I problemi di Coco Gauff e quelli di Daniil Medvedev, i doppisti indiani, i paragoni di Riccardo Piatti e tanto altro. Ecco il meglio delle dichiarazioni della settimana
03 marzo 2025
RED CARPET, CHE STRESS...
“Camminare sul red carpet della Notte degli Oscar? Più stressante che giocare sul Centrale di New York. Di solito il tennis si prende tutto il mio tempo, ma per stavolta ho voluto fare un'eccezione” (Coco Gauff di passaggio per la serata più importante del cinema mondiale).
PARAGONI
“Sinner? Jannik ha molte similitudini con Djokovic, solo che adesso è più forte. Entrambi capiscono sempre quello che devono fare e riescono a metterlo in pratica. Il mio obiettivo, quando ero allenatore di Jannik, era trovare il modo di battere Nole” (Riccardo Piatti a Tennis Majors).
TOP 10 IN OMAGGIO
“Ero già stato tra i primi 10. Non è che non sia bello tornare tra i primi 10, ma sento che l'attenzione in questo momento è aver trovato il riscatto definitivo: tornare in finale e vincere finalmente il torneo di Dubai. Soprattutto quando in precedenza avevo fallito due volte. Non volevo perdere la finale per la terza volta. Questo è stato sicuramente un motivo in più per dare tutto e riuscire a vincere. Immagino che la top 10 sia inclusa nel pacchetto, quindi è un'ottima aggiunta...” (Stefanos Tsitsipas dopo aver vinto a Dubai).
PALLINE, CHE STRESS...
“Che domanda.... che stress, comincio a sudare. Prima di tutto, credo... anzi non è che credo: nel 2023 erano già così e sono riuscito a vincere quattro tornei su cinque. Quindi posso farlo. Ho bisogno di molta fiducia. Ho bisogno di molta tenuta mentale, che forse a volte ultimamente non ho avuto. Ma posso farlo. Questo ne sono sicuro. Quello che ho sempre detto è che questo ha portato alcuni svantaggi al mio gioco perché conosco i miei lati forti. In un certo senso si mantengono i miei lati forti ma peggiorano i miei lati deboli. Per altri è solo un vantaggio. Ho già provato tante cose diverse: racchette, corde, qualunque cosa. Alcune cose hanno funzionato, ma poi nell'altro torneo non hanno funzionato. Già, meglio non pensarci troppo. Questo è tutto. (Daniil Medvedev rispondendo a una domanda sulle palline troppo lente).
PARLARE A MEDVEDEV
"Il mio coach lavora con me da 10 anni, con mia moglie probabilmente stiamo insieme da circa otto anni: entrambi sanno come comportarsi per farmi essere la migliore versione di me stesso in campo. Ecco perché sono calmi durante il match. Ricordo quando abbiamo iniziato a lavorare con Gilles, da soli, perché all'inizio era uno dei miei tre allenatori. C'è stata una partita, è stata una partita serrata, che alla fine ho perso al terzo set. Lui diceva sempre cose come “Dai, andiamo, spingi, spingi”. A un certo punto ho pensato: non puoi parlare ogni punto. Non posso andare avanti in questo modo. Ora sa come lavorare con me. E funziona molto bene". (Daniil Medvedev parla del suo rapporto con Cervara).
DISCUSSIONI UTILI
“Giusto due settimane fa ho discusso col mio coach del fatto che non riuscivo a capire come gestire i momenti importanti delle partite. Cercheremo di discutere più spesso”. (Tomas Machac, vincitore del titolo di Acapulco, sulla sua relazione con coach Daniel Vacek).
INVIDIA
"Goditi il titolo. Non so cosa si prova in quella situazione perché ancora non mi è mai successo". (Alejandro Davidovich Fokina, durante la premiazione, rivolto al vincitore Machac).
E OPELKA, MUTO
“Bollipalli e Bhambri fanno la storia: l'India vince due titoli Atp nella stessa settimana per la prima volta dal 2015”. (Praticamente tutti i media indiani, parlando dei due trionfi in doppio dei connazionali).
IMMAGINI VIRALI
“Quelle immagini diventarono virali prima che la parola 'virale' avesse un significato”. (Il fotografo Jorge Ferrari ricorda così l'esibizione Agassi-Federer a Dubai, sulla pista di un elicottero. Era il 2005, sono passati 20 anni).