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Vittoria in rimonta contro Tsitsipas per il 20enne francese. Nonostante la giovanissima età, nessun timore né soggezione, neanche al cospetto dei più grandi
11 maggio 2025
Arthur Fils continua a fare scintille. Il francese, sopraffatto dal tennis dirompente di Stefanos Tsitsipas nel primo set, nel secondo riesce a risollevarsi, ad alzare il livello del proprio gioco e a capovolgere l’esito del match, dominando in rimonta il greco con il punteggio di 2-6 6-4 6-2, in un’ora e cinquantadue minuti. È il quarto successo di Arthur contro Stefanos in altrettanti scontri diretti.
Il n. 14 del mondo (best ranking, per ora) conferma ancora una volta un tennis sempre più maturo, che quest’anno gli ha permesso di accedere ai quarti a Indian Wells, Miami, Montecarlo, oltre che alla semifinale di Barcellona. Non sono mancati momenti di tensione tra i due, quando Stefanos ha colpito involontariamente l’avversario con la pallina dopo uno scambio; e poi, alla fine, nel momento della stretta di mano, quando il greco lo ha interpellato con polemica, probabilmente stizzito per alcuni atteggiamenti del francese durante l’incontro.
Ma cosa è successo esattamente? “Niente di male, mi ha colpito ma non è nulla, fa parte del gioco - afferma Arthur nelle dichiarazioni post-partita -, succede, è normale e non è il caso di parlarne troppo”. Forse, all’origine della contrarietà di Stefanos, una mancata risposta e un’occhiataccia da parte di Fils alle sue scuse dopo averlo raggiunto con la pallina: “Sì - conferma Fils - mi ha chiesto il perché io lo avessi guardato dopo quel punto ma, anche in questo caso, è una cosa normale, visto che lui mi aveva colpito. In realtà, non ho visto il suo cenno diretto con la racchetta per scusarsi, ma non c’è bisogno che io risponda alle sue scuse e gli dica che va tutto bene, per me è scontato. Poi gli ho semplicemente spiegato che stavo cercando un modo per rimanere concentrato e incoraggiarmi: mi aveva appena rifilato un 6-2 nel primo set e dovevo trovare una soluzione per motivarmi. Gli ho ribadito che non c’era nessun problema per me, che tutto ciò fa parte del gioco e, alla fine, ci siamo chiariti”.
Non è il primo finale di match ad alta tensione per Fils. È successo anche l’anno scorso, durante la finale di Amburgo vinta contro Zverev, in cui i due avevano avuto uno scontro verbale alquanto acceso durante la partita, rendendo perfino necessario l’intervento dell’arbitro. Poi, a fine match, tra i due, ci fu una stretta di mano a dir poco glaciale.
Una cosa è certa, nessuna paura né soggezione da parte del francesino, che dimostra ancora una volta una spiccata personalità, capace di tener testa agli avversari non solo con la racchetta ma anche con le parole: “No, certo, non posso avere paura degli altri giocatori. E poi si tratta comunque di una battaglia, bisogna trovare il modo di incoraggiarsi e avere fiducia. Non posso farmi intimorire solo perché mi arriva addosso una pallina”.
Quattro vittorie su quattro contro Tsitsipas, significano qualcosa? “Non vuol dire che io sia più forte, lui è un grandissimo campione e oggi ho avuto un po’ di fortuna perché non pensavo di riuscire a far girare l’incontro. Altre volte abbiamo giocato sul duro indoor ed è una situazione sempre un po’ particolare. Mentre l’ultima volta si è ritirato per infortunio… È vero, finora ho sempre vinto con lui, forse mi trovo bene con il suo gioco. Io da top 10? Non lo so, diciamo che mi piace molto giocare contro di lui (ride, ndr)”.
Tutto facile, invece, per Daniil Medvedev, che racconta nel suo consueto modo scanzonato la vittoria su Popyrin: "Lui è un gran colpitore e bisogna saper difendere, cosa che ho fatto molto bene. Nel primo set ho fatto più fatica ma poi ho trovato modo di dargli fastidio. E quando vai sotto nel punteggio perdi fiducia. Il punto, con Popyrin, è non farsi impressionare e restare concentrato, aspettando che arrivi un buon momento per metterlo in difficoltà".
C'è modo anche di affrontare il tema della prossima partita, con Daniil atteso da Lorenzo Musetti: "Lorenzo sta giocando benissimo, è in un grande momento di forma e vince molto. Ha un tennis pulito, elegante, dei bei gesti che adesso sono anche efficaci. Si tratta di un giocatore pericoloso soprattutto sulla terra, ma sono felice di poterlo affrontare".
Daniil ha già vinto a Roma due anni fa, in quello che resta il suo ultimo titolo: "Qui mi piace tutto, c'è un bel clima, una bella atmosfera. E io mi sento bene adesso, sento che sto riprendendo fiducia e che il fisico risponde".
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