La situazione è complessa e prevedere chi farà compagnia a Carlos e Jannik non è così semplice. In realtà ci sono tre giocatori che hanno già un bottino di punti sufficiente a metterli al riparo da sorprese, anche se la matematica non permette, per adesso, di dare responsi ufficiali
10 ottobre 2025
Carlos Alcaraz e Jannik Sinner sono già qualificati da tempo, e onestamente non ci sono mai stati dei dubbi sul fatto che i dominatori del circuito avrebbero staccato il biglietto per le Nitto ATP Finals di Torino. Ma gli altri sei? Qui la situazione si fa complessa e prevedere chi farà compagnia a Carlos e Jannik non è così semplice. In realtà ci sono tre giocatori che hanno già un bottino di punti sufficiente a metterli al riparo da sorprese, anche se la matematica non permette, per adesso, di dare responsi ufficiali.
Possiamo essere ragionevolmente certi di vedere Sascha Zverev (vincitore del torneo nel 2021 e prima ancora nel 2018 a Londra) e Taylor Fritz (finalista lo scorso anno) a Torino, mentre bisognerà attendere ancora un po' perché venga confermata la programmazione di Novak Djokovic, uno dei recordman del torneo. Il serbo lo ha vinto per 7 volte, più di chiunque altro, ma le energie a 38 anni vanno gestite con cura e Nole lo sa benissimo. Vederlo a Torino (dove non andò nel 2024), ad ogni modo, sarebbe un bel regalo per tutti, meno che per i suoi avversari.
SHELTON, DE MINAUR, MUSETTI
Gli ultimi tre che al momento sono virtualmente qualificati per Torino 2025 sono Ben Shelton, Alex De Minaur e Lorenzo Musetti. Ma di questi, solamente De Minaur può sentirsi moderatamente tranquillo. L'australiano ha trovato nel corso dell'anno una continuità straordinaria ad alto livello, vincendo il 500 di Washington e centrando due quarti Slam, oltre a tante vittorie su rivali di valore. Shanghai, in questo senso, potrebbe essere stata l'ultima spinta decisiva per blindare il suo approdo a Torino, anche se la certezza non ci sarà ancora per un po'.
Chi preoccupa, invece, è Ben Shelton, che a metà anno pareva tranquillo e molto ben piazzato, mentre adesso – complice il problema alla spalla sinistra accusato agli Us Open – non è affatto sicuro di questo finale di stagione. Intanto non si capisce come potrà tornare in scena, in che condizioni sarà e se il suo tennis sarà lo stesso che gli aveva garantito un buon rendimento in precedenza. Poi dovrà guardarsi dagli inseguitori, che non sono poi così distanti. Un concetto, quello di fare attenzione a chi insegue, che vale pari pari per Lorenzo Musetti. Il toscano ha forse mancato un primo 'match-point' per Torino perdendo da Felix Auger-Aliassime a Shanghai, ma il vantaggio è ancora piuttosto consistente e la condizione di Lorenzo lascia ben sperare per i tornei che mancano da qui al 9 novembre, data di inizio dell'evento torinese.

La corsa per le Finals, 10 nomi per 4 posti
AUGER-ALIASSIME, RUUD, RUNE
Chi insegue, del resto, non è che possa rilassarsi. Il più in forma in questo momento è senza dubbio Felix Auger-Aliassime, che a Shanghai prende punti preziosi e che non teme certamente il veloce indoor degli eventi di fine stagione. Forse non sarà ancora quello che arrivò al numero 6 Atp, ma chi lo ha affrontato di recente ha fatto capire che non è stata una bella esperienza. Alle spalle del canadese c'è Casper Ruud, e onestamente se il norvegese riuscisse da adesso al 9 novembre a prendersi quei punti che non ha raccolto fin qui, sarebbe una grossa sorpresa.
È vero che Ruud alle Finals ha pure raggiunto l'ultimo atto (nel 2022, perse da Djokovic), ma adesso la sua condizione complessiva non sembra poter supportare uno sprint degno di nota, tanto più che gli mancano quasi 1000 punti per agganciare Musetti. Non è escluso, invece, vederlo a Torino come riserva. Potenzialmente, può fare qualcosa in più Holger Rune, oggi numero 13 ma più a suo agio dell'altro scandinavo quando si va sul rapido. Ma la sconfitta contro Vacherot a Shanghai deve aver spento molto del suo entusiasmo.
RUBLEV, BUBLIK, MEDVEDEV
Poi ci sono le possibili sorprese. A partire da Andrey Rublev, autore di una stagione altalenante, ma mai da tenere fuori dal novero dei favoriti quando si parla di terreni indoor. Il russo può infilare qualche exploit ma recuperato il divario coi primi 8 resta comunque un'impresa. Lo stesso si può dire per Bublik e Medvedev: entrambi, tuttavia, hanno un potenziale talmente importante che vederli vincere titoli tra Vienna e Parigi non sarebbe affatto sorprendente.
Più complicato, invece, immaginare che qualcuno di diverso da questi (Davidovich Fokina, Khachanov, Lehecka, Mensik, Paul) possa inserirsi nella battaglia. Da qui a Torino si giocheranno 5 tornei Atp 250 (Almaty, Bruxelles, Stoccolma, Atene e Metz), due Atp 500 (Vienna e Basilea) e il 1000 di Parigi Bercy. Di punti in palio ce ne sono ancora parecchi, ma quando si è sotto pressione e bisogna vincere per forza non basta il talento per avere certezze.