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Cadenasso, il nome nuovo: "Libero dagli infortuni, punto a giocare gli Slam"

Il classe 2004 ligure, n.461 del ranking Atp, dopo una prima parte di stagione complicata da tanti infortuni, sta finalmente ottenendo risultati significativi. Come la sorprendente semifinale al Challenger di Biella. Lo abbiamo raggiunto in Sardegna dove è impegnato in una serie di tornei a Santa Margherita di Pula

07 ottobre 2025

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Battere, per la prima vittoria a livello Challenger, un giocatore predestinato come il norvegese Budkov Kjaer (già 155 Atp), proprio nel circolo dove sei cresciuto, esattamente a 5 minuti da casa e davanti ad amici e parenti… non ha prezzo. È quello che è successo a Gianluca Cadenasso, 21 anni da Genova, che sta finalmente trovando la condizione, dopo qualche infortunio di troppo,  per farsi strada tra i pro e migliorare il suo ranking.

Gianluca, pochi giorni fa, il 29 settembre, ha compiuto 21 anni. Cosa le hanno regalato?

“Niente di particolare, vincere questi match è già un bel regalo che mi sono fatto da solo”.

Al Challenger 50 di Biella ha giocato una grande settimana. Ha vinto il doppio con Filippo Romano e fatto semifinale in singolo. Come l’ha vissuta?

“È stata una bellissima settimana. Venivo da un periodo difficile perché quest’anno, per la prima volta, ho avuto qualche infortunio e sono stato fermo due mesi e mezzo. Prima una pubalgia, poi quando sono rientrato, un problema alla caviglia e una piccola lesione al bicipite femorale. È stato un inizio di stagione molto complicato però, piano piano, lavorando tanto, soprattutto in palestra, ne sono uscito. Ora mi sento bene sia dal punto di vista fisico che da quello tennistico e finalmente sono riuscito a esprimere il mio tennis”.

Gianluca Cadenasso in azione (foto Burruni)

Gianluca Cadenasso in azione (foto Burruni)

Nel 2024 ha vinto due tornei ITF M15, uno a San Gregorio di Catania e l’altro a Store, in Slovenia. Però il risultato di Biella, ad oggi, può essere considerato il suo migliore in carriera.

“Assolutamente sì. L’anno scorso ho vinto molti match con tanta fiducia. È stato il mio primo vero anno sul circuito e quindi scendevo in campo senza pensieri, libero da tutto. Doversi consolidare, nel 2025, è stato comunque difficile: tutte le partite che ho vinto me le sono dovute guadagnare”.

Nel Challenger 125 di Genova ha battuto uno dei giocatori più promettenti del circuito, il norvegese Budkov Kjaer che è già n.155 Atp. Una vittoria che vuol dire tanta fiducia.

“Esatto. Un successo importante arrivato praticamente a casa perché io sono nato proprio a 5 minuti dal circolo. È da quando sono piccolo che guardo quel torneo ed è stato bello ed emozionante che la mia prima vittoria a livello di Challenger sia arrivata lì. Contro Budkov Kjaer ho cercato di stare più tranquillo possibile, sapendo che comunque la pressione di dover vincere era tutta sua. Ho giocato proprio una gran partita”.

Vittoria festeggiata tra amici e parenti, immagino…

“Erano tutti lì a vedermi. Come si sa, in questo sport c'è poco tempo per condividere le emozioni con i tuoi cari, per cui sono contento che un sacco di amici, alcuni con cui ho condiviso i primi anni di scuola tennis, fossero lì ad applaudirmi”.

Gianluca Cadenasso (foto Rota)

Gianluca Cadenasso (foto Rota)

Dovesse raccontarsi come giocatore a chi non l’ha mai vista in campo?

“Sono un tennista abbastanza completo, mi piace spingere da fondo campo, soprattutto di diritto. Di rovescio cerco di essere solido e di far gioco per poi girarmi con il diritto e comandare lo scambio. I colpi che sento meglio sono lo sventaglio di diritto, sia inside-in che inside-out. Per poter giocare questi colpi è necessario che io mi muova molto bene. E poi, ovviamente, cerco di limitare al massimo gli errori per comandare il gioco”.

Ha dei modelli di giocatori a cui si ispira?

“A me piace molto Casper Ruud anche perché come tennista gli assomiglio un po’. Il mio idolo da sempre, però, è Rafa Nadal. Lo seguo da quando sono bambino e il suo ritiro è stato difficile da digerire”.

Nessun giocatore ligure?

“Con Matteo (Arnaldi, ndr) abbiamo un bel rapporto. Siamo cresciuti insieme anche se lui è più grande. Abbiamo condiviso i primi tornei in regione da piccolini e anche le nostre famiglie si conoscono bene. Fognini invece non l’ho mai frequentato, abbiamo troppa differenza di età”.

Dove si allena e con chi?

“Di base mi alleno a al Tc Genova, ma durante l’anno mi appoggio spesso a Tirrenia. Sono seguito da due maestri: Mauro Balestra e, da qualche mese, Francesco Picco. Il preparatore atletico è Filippo D’Inverno”.

Gianluca Cadenasso

Gianluca Cadenasso

Su quali aspetti del suo gioco state lavorando maggiormente?

“Sul servizio. L'ho già migliorato molto ma devo crescere ancora. E poi sul rovescio, devo cercare di mettere un po' più di ‘pesantezza’ per non dovermi girare sempre sul diritto ma avere anche lì un colpo solido per poter restare tranquillo sulla diagonale”.

Il suo ranking in doppio è migliore di quello in singolare (rispettivamente 238 e 461 Atp).

“La mia programmazione è basata comunque sul singolo. Però cerco di unire sempre il doppio soprattutto adesso che il ranking me lo consente. Il doppio mi diverte e credo sia anche importante per migliorare in singolare, soprattutto a questa età. Per me è fondamentale che il compagno sia un amico con cui mi trovo bene anche fuori dal campo. Cerco sempre di giocare con ragazzi con cui ho un bel rapporto, come Filippo Romano, perché poi i risultati arrivano di conseguenza”.

Quando è nata la sua passione per il tennis?

“Mio fratello giocava a tennis già da quando io ero molto piccolo, quindi si può dire che sono nato con la racchetta in mano. Mia mamma ama molto questo sport e ha sempre girato per guardare i tornei. Io già a quattro anni ero in campo e da lì non mi sono mai fermato. Non ho mai praticato altri sport anche se sono molto appassionato di calcio”.

Fuori dal campo che ragazzo è?

“Tranquillo, come si dice… pochi amici ma buoni. Appena torno a casa cerco di passare più tempo possibile con loro perché è quello che mi fa stare bene”.

Cosa prevede la sua programmazione nei prossimi mesi?

“Nelle prossime settimane mi dividerò tra la Sardegna e la Serie A e poi, a novembre, dovrei partire per il Sud America per giocare tre Challenger”.

Obiettivi futuri: quali sono quelli a breve termine e invece quelli con un orizzonte più ampio.

“Come dicevo, ho avuto tanti infortuni quest'anno, quindi l'obiettivo è sempre stato cercare di arrivare a stare al 100% dal punto di vista fisico. Devo continuare a lavorarci perché il fisico è crudele e se non ci lavori, se non stai attento, purtroppo ti punisce. Per quanto riguarda l’orizzonte più ampio, direi che in due anni mi piacerebbe arrivare a giocare le qualificazioni degli Slam”.

Ma se le chiedessi di esagerare?

“Vincere Roma sarebbe il sogno”.

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