

Le parole di Simone e Andrea dopo l'eliminazione nel terzo match del girone contro Marcelo Arevalo e Mate Pavic: "A Malaga l’Italia può schierare varie combinazioni in doppio, la scelta sarà del capitano"
di Max Grassi, da Torino | 15 novembre 2024
Nella conferenza stampa, dopo l'eliminazione dal torneo, la coppia azzurra, testa di serie n.4 alle Nitto Atp Finals, ha esordito parlando del match perso al super tie-break per 6-3 3-6 10/3 in un’ora e 17 minuti contro Marcelo Arevalo e Mate Pavic.
“Su una superficie così veloce - ha esordito Andrea Vavassori - quando il match tie-break ti scappa via nei primi punti, diventa molto complicato e non riesci più a recuperare. Loro hanno tenuto una percentuale molto alta di prime palle, mentre noi non siamo riusciti a rispondere come avevamo fatto nel secondo set. Soprattutto Arevalo ha giocato alla grande”.
“Ci sono occasioni importanti - ha replicato Simone Bolelli - che possono cambiano una carriera, come le olimpiadi o tornei come le Finals, che si giocano con questo format e invece dovrebbero avere le regole classiche. Noi doppisti non siamo d’accordo con queste regole che definirei ‘ballerine’. Potrebbero essere ok per un Atp 250 o 500 ma non in eventi così importanti”.
“In un evento come questo - puntualizza Vavassori - dove la gente paga anche cifre molto alte, più lo show è lungo, più il pubblico è contento. Uscire così in tre minuti, come è successo a noi, perché si è interpretato male un tie-break non è bello. Detto questo, onore ai nostri avversari che hanno giocato meglio gli ultimi punti”.
“È stata un’esperienza fantastica - continua Simone Bolelli - anche se sicuramente avremmo voluto fare di più, cioè arrivare in semifinale. Dobbiamo comunque considerare tutti i risultati positivi che ci hanno permesso di essere qui a Torino e di giocare in casa le Nitto Atp Finals. Siamo tra le prime dieci coppie del mondo quindi la nostra stagione è andata alla grande, al netto del rammarico che ci portiamo dentro per questo epilogo. Siamo usciti a testa alta, giocando comunque un ottimo torneo. Ma l’anno non è ancora finito, c’è ancora un pezzettino. Era la mia seconda volta alle Finals ed è stata un’esperienza bellissima. Il pubblico qui è stato pazzesco e mi porto dentro sicuramente un grandissimo ricordo”.
“Sono grato di essere qui oggi - ha aggiunto il 29enne torinese -, il mio stato di giocatore è cambiato. Il calore che mi ha trasmesso la mia gente me lo sento ancora dentro. Sono felice di quello che io e Simone abbiamo raggiunto insieme e di quello che in futuro potremo fare. Spesso le partite di doppio girano su pochi punti però quello che abbiamo fatto resta. Penso che questa sia una delle coppie più forti del tennis italiano. Resteremo nella storia. Ma ancora stiamo crescendo, il feeling tra noi è speciale. Abbiamo ancora tanto da dare. È bello continuare a lavorare insieme. Porterò sempre nel cuore l’immagine delle lacrime di mio padre e di tutte le persone speciali che mi seguono dopo il nostro primo successo contro Bopanna ed Ebden. Quel match è il clou della stagione 2024 per me”.
Capitolo Coppa Davis: “Siamo pronti a scendere in campo - ha sottolineato il 39enne bolognese -. Ci aspettano partite difficili però con un format diverso, due su tre, e sarà completamente un altro tennis. Anche il gruppo ti aiuta e fa una grossa differenza. Oggi era un match da dentro o fuori come lo sarà anche in Davis quando si gioca sull’1-1. La Davis è una nostra priorità, sappiamo quando sia fondamentale il doppio. Siamo pronti per affrontare partite decisive”.
“In Davis - precisa Vavassori - il punteggio è meno pesante che qui. Due su tre, senza punto secco, le partite non si decidono come oggi in due minuti con un super tie-break. La nostra fortuna si chiama Jannik che sta facendo una stagione impressionante. Noi siamo pronti ma ci sono anche altre soluzioni sul tavolo. Ovviamente l’ideale sarebbe vincere 2-0 tutti gli incontri (ride, ndr.). Abbiamo una squadra talmente forte che tutto è possibile e speriamo di fare bene. Ce lo meritiamo”.
“L’Italia può schierare varie combinazioni in doppio - conclude Simone Bolelli -. Noi giochiamo insieme da un anno e mezzo e siamo specializzati ma chiaramente può giocare benissimo Jannik con uno di noi. Abbiamo davvero tante carte da poter giocare. Il vantaggio della nostra coppia è che non ci devi lavorare. Nel caso di una coppia nuova, ti devi adattare e serve un periodo per abituarti. Non è un problema, perché chiunque di noi è in grado di farlo. La scelta è del capitano, sarà lui a decidere chi giocherà e noi ci adatteremo di conseguenza”.
“Se giochi con la nostra coppia - precisa Andrea Vavassori - , sai cosa possiamo dare. Altrimenti hai la carta Jannik, che solo con la sua presenza in campo spaventerebbe gli avversari, in coppia con uno di noi”.
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