

Simone gioca a destra e prova a spaccare con le sue risposte di diritto. 'Wave' si prende la responsabilità di mettersi a sinistra. Insieme, a Melbourne, trovano un'intesa pressoché perfetta. Anche perché - caratterialmente - hanno una dote straordinariamente poco comune: non alzano mai la voce. Se qualcuno dice qualcosa, è per dare una mano all'altro
02 febbraio 2024
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Nel 2023 Bolelli e Fognini iniziano l’ennesima stagione insieme, ma è l’estate che cambia le carte in tavola. “Fogna” perde posizioni nel ranking di singolare, non gli danno una wild card per Wimbledon e salta totalmente la stagione su erba, convinto anche dai suoi problemi fisici. Bolelli (in precedenza impegnato in una partnership proficua con l'argentino Maximo Gonzalez) comincia a ragionare su cosa fare poi e capisce che c’è la possibilità di lavorare con Andrea Vavassori, in quel momento in coppia con il brasiliano Marcelo Demoliner. Ma spesso destinato a cambiare compagno.
Andrea è nel miglior momento della carriera: nel singolare riesce persino a battere Andy Murray nel Masters 1000 di Madrid e a superare un turno al Roland Garros. Piemontese brillante in campo, timido fuori, forma subito una coppia solida con un tipo che un po' gli assomiglia: stessa timidezza, stessi colpi pesanti: il bolognese Bolelli. I due arrivano in finale ad Halle, al secondo torneo insieme (c'era stata un'occasione in Atp Cup tempo prima, ma senza seguito). Poi ancora finale a Umag (persa 15-13 al super tie-break contro Rola e Serdarusic), ma pure un'uscita all'esordio agli Us Open. Il potenziale c'è, è evidente, bisogna solo trovare continuità.
Andrea Vavassori e Simone Bolelli in azione (foto Getty Images)
Simone gioca a destra e prova a spaccare con le sue risposte di diritto. 'Wave' si prende la responsabilità di mettersi a sinistra, malgrado il rovescio non sia la parte più sicura del suo tennis. Fatto sta che insieme, a Melbourne, trovano un'intesa pressoché perfetta. Bolelli martella da fondo e buca i muri avversari a rete, mentre Vavassori danza verso quelle volèe che sono il suo pane quotidiano da sempre, anche in singolare. Si completano e si capiscono, il bolognese e il torinese. Anche perché - caratterialmente - hanno una dote straordinariamente poco comune: non alzano mai la voce. Se qualcuno dice qualcosa, è per dare una mano all'altro.
Una partnership sublimata da questo strepitoso percorso all’Australian Open, dove sono stati in grado di battere i tedeschi Krawietz/Puetz (testa di serie numero 8), dopo aver sconfitto Cacic e Molchanov, che avevano aperto un’autostrada agli azzurri, eliminando i numeri 1 uscenti Dodig e Krajicek. Proprio il croato e l’americano, insieme a Bopanna ed Ebden, rappresentano le due coppie più importanti del momento, quelle contro cui 'Simo e Wave' dovranno presumibilmente confrontarsi per provare a raggiungere la cima del mondo. Bopanna, che in India è una leggenda ed è stato in grado di ricostruirsi le ginocchia dopo una serie infinita di infortuni, a 43 anni è ancora il giocatore da battere. E occhio alla terza coppia nel ranking, quella formata dall’americano Ram e dall’inglese Salisbury, che arriva da 3 Us Open consecutivi e 2 Nitto ATP Finals di fila.
Queste sono le 3 coppie che - in questo momento - rappresentano un punto di approdo per Vavassori e Bolelli (oggi rispettivamente numero 27 e 28 nel ranking ma numeri 2 nella Race). Ora che un altro duo pericoloso come quello formato da Skupski e Koolhof si è sciolto (i due hanno vinto Wimbledon 2023), le possibilità azzurre di salire aumentano sempre di più. Il duo Bolelli/Vavassori è nato quasi per caso, ma non sarebbe affatto un caso trovarlo in vetta al mondo.
Andrea Vavassori e Simone Bolelli (foto Getty Images)
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