-
Atp

Dominatori, sorprese e scomparsi: top e flop del 2025 ATP

Terminata la stagione del circuito maschile, ecco una carrellata di promossi e bocciati del 2025. Ci sono naturalmente Alcaraz e Sinner, ma anche un altro azzurro e uno dei più amati dal pubblico. Fra le delusioni, invece, tanti membri della generazione dagli dei della racchetta

28 novembre 2025

20251128_alcaraz_GettyImages_2246175689.jpg

La supremazia di Carlos Alcaraz e Jannik Sinner nei confronti di tutti i concorrenti è diventata così ampia da monopolizzare l’intera attenzione, ma il finale di stagione è sempre un buon momento per fare i conti su quanto successo da gennaio a novembre, analizzando quali giocatori sono riusciti a migliorarsi (o confermarsi ad altissimi livelli) e quali invece chiudono l’annata a testa bassa, con risultati al di sotto delle aspettative e la necessità di voltare pagina il più in fretta possibile.

PROMOSSI

Carlos Alcaraz – Grazie al successo allo Us Open, secondo titolo Slam della sua stagione dopo un Roland Garros vinto da fenomeno, lo spagnolo è tornato a comandare la classifica mondiale ATP, come non gli succedeva – fa un certo effetto scriverlo – da un paio d’anni. In sostanza, ha confermato il numero di titoli nei Major del 2025 ma sembra migliorato su tutti i fronti, in particolare quello della continuità, suo storico tallone d’Achille. Da Roma (compreso) in avanti ha perso solamente quattro partite in nove tornei, tre delle quali contro Sinner. Quando conta, adesso non sbaglia più. Ne vedremo delle belle anche nel 2026.

Jannik Sinner – Ha perso la testa della classifica mondiale, ma va ricordato che la sospensione per il caso Clostebol gli è costata tre mesi di attività e la rinuncia a ben quattro Masters 1000. L’attuale distacco da Alcaraz è tanto esiguo da far pensare che, senza stop, al comando ci sarebbe ancora lui. Se lo meriterebbe per il modo in cui è rientrato nel Tour, come se niente fosse, ritrovando immediatamente il suo miglior rendimento. Anzi, per certi versi ha fatto ancora meglio del passato: ha vinto di nuovo due Slam, di nuovo le Nitto ATP Finals, ed è arrivato a un centimetro dal suo primo Roland Garros.

Dominatori, sorprese e scomparsi: top e flop del 2025 ATP

Lorenzo Musetti – La miglior stagione in carriera, coronata con l’ambitissima qualificazione per le Nitto ATP Finals di Torino, gli vale con pieno merito un posto fra i promossi. È arrivato fino al numero 6 della classifica mondiale e ha vissuto una stagione sulla terra da star, con finale a Monte-Carlo, semifinali a Madrid, Roma e Parigi. Risultati figli sì della qualità del suo tennis, ma soprattutto di una maturazione evidente, sotto tutti i punti di vista, che ha cambiato la sua dimensione. Il Musetti verso 2025 lotta su ogni palla, non si scoraggia, ha capito che c’è sempre una seconda occasione. E va forte anche sul duro.

Alexander Bublik – Da numero 82 del mondo, a marzo, a numero 11 a novembre. Una crescita dirompente, che sorprende visti gli standard ai quali il kazako aveva abituato i tifosi, meno per il livello che ha sempre saputo esprimere. Prima lo faceva a intermittenza, mentre nel 2025 ha trovato il modo per riuscirci con costanza, vincendo quattro dei sei tornei giocati fra metà giugno e metà settembre (e i due che non ha vinto erano Wimbledon e Us Open). Coi grandi risultati a Parigi – quarti al Roland Garros, semifinale al Masters 1000 – ha completato l’opera. Resta uno dei più piacevoli da vedere, e ora vince anche.

