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Habib, un sogno Slam diventato realtà. Per tutto il Libano

Tra i qualificati al tabellone principale dell’Australian Open c’è anche un 26enne di origini statunitensi (nato a Houston, in Texas) ma libanese a tutti gli effetti, primo tennista del suo paese a disputare un main draw in un Major

di | 09 gennaio 2025

L'esultanza di Hady Habib

L'esultanza di Hady Habib

I sogni, se ci credi davvero, possono diventare realtà. Anche se hai 26 anni e se vieni da una nazione che sta ancora raccogliendo i cocci di due mesi di pesanti bombardamenti israeliani per il conflitto con Hezbollah (fino all’accordo sul cessate il fuoco dello scorso novembre) e di anni di stravolgimenti economici. Il tennis sta diventando sempre più uno sport globale, e nell’Era Open i giocatori di ben 94 Paesi si sono dati battaglia per conquistare un trofeo Slam. Ora sta per aggiungersene un altro, il 95esimo, nello specifico il Libano.

E sì perché da domenica a competere nel tabellone dell’Australian Open ci sarà Hady Habib che, da n.219 del ranking (“best” n.216 firmato ad inizio dicembre), ha superato tre turni di qualificazione (battendo lo statunitense Kypson, il taiwanese Tseng ed il francese Chidekh) tutti più o meno ampiamente classificati meglio di lui, diventando il primo giocatore libanese a qualificarsi per il main draw di un Major. 

Proprio contro il francese Clement Chidekh, n.191 ATP, nel turno decisivo delle qualificazioni, Hady ha rischiato grosso annullando tre match-point nel decimo gioco del terzo set (nel quale complessivamente ha dovuto recuperare per ben tre volte un break di svantaggio) prima di riuscire ad imporsi per 10 a 8 nel super tie-break, alla prima palla utile (64 36 76 lo score dopo oltre due ore e mezza di lotta).

Hady Habib in azione (foto Australian Open web site)

Hady Habib in azione (foto Australian Open web site)

“Questa qualificazione significa molto per me - ha detto -. Era uno dei miei obiettivi fin da quando ho iniziato a giocare a tennis: competere nel main draw di uno Slam è il sogno di tutti. Riuscire a realizzarlo è un grande risultato e un grande passo avanti nella mia carriera. Sono molto grato che la comunità libanese sia venuta qui. Sono tanti i libanesi [in Australia]: vivono per lo più a Sydney, ma ce ne sono anche a Melbourne e ho dei parenti che oggi erano sulle tribune a guardarmi e hanno portato degli amici, quindi è stato fantastico ottenere questa vittoria davanti a loro”, ha aggiunto. Del resto era visibilmente emozionato quando ha chiuso il match-point e si è fermato a guardare le bandiere libanesi sventolare tra il pubblico.

Nato a Houston, Habib si è trasferito in Libano all'età di sei anni, dove ha sviluppato il suo gioco. Nonostante il tennis non sia lo sport più popolare nel Paese, Hady ha continuato a praticarlo grazie all'influenza del padre: “Sono cresciuto giocando e mi sono innamorato di questo sport. Stranamente, mio padre ha sempre voluto che diventassi un tennista professionista fin da quando ero piccolo. Nessuno dei miei genitori giocava a tennis, mia sorella sì, ma io sono l'unico 'atleta', direi. È un grande risultato per la mia famiglia. È un grande risultato per il tennis libanese, per la generazione più giovane, per i ragazzi che praticano questo sport, che vedono che c'è un modo per arrivare e che possono giocare e che possono guardare e sostenere qualcuno. In Libano il tennis non è popolare come in altri Paesi, quindi spero di poter cambiare questa situazione con i miei risultati”.

Un primo piano di Hady Habib (foto profilo X Australian Open)

Un primo piano di Hady Habib (foto profilo X Australian Open)

Intanto al primo turno del main draw dovrà vedersela con il cinese Yunchaokete Bu, n.65 ATP, che lo ha battuto in tre set al primo turno del Challenger di Tenerife 3 a febbraio del 2024. Ed a proposito di Challenger, proprio alla fine della scorsa stagione il tennista libanese, che fino a quel momento aveva vinto solo titoli ITF (10), ha “rotto il ghiaccio” aggiudicandosi quello sul cemento di Temuco, in Cile.  

“So che è solo uno sport, ma credo che rappresentare il Libano e sacrificare tutte le cose che ho dovuto per arrivare qui, sia un po' come la nostra nazione ha combattuto”, ha sottolineato Habib. Il suo allenatore argentino, Patricio Heras, ha detto che la vittoria in Cile a novembre è stata davvero emozionante. Così come emozionante è stato per Hady affrontare sul “Philipe Chatrier” lo spagnolo Carlos Alcaraz al primo turno dei Giochi Olimpici di Parigi lo scorso luglio: “È stata un’esperienza incredibile giocare contro i migliori del mondo quella settimana, probabilmente ho ricevuto più sostegno di quanto ne abbia ricevuto in tutta la mia vita tennistica”, ha raccontato Habib che proprio in quell’occasione si era fatto conoscere.

Il drammatico conflitto recente affrontato dal suo Paese rende Hady ancora più orgoglioso di quanto sta riuscendo ad ottenere: “Ogni mattina, quando mi svegliavo in quel periodo difficile, contattavo tutti i miei familiari, i miei amici, per assicurarmi che stessero bene - ha raccontato -. Il mio cuore era a pezzi nel vedere cosa stava accadendo alla nostra gente. È stato un momento difficile dal punto di vista mentale per me, sapendo di non poter fare nulla per aiutare, ma sono contento che le cose si stiano calmando ora. Speriamo di trovare un po' di pace”.

Un recupero di Hady Habib (foto Getty Images)

Un recupero di Hady Habib (foto Getty Images)

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