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Khachanov poco social: "Non leggo mai i commenti, c'è molto di meglio da fare"

Il russo e la canadese Mboko commentano i rispettivi successi con Zverev e Rybakina nelle semifinali dei tornei di Toronto e Montreal. Nei match per il titolo Khachanov sfiderà Shelton, mentre Mboko incontrerà Osaka

07 agosto 2025

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La vittoria ottenuta al tie-break del terzo set contro Alexander Zverev ha permesso a Karen Khachanov, numero 16 del ranking Atp, di raggiungere la finale nel Masters 1000 di Toronto. Per il tennista russo si tratta di un ritorno all’atto conclusivo di un ‘1000’ a sette anni dall’ultima volta: “Non faccio molta attenzione a questo tipo di statistiche- ha detto in conferenza stampa -, ma sono felice di avere un’altra opportunità per vincere un torneo così importante. È passato tanto tempo da Parigi-Bercy 2018, ma in questo periodo ho comunque ottenuto altri buoni risultati, anche negli Slam”.

Dopo aver annullato un match point a Zverev sul 6-5, Khachanov ha chiuso l’incontro vincendo il tie-break decisivo per sette punti a quattro: “Quando si arriva al fotofinish, tutti meriterebbero di vincere. Non so cosa abbia fatto la differenza, forse chi ha messo più palle in campo o chi ha commesso meno errori non forzati. Ero sotto 3-1, poi sono stato bravo a recuperare vincendo cinque punti di fila: Zverev si è innervosito un po’, in quel momento ho provato a fare del mio meglio ed è andata bene”.

Khachanov poco social: "Non leggo mai i commenti, c'è molto di meglio da fare"

Un Masters 1000 spalmato su dodici giorni, a metà tra un tradizionale torneo del circuito e un evento dello Slam, non sembra convincere più di tanto Khachanov. “Più partite si vincono e meglio ci si adatta alle condizioni - ha affermato il russo -, ma resta il fatto che a mio avviso dodici giorni di torneo sono un po’ troppi. Parlo per me, ma credo che sia l’opinione un po’ di tutti i giocatori. Restare focalizzati per così tanto tempo è complicato. Qui a Toronto è come se ci fossero stati due tornei in uno: inizialmente ho sempre giocato al mattino presto, arrivando anche a dormire in auto durante l’ora di viaggio per raggiungere il club, mentre dai quarti di finale è cambiato tutto e si gioca in serata”.

Non è mancata, da parte di Khachanov, anche una considerazione sulle minacce che arrivano costantemente ai giocatori dopo le sconfitte. L’ultimo caso ha visto protagonista Elina Svitolina, bersagliata dagli scommettitori dopo il ko contro Naomi Osaka a Montreal: “Nell’era social c’è gente che utilizza anche account fake per provare a destabilizzarti. Quando perdi una partita, non vorresti leggere certi messaggi stupidi: a volte si vorrebbe anche rispondere alle provocazioni, ma la cosa migliore da fare è voltare pagina e non pensarci. L’ATP e le varie organizzazioni stanno provando a fare qualcosa per risolvere questa piaga, anche se ad ora non si è visto alcun risultato. Personalmente, nella passata stagione ho evitato i social per diversi mesi e mi sono sentito molto bene: ci sono tante attività da svolgere, migliori rispetto allo scroll continuo dei vari canali. Anche adesso, quando accedo ai miei account, non pongo alcuna attenzione ai commenti degli utenti, ma penso soltanto a me stesso”.

Khachanov poco social: "Non leggo mai i commenti, c'è molto di meglio da fare"

Dal ritorno in una finale in un ‘1000’ per Karen Khachanov alla prima volta per Victoria Mboko. La diciottenne canadese, attuale numero 85 del ranking Wta ma già sicura di entrare in Top-40 dal prossimo aggiornamento, ha battuto Elena Rybakina con il punteggio di 1-6 7-5 7-6(4), centrando l’ultimo atto nel torneo di Montreal. “È stata una serata incredibile - ha ammesso, visibilmente emozionata, la classe 2006 -. Sono felicissima di aver raggiunto la finale di fronte al mio pubblico. Non ho avuto molto tempo per ragionare dopo aver perso il primo set, ma mi sono soltanto detta di restare concentrata e di sbagliare il meno possibile: ho fatto un passo avanti a livello mentale e questo mi ha dato una grossa mano nel prosieguo dell’incontro”.

Anche Mboko, al pari di Khachanov, ha vinto la partita dopo aver salvato un match point, sul 5-4 nel terzo set: “Sono rimasta composta e paziente nei momenti più importanti. Arrivate al tie-break, dove ogni punto fa la differenza, ho dato il massimo per vincere il match. Sul match-point ero un po’ nervosa, ma poi quando ho chiuso ho visto che nel mio box tutti erano felici e allora ho realizzato quello che era appena successo. La Rybakina era avanti 5-3 nel terzo set, pensavo di aver già perso e invece…”.

In finale, Mboko affronterà Naomi Osaka: “Sta giocando un buon tennis, è una grande giocatrice e sono certa che mi attenderà una dura battaglia. So di avere la possibilità di vincere il trofeo, sono qui per giocarmi il titolo ma voglio restare coi piedi per terra, pensando solo al presente”.

Khachanov poco social: "Non leggo mai i commenti, c'è molto di meglio da fare"

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