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L'indimenticato campione ha illuminato l'ultimo grande decennio d'oro del tennis australiano. Al suo attivo due titoli del Grande Slam in singolare, 10 in doppio, 7 nel misto e 3 Coppe Davis.
di Luca Marianantoni | 06 marzo 2025
Il mondo del tennis piange la scomparsa a 86 anni di Fred Stolle, indimenticato campione che ha illuminato l'ultimo grande decennio d'oro del tennis australiano, quello dei magnifici anni 60. Al suo attivo due titoli del Grande Slam in singolare, 10 in doppio, 7 nel misto e 3 Coppe Davis. E' uno dei pochissimi ad aver giocato tutte le finali Slam in singolare, doppio e misto.
Stolle aveva un fisico molto imponente, era alto un metro e 91 centimetri e come tutti gli australiani di quella generazione fu allievo di Harry Hopman - che ovviamente lo impostò per fare serve & volley - e si trovò, come avversari da battere, i suoi stessi amici con cui si allenava quotidianamente. Avversari che avevano un tasso tecnico, un agonismo e una potenza leggermente superiore alla sua.
Il bilancio con cui Stolle ha chiuso la carriera è stato di due titoli dello Slam conquistati e sei finali perdute, e a pesare di più, come un macigno, sul suo bottino all'apparenza negativo, sono state le 3 finali di fila perse a Wimbledon.
La prima la perse nel 1963 contro l'americano Chuck McKinley; le altre due contro Roy Emerson. Un solo set conquistato sui 10 disputati sul Centre Court nei giorni delle finali; l'unico strappato con i denti a Emmo, il 6-4 del terzo set della finale del 1964.
Ma la frustrazione per quelle tre finali perse si espanse anche ai Campionati d'Australia, anche quello un torneo a dir poco maledetto. E per altre due volte Stolle perse in finale contro Emerson: nel 1964 e nel 1965, quest'ultima in cinque set e dopo aver sprecato un vantaggio di due set a uno.
Alla sesta finale Slam - sì perché per non farsi mancare nulla perse ancora contro Emmo quella con in palio Forest Hills del 1964 - Stolle finalmente alzò le braccia al cielo. Sulla strada che lo portò alla finale del Roland Garros 1965 battè il giovane, ma già baffuto, John Newcombe e poi nel big match ancora un australiano, Tony Roche, che era stato abile in semifinale a prevalere su Roy Emerson. In questa circostanza Stolle dimostrò di non essere solo un giocatore d'attacco, ma di saper pazientare a fondo campo per poi prendere la via della rete nel momento più porpizio.
Il 1966 sembrava destinato a risultati assai peggiori e comunque in lieve calo: semifinale in Australia, quarti a Parigi e addirittura secondo turno a Wimbledon. A Forest Hills non lo inclusero nemmeno tra le teste di serie: cammin facendo trovò la forma migliore: Dennis Ralston, numero 3 del seeding, fu cancellato in tre set agli ottavi come pure Clark Graebner nei quarti. In semifinale vendicò una volta per tutte le innumerevoli finali perse contro Emerson lasciando al povero Emmo appena sei game. In finale affrontò John Newcombe, anche lui escluso delle teste di serie. Chi usciva vincitore sarebbe stato il secondo non testa di serie a vincere il torneo dopo Malcolm Anderson. Fu Stolle a piegare il rivale 4-6 12-10 6-3 6-4. Nessuno avrebbe ripetuto un'impresa del genere fino ad Andre Agassi nel 1994.
Per le sue doti fu anche un grandissimo giocatore di doppio, disciplina che l'ha visto trionfare in 10 tornei dello Slam: i primi quattro con Bob Hewitt, poi quattro con Roy Emerson e gli ultimi due con Ken Rosewall.
Tra i campioni che hanno preso parte a tutte le finali Slam, collezionandole almeno otto, Fred Stolle è stato sicuramente il più perdente. Ma nonostante tutto ha chisuo 5 stagioni nei top 10: n° 5 nel 1963, n° 2 nel 1964, n° 3 nel 1965, n° 2 nel 1966 e n° 10 nel 1969.
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