Musetti, battendo Alcaraz nella difficilissima sfida di stasera in cui parte sfavorito, può ricevere il testimone dall’amico Sinner e fargli un enorme favore in chiave-numero 1 del mondo. Gli aiutini per lui saranno due, o forse anche tre…
di Vincenzo Martucci | 13 novembre 2025
Intanto, grazie, ragazzi. Perché ci tenete vivi e allerta, perché ci fate cullare i nostri sogni più belli ed eccitanti dello sport. In attesa di poter arrivare in Paradiso con la rivalità interna, tutta all’italiana, al vertice, di un numero 1 e di un numero 2 della classifica mondiale tutta azzurra per la conquista degli Slam. Per poter buttare via il famoso “Benvenuti al Williams party” di papà Richard e di trasformarlo in un “Gli italiani lo fanno meglio”, con sottofondo canoro di Madonna. Fra ieri e oggi, cari Jannik e Lorenzo, così diversi e così italiani, figli legittimi del nostro meraviglioso e variegato Paese, ci state avvincendo con una parola magica dello sport: la staffetta.
Certo, è un altro sogno, è a tempo, il tempo che ci vuole nell’afferrare il testimone dalle mani dell’amico che arriva a tutta velocità mentre il compagno scalpita febbrile, concentratissimo, per scattare a sua volta verso il traguardo. Lo afferra, non lo afferra, coglie l’attimo sublime dell’immedesimazione di quel gesto così perfetto e così pericoloso. Come abbiamo visto tante volte all’Olimpiade, con gli americani maestri nelle catastrofi e altri, noi italiani, in primis, bravissimi, invece, per una volta, nel nostro vivere comune fra orticelli e divisioni apatiche da Repubbliche marinare, nel coordinare quelle due braccia distese una in avanti, l’altra all’indietro, ad abbracciare il destino all’unisono, in modo ideale.
PROVIAMOCI
Il pubblico, la folla festante dei 13mila dell’Inalpi di Torino e i milioni di telespettatori a casa davanti alla tv, grida: “Proviamoci”. Anche se l’impresa è ardua, anzi, quasi impossibile, a guardare i precedenti fra Musetti e il fortissimo corridore nella corsia a fianco, Carlos Alcaraz, più quotato, più abituato alle grandi partite, contro i grandi avversari e sulle grandi ribalte. Ma non più motivato.
Perché è vero che lo spagnolo, battendo “Muso”, e quindi sommando con la terza vittoria i punti necessari nel ranking si garantirebbe comunque di chiudere l’anno al numero 1 del mondo depotenziando la fantastica corsa di Sinner, epperò vuoi mettere una questione puramente numerica, aritmetica, pratica, con un sogno? Con tutte gli annessi e connessi psicologici dell’impresa di un italiano che aiuta un altro italiano, un campione che aiuta un altro campione, il secondo della classe che aiuta il primo?
Jannik dovrebbe essere riconoscente a vita a Lorenzo per il favore e il loro rapporto - professionale ed umano - farebbe un ulteriore salto di qualità enorme, lanciando il toscano in una ulteriore dimensione e il tennis italiano ancor più su di quanto sia già tanto adesso. Sarebbe la storia nella storia, la favola nella favola. Quasi oltre ogni ragionevole speranza di uno sportivo e di un tennista, prevaricando qualsiasi nazionalismo e preconcetto. Una storia da raccontare ai nipoti.
PRAGMATISMO
Musetti parte sicuramente sfavorito, contro un avversario che conosce benissimo (ma da cui è conosciuto benissimo), perché ha le gomme non sgonfie ma davvero a terra.
Chissà quanti sforzi ha fatto nelle ultime ore sul lettino del fisioterapista per riattivarsi dopo due settimane col collo tirato e lo stress psichico che si è sommato a quello fisico, con in più il pensiero fisso del secondo figlio in arrivo a ore.
Chissà quante immagini gli sono balenate e gli balenano nella testa di minuto in minuto, magari rubandogli il sonno, impedendogli anche di gustarsi fino in fondo la rimonta miracolosa contro Alex de Minaur.
L’errore più pericoloso, assolutamente da evitare, è quello di andare oltre l’ostacolo e quindi di focalizzarsi sulla qualificazione alle semifinali. Meglio avere nel mirino solo e soltanto Carlitos e quella partita secca, come l’ultima spiaggia della stagione.
AIUTINI/AIUTONI
Stasera Lorenzo il Magnifico, che profuma di Federer per eleganza ed invenzioni balistiche e per quel magico rovescio a una mano, avrà comunque almeno due aiutini/aiutoni. Il primo gli viene dal compagno di staffetta, Jannik, che, contro Zverev, gli ha mostrato che cosa vuol dire gestione tecno-tattica della situazione. Il secondo sarà sicuramente l’appassionato e trascinante pubblico di Torino. Il terzo, gliel’auguriamo di cuore, potrebbe arrivargli dal suo avversario. Forte, fortissimo, ma anche labile, labilissimo, in certe situazioni di iper-fiducia e di frustrazione. Quando può volare in cielo e poi piombare violentemente a terra, facendosi male da solo. Comunque, vada, ragazzi, grazie. E, soprattutto, divertitevi e fateci divertire.