Se dopo metà 2025 ci sono alcuni giocatori che hanno già virtualmente prenotato un posto alle Finals, ce ne sono tanti altri che dovranno lottare. E ce ne sono parecchi (forti) che devono inseguire
20 giugno 2025
Scavallata metà stagione, la Race comincia a prendere una forma già più vicina alla sua versione definitiva, tanto nel circuito Atp, quanto in quello Wta. Ma se ci sono alcuni giocatori che hanno già virtualmente prenotato un posto alle Finals, ce ne sono tanti altri che dovranno lottare. E ce ne sono parecchi (forti) che devono inseguire. Vediamo dunque i ritardatari, in questa stagione 2025 che ha prodotto conferme e sorprese, anche in negativo.
ATP: I RUSSI
Andrey Rublev e Daniil Medvedev non sono mai stati degli esempi di continuità, ma quest'anno fin qui non stanno rispettando le attese, nemmeno in confronto con le loro prestazioni passate. E se per Medvedev c'è da un lato l'alibi della stagione su terra (la peggiore, per lui), dall'altro la chance di tanti tornei sul duro outdoor e indoor, per Rublev il mattone tritato sarebbe dovuto essere una riserva di caccia. Invece Andrey è numero 15, Daniil 18 nella Race. Per Medvedev, l'unico risultato di un certo peso in stagione è la semifinale di Indian Wells, mentre il connazionale ha la vittoria nel 500 di Doha e la finale di Amburgo come stampella per mantenerlo in piedi.
ATP: TSITSIPAS, HURKACZ, FRITZ
Tre storie decisamente diverse, a completare il quadro dei ritardatari di stagione. Stefanos Tsitsipas, oggi 19 nella Race, quest'anno non è mai riuscito a trovare la migliore versione di se stesso, e adesso cominciamo a chiederci se mai la ritroverà. Essersi affidato a Goran Ivanisevic è un segnale che non vuole lasciare nulla di intentato, ma la questione è comunque delicata. A dargli respiro, solo il titolo nel 500 di Dubai.

Atp e Wta, i ritardatari nelle Race
Hubert Hurkacz invece non riesce a riprendersi totalmente dopo l'infortunio al ginocchio patito lo scorso anno. È tornato, il polacco, ma il rendimento continua a essere incostante e il fisico mostra altri segnali di allarme (la schiena, in particolare). Così si spiega un mesto (per un ex top 10) numero 39. Dalla parte di Hubi, una seconda metà di stagione che potrebbe fare al caso suo. Infine, un altro big server: Taylor Fritz. Il quale si mantiene molto in alto nel ranking Atp (4), grazie soprattutto alle finali degli Us Open e di Torino. Anche l'americano – ora 17 nella Race – vive di alti e bassi, come il successo a Stoccarda (che l'ha in parte rilanciato) e poi una caduta all'esordio al Queen's contro Moutet. E anche lui come Hurkacz spera negli hardcourt per risalire.
L'esultanza di Qinwen Zheng al Roland Garros (Getty Images)
WTA: L'ORIENTE CHE ASPETTA
Se c'è un caso davvero clamoroso, fra tutti i big ritardatari, è quello di Qinwen Zheng. Perché onestamente la cinese dà sempre l'idea di poter essere un pericolo per tutte, in ogni torneo cui prende parte, salvo poi perdersi spesso e volentieri. Nel 2025 è approdata quasi sempre ai quarti (quattro volte) o in semifinale (due volte, inclusa Roma) ma le è mancato un titolo per dare respiro al ranking. Oggi si mantiene 4 Wta ma è solo 13 nella Race. Difficile, tuttavia, pensare che possa restare fuori dalle Finals, anche perché tutta la seconda parte di stagione – per caratteristiche tecniche – gioca a suo favore. Tutt'altro discorso per Naomi Osaka, che ormai è in ritardo perenne, sulla sua migliore versione. La giapponese può ancora giocare grandi match, ma giocare alla grande un intero torneo è un'altra cosa. Ci era quasi riuscita a Roma, dove a fermarla è stata la sorpresa Stearns. Ma per un vero ritorno al vertice serve molto di più.
WTA: BADOSA, JABEUR, VONDROUSOVA
C'è una base comune, nella stagione un po' così di Paula Badosa, Ons Jabeur e Marketa Vondrousova: i guai fisici, più o meno gravi. Paula quest'anno ha cominciato alla grande con la semi di Melbourne, che però è rimasta un caso isolato, considerato il resto dell'annata. Tanto che oggi la spagnola è numero 16 della Race. Ons non ha giocato male in Australia e nemmeno tra Abu Dhabi e Doha, ma la continuità non l'ha accompagnata e il ranking (36 nella Race) adesso piange. Infine, quella che sta peggio, Marketa Vondrousova (vincitrice a Wimbledon due anni fa), addirittura 164 Wta e 81 della Race. La sua stagione si è interrotta più volte ma a Parigi è giunto qualche segnale di ripresa. L'obiettivo per lei è prima di tutto ritrovare una certa normalità.
Ons Jabeur saluta il pubblico (foto Getty Images)