamente legato alla Coppa Davis, sia come giocatore che come capitano dell’Australia.

Tre volte campione del Grande Slam in singolare, Fraser ha ottenuto la sua vittoria più importante battendo Rod Laver in una memorabile finale maschile di Wimbledon tutta australiana (1960). Un paio di mesi dopo si è ripetuto superando “The Rocket” anche nella sfida per il titolo dello US Open, già vinto l’anno precedente (1959) sconfiggendo lo statunitense di origini peruviane Alex Olmedo. Fraser ha conquistato 11 trofei Slam di doppio, completando il Career Grand Slam di specialità nel 1959, e 5 di doppio misto. Nel 1984 è entrato a far parte dell’”International Tennis Hall of Fame”.

L'Australia vincitrice della Coppa Davis 1961 con Neale Fraser giocatore ed Harry Hopman capitano (foto Getty Images)

L'Australia vincitrice della Coppa Davis 1961 con Neale Fraser giocatore ed Harry Hopman capitano (foto Getty Images)

Il mancino di Melbourne è stato il protagonista di quattro trionfi consecutivi dell’Australia in Coppa Davis, dal 1959 al 1962, ma è come capitano che è entrato nella leggenda del suo Paese.

Dal 1970 al 1993 ha guidato il team “aussie” per ben 24 anni (record), ottenendo 55 vittorie su 75 incontri disputati e guidando l'Australia a quattro trionfi (1973, 1977, 1983 e 1986), sempre seduto a bordo campo con la sua sedia ed il caratteristico cappello.

“Non potrei mai pensare a qualcosa di più bello che rappresentare il mio Paese”, diceva spesso. Fraser aveva imparato a giocare sui campi in terra battuta vicino casa sua a Melbourne e ha sviluppato un gioco basato su un micidiale servizio mancino. Da appassionato di cricket osservò come i lanciatori di leg-spin girassero la palla in direzioni diverse, arcuando il polso, e adattò questo approccio “googly” al suo servizio.

Durante l'epoca d'oro del tennis maschile australiano, Fraser inizialmente non riuscì a entrare nella squadra di Davis e perse tre finali Slam in singolare, tra cui due contro il suo amico Ashley Cooper, prima all’Australian Open del 1957 e poi a Wimbledon nel 1958. L'anno successivo, però, riuscì a fare il salto di qualità, completando l’en-plein (singolare, doppio e doppio misto) allo US Open di Forest Hills (1959) e conquistando la posizione di numero 1 del mondo in singolare.

Neale Fraser in azione (foto Getty Images)

Neale Fraser in azione (foto Getty Images)

“Un generale in campo”, così lo aveva descritto Roy Emerson, uno dei suoi compagni di doppio. Nonostante le ricche offerte per diventare professionista, Fraser rimase dilettante nella speranza di poter succedere a Hopman come capitano australiano di Davis, cosa che poi è avvenuta. Lo stesso Hopman una volta chiamò la competizione “Coppa Fraser”, riconoscendogli il merito di aver lanciato diverse generazioni di talenti, tra cui i futuri capitani John Newcombe e John Fitzgerald e il due volte vincitore della Coppa Pat Cash.

Neale Fraser alla premiazione dell'Hopman Cup 2018 (foto Getty Images)

Neale Fraser alla premiazione dell'Hopman Cup 2018 (foto Getty Images)

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