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Tsitsipas dai mille talenti: apre un circolo di poesia e sfida il mito di Vilas

Il più forte tennista greco, dolce e sensibile, fa parlare ancora di sé per gli interessi extra-sportivi, e richiama la storia dell’”eterno secondo” argentino degli anni Settanta/Ottanta

di | 14 agosto 2025

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Un bel primo piano di Stefanos Tsitsipas (foto Getty Images)

Alla voce T, come Tsitsipas Stefanos, leggi: ha diversi hobby. E’ appassionato di musica e nel 2021 ha pubblicato brani su Soundcloud. E’ anche un appassionato di video, ama girare e montare filmati, che condivide online. Inoltre, è un tifoso di calcio, in particolare del Genoa, di cui l’avevano attratto i particolari colori della maglia quando giocava con papà alla PlayStation. Si interessa anche di arte, fotografia e filosofia, cercando di trovare ispirazione e bellezza in vari aspetti della vita. E’ anche interessato allo studio del cervello e del suo funzionamento, guarda perciò tanti documentari e legge parecchi articoli sull’argomento.

Ma da martedì, il giorno del suo compleanno, alla lista dei tanti desideri dell'ex numero 3 del mondo quattro anni fa, oggi fuori dai primi 30, bisogna aggiungerci anche la poesia. Come autore, ma anche come imprenditore di un nuovo ritrovo, in Grecia, per gente con la sua stessa passione. Tanto che ha postato via Instagram: “Nel mio 27mo giorno attorno al sole, sono emozionato nell’aprire 'Tela di mezzanotte', un club di poesia dove dipingiamo emozioni con le parole, sotto il cielo di notte. Cerchiamo di trovare pace e creatività. Unisciti a noi, creiamo insieme qualcosa di bello”. Con tanto di immagine sognante di bello e impossibile, con la barbetta e i capelli lunghi da contestatore anni 70.

Tsitsipas dai mille talenti: apre un circolo di poesia e sfida il mito di Vilas

CONTROCORRENTE
Stef ci ha abituati al suo personaggio controcorrente. In campo, col rovescio a una mano, croce e delizia, propria e degli esteti, che fa da zavorra a servizio & dritto di prima qualità. Anche se papà Apostolos, che gli ha insegnato tutto e lo segue tuttora, fra una ribellione rabbiosa e un abbraccio appassionato del figlio, insiste che dovrebbe solo tirarlo con veemenza e decisione come fece il secondo Federer. Fuori del campo, con le frequenti e lunghe fughe alla toilette - per disturbare l’avversario/per chiedere aiuto al solito papà -, cattive abitudini che l’ATP ha dovuto stoppare per non essere travolta dalle proteste generali.

POLIEDRICO
Stef è anche sparito dai radar tennis per estraniarsi e cercare se stesso in un viaggio “on the road”, ha tacciato chi ne fraintendeva la sensibilità fidanzandosi con la collega più sexy ed agognata, Paula Badosa, ha commosso per le debolezze, per le cadute, per le sconfitte sistematiche - senza maschere - con quel diavolo di Djokovic, per il sorpasso della “new generation” e il prepensionamento prima ancora di aver coronato almeno una volta il sogno Slam, dopo due drammatiche finali perse, ha sconcertato con la delicata capacità di introspezione, qualità insolite nello sport che lui vede così: “E’ bello non per la sua grazia, ma per la sua brutalità. Ti espone nel tuo punto più debole: sudi, sbagli, ansimi, ti fai domande senza risposta. E in mezzo a tutto questo, trovi qualcosa a cui aggrapparti, qualcosa che ti mantiene in piedi, sulla linea di fondo”.

EROE DIVERSO
Tsitsipas, così alto, bello e fiero, ma insieme così vulnerabile e dolce fa pensare a quella storia del grande guerriero Achille, anche lui con qualche lato oscuro della personalità, che, secondo la leggenda degli antichi greci dalla fervida fantasia, si nascose tra le ancelle del re Licomede a Sciro.

Per evitare la guerra di Troia e la sua morte predetta, mamma Tetide lo travestì da ragazza e lo portò alla corte di Licomede, dove visse tra le sue figlie. Peccato che quella volpe di Ulisse riuscì a smascherarlo offrendo doni sia da uomo che da donna, e Achille cadde nella trappola: rivelò la sua vera identità scegliendo le armi tra gli oggetti femminili.

Stefanos Tsitsipas in azione (foto Getty Images)

Stefanos Tsitsipas in azione (foto Getty Images)

COME VILAS
Il tennis ricorda un altro, grande, campione-poeta, Guillermo Vilas, erculeo, con l’avambraccio sinistro tre volte quello destro, una enorme resistenza all’allenamento a compensare evidenti limiti tecnici, vinse più partite di tutti sulla terra rossa, 681, a differenza di Tsitsipas firmò 4 Slam ma è passato alla storia come l’eterno secondo, del rivale Bjorn Borg, e anche della clssifica, per un pasticciaccio del sistema non così perfezionato e cadenzato che, nel 1977, non gli concesse la gioia di salire finalmente al numero 1 del mondo. Lo chiamavano “il poeta della Pampa”, la vasta pianura erbosa e priva di alberi, tipica dell’Argentina. E, con le sue rime baciate, all’alba degli anni 80, conquistò la principessa Carolina di Monaco, fuggendo su un’isola deserta per coronare il loro pur breve, ma leggendario, amore. Nella vita non si può avere tutto.

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