A Madrid, Casper Ruud torna in finale in un Masters 1000, dimostrandosi più freddo e concreto di Cerundolo nei punti pesanti. “Sono stato coraggioso ma anche lui ha sbagliato”. E poi, sulla mancanza di rispetto di alcuni spettatori: “Non si dovrebbero superare certi limiti”
02 maggio 2025
Vittoria di testa, esperienza e pazienza per Casper Ruud che supera Francisco Cerundolo in due set (6-4 7-5) e, per la prima volta, approda in finale a Madrid, la sua terza in un Masters 1000, la n. 25 in carriera. Un risultato che, dal prossimo lunedì, gli permetterà di tornare fra i primi 10 del mondo. È stato un match particolarmente combattuto contro un avversario capace di metterlo in grande difficoltà, ma nella maggior parte dei casi il norvegese ha fatto valere la sua proverbiale calma e la maggiore esperienza, riuscendo a salvare la bellezza di quindici palle break.
“Non le ho salvate tutte ma la maggior parte – ha detto in conferenza stampa –, e penso sia stato grazie al servizio, al mio spirito combattivo e, forse, al fatto che oggi mi sentivo particolarmente in fiducia. Non ricordo tutti i punti ma, in alcuni casi, ci sono riuscito con colpi coraggiosi, mentre altre volte è stato il mio avversario a sbagliare. È stato comunque un match molto serrato con circa 75 punti vinti a testa: sono stato fortunato a prendermi quelli giusti”.
Una vittoria arrivata in condizioni particolarmente disagevoli per Ruud, in particolare durante i propri turni di battuta, a causa del tifo sfrenato ed estremamente rumoroso da parte di alcuni fan di Cerundolo. A tal punto che Casper è stato costretto ad interpellare il giudice di sedia: “Alla fine il gioco era disturbato. È normale che i tifosi di Francisco possano incitarlo ma è una questione di tempistiche. Quante volte siamo costretti ad interromperci durante il servizio? Quante volte a uno spettatore viene concesso di disturbare prima che io possa reagire di nuovo? Ho sottoposto un’ipotesi all’arbitro: se lui mi avesse concesso di nuovo una prima di servizio, lo spettatore avrebbe disturbato ancora? Probabilmente no, poiché stava tifando per Francisco”.
“Non dico – ha aggiunto – che si debbano cambiare le regole, ma forse sarebbe necessario mettere un po’ più di pressione sui tifosi che disturbano il gioco. È una situazione molto delicata e capisco bene che i fan debbano poter sostenere i loro idoli, ma penso che nel tennis ci siano anche delle regole non scritte su ciò che è o non è permesso fare da parte degli spettatori. La maggior parte di loro si comporta in modo corretto, ma a volte si superano i limiti”.
Come detto, per Casper si tratta della terza finale in un torneo “1000”, che arriva come potenziale punto di svolta dopo un avvio di stagione al di sotto dei suoi standard. “Quest’anno – ha aggiunto – non ho giocato bene come nel 2024, eppure sono di nuovo in finale, quindi è uno scenario un po’ diverso. Se dovessi vincere, e farò del mio meglio per riuscirci, sarà un po’ ironico perché ho cominciato molto meglio la scorsa stagione rispetto a questa”. Ma nel tennis, si sa, ogni torneo fa storia a sé, così come ogni partita. Domenica, contro Jack Draper, una nuova chance per vincere il suo primo Masters 1000.