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La prova del 9 si supera, ma quella dei vincitori all'esordio nel torneo successivo?

Anisimova e Fonseca, ma anche Ostapenko, cadono subito dopo le super-prestazioni della settimana scorsa. Ma se i due neo campioni hanno le loro attenuanti, Jelena è abituata gli alti e bassi

di | 19 febbraio 2025

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Joao Fonseca in azione (foto Getty Images)

La famosa "Prova del 9", cioé la conferma nel match successivo dell’ultima bella prestazione è spesso difficile, ma sovente superabile con la crescita, la maturità, e quindi l’accresciuta esperienza sul Tour pro dei protagonisti. Che sono sempre più supportati da un team e quindi più avvezzi alla routine, più allenati a seguire regole certe salva-guai. Molto più puntuale è la regola che vuole subito sconfitti i protagonisti di un torneo in quello successivo e non conosce differenza di sesso ed età. Tanto che anche questa settimana vede subito eliminata la stella 18enne del tennis brasiliano e mondiale, Joao Fonseca, fresco campione-record di Buenos Aires, e immediatamente eliminato nella sua Rio de Janeiro, così come le finaliste di Doha, Amanda Anisimova e Jelena Ostapenko, che salutano già all’esordio Dubai.

FIESTA
Anisimova e Fonseca possono vantare molte più attenuanti della finalista Ostapenko,  avvezza a questi clamorosi alti e bassi, più anziana anche di età (28 anni e mezzo) e già provata dall’esperienza personale, da regina a sorpresa del Roland Garros 2017 che nel 2018 era salita fino al numero 5 del mondo. Ahilei, la lettone non ha mai fatto il salto di qualità proprio come gioco: possiede solo uno straordinario piano A, tenendo fisso il piede premuto sull’acceleratore e quindi giocando all’attacco qualsiasi colpo, in forcing.

Ma appena deve “tenere” e variare, appena deve difendersi ed entrare nei punti deboli dell’avversaria non ha pazienza e colpi all’altezza, si distrae, si incaponisce, si deprime per i primi errori e si smarrisce anche clamorosamente. Le è già accaduto, e le accade anche a Dubai, dove cede d’acchito contro la qualifica giapponese Moyuka Uchijima. Insomma, la sorpresa c’è e non c’è. Anzi, forse, decisamente, non c’è

Amanda Anisimova colpisce di diritto (foto Getty Images)

Amanda Anisimova colpisce di diritto (foto Getty Images)

ANISIMOVA
Dopo il primo “1000” conquistato in carriera, insperato, dopo aver bruciato tutti i sogni da star mondiale degli juniores, dopo tutti i guai che ha avuto nell’impatto col WTA Tour, da quelli fisici alla prematura scomparsa dell’amato papà/primo sostenitore, alle crisi di panico, alla fuga dal tennis col drammatico annuncio, di un anno fa, che si sarebbe dedicata alla prima passione, la pittura. Dopo tutto ciò era quasi inevitabile che la 23enne statunitense di genitori russi immigrati nell’Eldorado dello sport Usa, la Florida, si ubriacasse  di euforia e si distraesse, cedendo già nel primo turno del torneo successivo in attesa, ci auguriamo tutti, di una veloce ripartenza verso il vertice. Peraltro si arrende nel derby con MacCartney Kessler, con la quale si sarà allenata chissà quanto e che chissà quanto voleva dimostrare di poterla battere.

Joao Fonseca saluta il pubblico (foto Getty Images)

Joao Fonseca saluta il pubblico (foto Getty Images)

STELLINA ACERBA
Ogni qual volta - e sta succedendo sempre più spesso - “il nuovo Sinner”, Fonseca, fa una prestazione e mette un altro punto esclamativo nella sua carriera che sarà sicuramente fulgida, l’ambiente lo esalta e lo promuove al di là delle sue attuali potenzialità. Che sono notevoli tennisticamente, ma ancora da consolidare soprattutto di fisico. In special modo come resistenza nella partita specifica come nei tornei e nella stagione. Anche perché gli sforzi che ha appena sostenuto a Baires, contro avversari tutti solidi, esperti e abituati al rosso, sono stati notevoli.

Ed era praticamente inevitabile che accusasse un contraccolpo. Era quasi normale che gli accadesse contro un avversario ostico, che non ha un nome altisonante ma ha tante frecce al suo arco, come il francese Alexandre Muller. Pur avendo lottato più delle colleghe donne che sono scivolate in un paio di giorni appena. Come dice il 6-1 7-6. Questo ci fa pensare che, al di là delle diverse motivazioni di un brasiliano nel maggior torneo di casa, ci sentiamo di dire che Joao imparerà prima e meglio la lezione di Jelena ed Amanda.


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