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I big e il doppio, una storia difficile tra gioie e (lunghe) assenze

Come si pongono i migliori di oggi, nei confronti del doppio? E come si sono posti i più forti del recente passato? Da Sinner e Alcaraz, andando a ritroso verso i Fab Four, ecco un'analisi del rapporto dei grandi con la disciplina di coppia

20 agosto 2025

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Il torneo di doppio misto degli Us Open ha fatto notizia sin dalle prime indiscrezioni di qualche mese fa, semplicemente perché ha riportato d'attualità un connubio che pareva irrimediabilmente perso: quello tra la gara di coppia e le stelle del circuito.

Se il problema, tra le donne, è spesso stato arginato dalla presenza di alcune big del singolare (Jasmine Paolini è un esempio eclatante di questo periodo, ma ci sono anche Ostapenko, Kudermetova e altre), nel circuito Atp la questione è decisamente più seria. Ma come si pongono i migliori di oggi, nei confronti della disciplina? E come si sono posti i più forti del recente passato?

I big e il doppio, una storia difficile tra gioie e (lunghe) assenze

Cominciamo dal numero 1 del mondo: Jannik Sinner il doppio non lo ha mi davvero trascurato, perché da persona intelligente qual è ha capito che giocarlo gli sarebbe stato utile per migliorare alcuni dettagli buoni pure per il singolare. L'altoatesino non ha mai disputato uno Slam in coppia, ma ha vinto un titolo Atp, ad Atlanta nel 2021 quando fece coppia con Reilly Opelka. Poi le apparizioni si sono diradate e quest’anno c'è a referto solamente una presenza, sull'erba di Halle in coppia con Lorenzo Sonego (sconfitta al primo turno contro Khachanov e Michelsen).

C'è poi il tema Davis, dove il doppio spesso è decisivo, anche con la formula introdotta dopo la riforma. Ma quello è un discorso totalmente diverso che non aiuta a comprendere il reale rapporto tra un campione e la disciplina. Sempre parlando di fenomeni attuali, Carlos Alcaraz ha un atteggiamento ancora più distaccato rispetto al collega: se escludiamo la Davis, la Hopman Cup e le Olimpiadi (nel 2024 a Parigi ha fatto coppia con Rafa Nadal), Carlitos ha giocato l'ultimo torneo di doppio nel circuito nel 2022 a Madrid, quando fece coppia con Marc Lopez (sì, quello che poi sarebbe diventato per un breve periodo il coach di Jasmine Paolini): i due hanno passato un turno perdendo poi contro Koolhof e Skupski.

I big e il doppio, una storia difficile tra gioie e (lunghe) assenze

Fra gli altri big di oggi, i più affezionati al doppio sono i russi. Andrey Rublev ha giocato 5 Slam della specialità e ha all'attivo ben 4 titoli del circuito, tra 2015 e 2023, fra cui il 1000 di Madrid insieme al connazionale Karen Khachanov. Daniil Medvedev ha invece giocato molto in doppio nei circuiti minori, quando stava cercando di farsi le ossa. Cosa che poi gli ha consentito di prendere confidenza (per quanto gli era permesso) con le conclusioni al volo. Alexander Zverev ha vinto due titoli Atp insieme al fratello Mischa, nel 2017 e nel 2019, mentre Taylor Fritz è tra coloro che hanno più partecipazioni Slam all'attivo, otto in totale. Infine, Lorenzo Musetti, che proprio a Cincinnati si è preso la prima finale in un Masters 1000 insieme a Lorenzo Sonego.

Ma i big di una volta? Restiamo ai tempi recenti, per raccontare come i Fab Four abbiano nella seconda parte della carriera evitato la specialità, concentrando tutte le energie per il singolare. Anche qui non trattiamo il tema Davis, dove tutti e quattro hanno avuto modo di portare il loro contributo alla causa nazionale. Rafael Nadal è stato il più attivo di tutti, fino ad arrivare a quota 26 Atp (nel lontano 2005, agli albori della carriera): ha giocato cinque Slam in tutto raggiungendo anche la semifinale a New York, nel 2004 in coppia con Tommy Robredo. Ma per lui ci sono soprattutto la bellezza di 10 titoli del circuito (fra cui Monte-Carlo e per due volte Indian Wells), oltre all'Oro olimpico di Rio 2016.

Roger Federer in doppio ha un best ranking addirittura migliore (24), ma negli Slam ha raggiunto al massimo i quarti di finale (nel 2000 a Wimbledon), vincendo sette titoli del Tour e le Olimpiadi di Pechino 2008 (con Stan Wawrinka). Un solo trionfo – al Queen's del 2010 in coppia con Erlich – per Novak Djokovic. Lo stesso titolo conquistato anche da Andy Murray (nel 2019), accanto a quelli di Tokyo e Valencia.

I big e il doppio, una storia difficile tra gioie e (lunghe) assenze

Se guardiamo agli albi d'oro, quello dello Us Open propone un Lleyton Hewitt vincitore nel 2000 accanto al bielorusso Max Mirnyi. Agli Australian Open, Nick Kyrgios (con Kokkinakis) ha vinto nel 2022 e Fabio Fognini (con Bolelli) ha messo il suo sigillo nel 2015, mentre in precedenza il grande nome era stato quello di Pat Rafter, a segno insieme a Jonas Bjorkman nel 1999. A Parigi, il russo Kafelnikov trascinò l'olandese Haarhuis al successo nel 2002, mentre a Wimbledon bisogna risalire al 1992 per trovare una coppia di singolaristi d'oro: John McEnroe e Michael Stich.

I big e il doppio, una storia difficile tra gioie e (lunghe) assenze

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