

L’attenzione del pubblico italiano sarà su Bolelli/Vavassori, seconda coppia italiana di sempre ad arrivare alle Nitto ATP Finals, ma il torneo di doppio a Torino si annuncia entusiasmante per tutti. E anche apertissimo, fra esperti e debuttanti, un duo già capace di conquistare il titolo e altri con ambizioni di successo
31 ottobre 2024
Il pubblico italiano aspetta con ansia Jannik Sinner e Carlos Alcaraz, con l’augurio che fra gli otto maestri dell’Inalpi Arena possa esserci anche Novak Djokovic. Ma la quarta edizione torinese delle Nitto ATP Finals si annuncia di nuovo avvincente anche per quanto riguarda il torneo di doppio, in una stagione equilibratissima con tanti padroni diversi. O senza una vera coppia capace di fare la differenza. Basti pensare che, secondo la classifica Race, le prime sei coppie qualificate sono racchiuse in meno di 2.000 punti, quasi la metà di quelli che nel singolare separano il primo dal secondo, ossia Sinner da Alcaraz. Significa che a Torino non ci sarà una vera coppia favorita e tutte possono puntare al successo finale.
Per l’Italia, la buona notizia è che per la seconda volta nella storia ci sarà un duo azzurro in gara, grazie al torinese Andrea Vavassori e a Simone Bolelli, che torna alle Finals a nove anni dalla sua prima partecipazione. Era il 2015 a Londra, quando il bolognese si qualificò insieme a Fabio Fognini, coi due che vinsero la prima storica partita italiana nel Master di fine anno. Un obiettivo che Bolelli/Vavassori puntano a eguagliare e migliorare, con almeno le semifinali nel mirino.
Un traguardo possibile per un duo che occupa la terza posizione della Race e quest’anno ha fatto grandissime cose, giocando due finali Slam consecutive (Australian Open, Roland Garros) e vincendo tre titoli, a Buenos Aires, Halle e Pechino. I due azzurri hanno saputo trovare una grande alchimia e a Torino avranno tutto il pubblico dalla loro parte, pronto a trascinarli verso un grande torneo.
Doppio, le 8 coppie pronte per Torino
A detta della Race, la miglior coppia al mondo è quella composta dal croato Mate Pavic e da Marcelo Arevalo, 34enne di El Salvador che ha portato il piccolo paese dell’America Centrale nel mappamondo della racchetta, conquistando anche due tornei del Grande Slam. Il secondo è arrivato quest’anno, proprio con Pavic sulla terra del Roland Garros. Per i due anche un titolo Masters 1000, a Cincinnati, e la finale agli Internazionali BNL d’Italia. Sarà la sua seconda volta alle Finals dopo l’apparizione del 2022, con Jean-Julien Rojer. Per Pavic, già numero uno del mondo, sarà invece la sesta volta nel torneo dei maestri e ha sempre saputo migliorarsi, arrivando prima in semifinale e poi in finale (2023) nelle sue ultime due partecipazioni.
Al numero 2 della Race ci sono invece gli esperti Marcel Granollers e Horacio Zeballos, ex (ottimi) singolaristi che alla soglia dei 40 anni continuano a togliersi grandi soddisfazioni in coppia. Torino li conosce bene, visto che sono l’unica coppia ad aver partecipato a tutte le scorse tre edizioni, con la finale del 2023 come miglior risultato. Quest’anno, i due hanno trionfato agli Internazionali BNL d’Italia e poi anche a Montreal, mentre a inizio stagione erano arrivati in finale a Indian Wells. Per Granollers sarà addirittura la nona volta alle Finals, col terzo compagno diverso. Nel suo palmarès anche un successo, nel 2012 a Londra a fianco del connazionale Marc Lopez.
Fra le coppie che arriveranno a Torino col titolo nel mirino anche gli australiani Max Purcell e Jordan Thompson, che insieme a Bolelli/Vavassori sono stati gli unici a disputare due finali Slam nel 2024. Per gli azzurri erano state le prime due del calendario, per i rivali le successive e una l’hanno vinta, conquistando lo Us Open dopo essersi arresi a un passo dal trionfo a Wimbledon. Thompson è anche un ottimo singolarista, il migliore fra i qualificati a Torino in doppio, dall’alto del suo posto fra i top-30 (numero 28). Oltre allo Us Open, i due australiani hanno vinto anche tre tornei ATP 250: Dallas, Los Cabos e Houston. Per Thompson anche il successo nel Masters 1000 di Madrid, con Sebastian Korda.
A proposito di australiani, a Torino ci sarà anche Matt Ebden a fianco della leggenda indiana Rohan Bopanna, ancora fra i giganti della specialità a 44 anni suonati. Dopo la finale torinese del 2023, quest’anno i due hanno vinto l’Australian Open e poi il Masters 1000 di Miami, raggiungendo il numero 1 della classifica. Poi sono arrivati in semifinale al Roland Garros, mentre negli ultimi tempi hanno vinto molto meno, non riuscendo più a superare i quarti di finale. Per Bopanna sarà la quinta volta al Master di doppio, a 14 anni dalla prima apparizione. Ha giocato due finali a Londra, nel 2012 e 2015.
Fra le coppie in gara a Torino anche una che le Finals le ha già vinte: si tratta dell’olandese Wesley Koolhof e del croato Nikola Mektic, campioni nel 2020 nell’ultima edizione londinesi. Poi, i due hanno separato le proprie strade ma sono tornati a giocare insieme quest’anno, con ottimi risultati fra i quali spiccano le vittorie nei Masters 1000 di Indian Wells e Shanghai.
Oltre a Bolelli/Vavassori e Thompson/Purcell c’è una terza coppia composta da connazionali: sono i tedeschi Kevin Krawietz e Tim Puetz, finalisti allo Us Open e campioni nel 500 di Amburgo, ultima coppia a qualificarsi in ordine cronologico. Per il primo sarà la quarta volta alle Finals, mentre il secondo sarà uno dei tre debuttanti, insieme ad Andrea Vavassori e all’inglese Henry Patten, compagno del finlandese Harri Heliovaara nella coppia rivelazione del 2024. I due hanno iniziato a giocare insieme quasi per caso ad aprile e da allora non si sono più separati, raccogliendo una soddisfazione dopo l’altra. Su tutte c’è il trionfo sull’erba di Wimbledon, ma anche i titoli a Marrakech, Lione e Stoccolma.
Non ci sono commenti