Valentin Vacherot – Magari non è la sola rivelazione dell’anno, ma di certo una delle più sorprendenti. La sua impresa al Masters 1000 di Shanghai resterà nella storia del tennis, perché mai un giocatore di così bassa classifica era riuscito a prendersi il titolo di un torneo tanto importante. Da numero 204 ATP, il monegasco si è trovato catapultato nei primi 40 ma ha dimostrato in fretta di avere ancora fame, arrivando successivamente ai quarti a Parigi e salendo ulteriormente fino a toccare la posizione numero 30 del ranking. Nuovo protagonista o meteora? Ce lo dirà il 2026, ma la favola rimane.

Dominatori, sorprese e scomparsi: top e flop del 2025 ATP

BOCCIATI

Alexander Zverev – L’eterno terzo. Non è colpa sua se Alcaraz e Sinner hanno un altro livello, ma il tedesco è sicuramente responsabile del fatto che il distacco nel ranking fra Jannik e lui sia più ampio rispetto a quello fra lui e l’ultimo in classifica. Una statistica che racconta una storia fin troppo chiara. Sasha è sempre lì, è tornato a giocare una finale Slam (a Melbourne) e rimane l’avversario più insidioso per i primi due, ma non li batte mai e il divario continua ad allargarsi, non soltanto in termini di punti per il ranking. Il suo vero problema? Anche lui stesso sa dove deve migliorare, ma non ci sta riuscendo.

Casper Ruud – Ha iniziato la stagione da numero 6 del mondo e l’ha finita da numero 12, ma senza l’exploit al Mutua Madrid Open (che gli ha dato il primo titolo in un Masters 1000) sarebbe fuori dai primi 20, ben lontano dagli standard ai quali aveva abituato il pubblico di tutto il mondo. Per garantirgli un determinato rendimento, il suo tennis deve essere alimentato a energia e motivazioni, e l’impressione è che entrambi i serbatoi siano costantemente meno pieni – e anche meno capienti – rispetto al passato. Nei tre Slam giocati ha vinto tre partite: pochissime per un giocatore del suo calibro.

Atp, top e flop del 2025

Atp, top e flop del 2025

Daniil Medvedev – Il grande antagonista di Tsitsipas è accumunato al greco da una stagione da dimenticare, nella quale si è parlato più di lui per le sue sceneggiate in campo che per i risultati. È riuscito in extremis a vincere almeno un torneo ad Almaty, ma la classifica piange (numero 13: niente Nitto ATP Finals dopo sei partecipazioni consecutive) e vien da pensare che sarà molto difficile rivederlo a certi livelli. Le motivazioni non sono più quelle di un tempo e il russo è il primo ad ammetterlo. Vedremo se la terapia d’urto post Us Open, con l’addio a tutto il vecchio team di lavoro, servirà a rilanciarlo.

Andrey Rublev – Discorso molto simile a quello di Medvedev, escluse le sceneggiate e il cambio di allenatore. Perché anche il suo connazionale ha iniziato la stagione nella top-10 e l’ha terminata fuori, ha vinto un solo torneo ATP 250 e ha mancato dopo parecchi anni (c’era sempre stato dal 2020 in avanti) la qualificazione per le Nitto ATP Finals. Riesce a mantenersi a buoni livelli e negli ultimi tre Slam è sempre arrivato alla seconda settimana, ma il meglio è alle spalle e i rimpianti non mancano. Anni fa non avrebbe firmato per un best ranking al numero 5 e 10 quarti Slam senza una sola vittoria.

Stefanos Tsitsipas – A inizio aprile era numero 8 del mondo, a fine stagione è numero 34, lontanissimo dalle ambizioni che hanno sempre accompagnato la sua scalata. I problemi fisici gli hanno più volte messo i bastoni fra le ruote, ma le cause della sua involuzione sono da cercare soprattutto altrove, anche nella difficoltà nell’individuare una guida in grado di tirarlo fuori dalla crisi. In quattro tornei del Grande Slam ha vinto due sole partite e da Barcellona in avanti non ha mai vinto due incontri nello stesso torneo. Urge un cambio di rotta, in fretta. Anche perché nel 2026 spegnerà 28 candeline.

Dominatori, sorprese e scomparsi: top e flop del 2025 ATP

Loading...

Altri articoli che potrebbero piacerti