

"Un giovane forte - aggiunge il britannico sull'azzurro - a cui piace la terra rossa. Ha ottenuto una bella vittoria contro Novak (Djokovic, ndr) questa settimana, credo sia stato un grande passo avanti per la sua fiducia"
30 aprile 2025
Jack Draper conferma il ruolo che si è ritagliato quest'anno. Non solo di top 10 stabile ma anche di giocatore solido, capace di non tremare di fronte alle occasioni. Contro Tommy Paul, a Madrid, non c'è stata storia in favore de britannico.
"Sì - ammette -, devo dire che mi sento davvero bene. Tommy è uno che sa giocare un tennis incredibile, e sapevo che contro giocatori come lui bisogna continuare a essere aggressivi. Sento di acquisire sempre più sicurezza sulla terra battuta e mi piace giocare qui a Madrid, quindi sono felice di essermi espresso bene oggi e di poter continuare così in questo torneo".
Il dubbio, per Jack, è proprio legato alla resa sulla terra. "Penso che più partite giocherò a questo livello, più la mia fiducia su questa superficie aumenterà. Ovviamente la vittoria di oggi, in questo senso, contro uno che è numero 12 al mondo, è un traguardo importante per me. Sono contento di come sto affrontando le partite, del mio allenamento e di tutto il resto: non vedo l'ora di continuare, sperando di migliorare sempre di più su questa superficie e in generale. Quando ero più giovane, che fosse nel Regno Unito o all'estero, giocando tornei europei, mi sono sempre comportato bene sulla terra battuta. Ho sempre pensato di essere un giocatore in grado di giocare bene su tutte le superfici. Ma a questo livello è un po' diverso. L'anno scorso ho subito alcune dure sconfitte contro giocatori di alto livello quando non ero testa di serie. Quest'anno, si è trattato di cercare di mantenermi in forma, ma anche di dimostrare di sentirmi bene su questa superficie. In allenamento mi sentivo benissimo e voglio continuare su questa strada".
Jack è uno che pensa soprattutto a se stesso, non tanto agli avversari. "Col mio coach osserviamo magari gli schemi di servizio e dove uno preferisce posizionarsi in risposta. Ma principalmente la preparazione riguarda solo me. Riguarda cosa farò per dare il massimo in campo e per competere e giocare al meglio. La cosa principale è dare tutto in ogni punto, giocare come so di poter fare, poi il resto verrà da sé".
C'è tempo anche per una riflessione sui sacrifici del tennista. "Giochiamo, gareggiamo, siamo lontani dalle nostre famiglie, stiamo semplicemente sacrificando le nostre vite. Penso che se pratichi questo sport come si deve e dai tutto ogni giorno, è veramente dura. Mi chiedo ogni giorno se riuscirò ad andare avanti, ancora e ancora. E alla fine vedo che ce la faccio. Poi bisogna mettere le cose in prospettiva. Pratico uno sport che amo, viaggio con persone fantastiche, guadagno bene. E malgrado sia davvero impegnativo mentalmente e fisicamente, in un certo senso mi piace. Non so per quanto tempo giocherò, non so se giocherò fino a 35 anni, quindi cercherò solo di prendere il massimo dalla mia carriera, spero di riuscire a realizzare il mio potenziale. Ma so che per riuscirci dovrò dare tutto".
Prossimo step, Matteo Arnaldi: "Un giovane forte a cui piace la terra rossa. Ha ottenuto una bella vittoria contro Novak (Djokovic, ndr) questa settimana, credo sia stato un grande passo avanti per la sua fiducia. Credo che sia alla ricerca della top 30 da un po' di tempo ormai. Ciò che mi colpisce è che è un vero professionista. Ogni volta che lo vedo in giro, fa sempre la cosa giusta. È completamente dedito allo sport. Sarà una partita davvero dura, anche lui è ai quarti, sta giocando bene e si sente sicuro di sé. Ma io mi sento pronto".
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