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Una serie di suggerimenti per tutti i maestri, per imparare a trasmettere ai propri allievi i messaggi nel modo giusto. La forma d’insegnamento autoritaria non funziona, e l’allievo impara meglio se è inserito profondamente nel processo d’insegnamento.
di Joe Dinoffer – Courtesy of PTR | 13 marzo 2020
CHIAVE 9 - OSSERVARE LA MIMICA
Negli anni passati sempre più studi sono giunti alla conclusione che le emozioni influenzano la fisiologia e viceversa. Si tratta quindi di osservare attentamente il volto dei nostri allievi. Sorridono? Ridono? Sono frustrati? Si annoiano? Si dice che il volto sia lo specchio dell’anima: descrive sempre chiaramente il pensiero e lo stato d’anima della persona. Un giocatore che ha problemi a controllare i suoi pensieri dovrebbe comportarsi come un attore, e fingere. Deve quasi recitare ed essere rilassato e felice quando colpisce la palla. Impegnandosi in questa direzione probabilmente scoprirà dei miglioramenti.
Un maestro può mai lodare o incoraggiare troppo? Improbabile, soprattutto quando si tratta di principianti. Tutti i bambini reagiscono positivamente agli incoraggiamenti, ancor più quando si trovano nell’età dello sviluppo. In linea di massima vale il concetto: lodiamo in tutti i modi. È compito pedagogico di un maestro rafforzare l’autostima dei suoi allievi. Immaginiamoci i nostri allievi come dei semi che hanno bisogno d’acqua e di cura. Aiutiamoli a crescere!
CHIAVE 11 – ATTEGGIAMENTO DEL MAESTRO
In numerosi seminari degli anni passati ho chiesto a centinaia di maestri e coach quale fosse la loro principale responsabilità come insegnanti. Una delle risposte più frequenti è stata: “Trovare errori e correggerli”. Questo è sicuramente uno dei nostri compiti, ma dobbiamo fare attenzione che non diventi l’obiettivo predominante. Se il nostro obiettivo primario sarà quello di trovare problemi o difetti, rischieremo di diventare troppo negativi e critici. Amo il detto: “Non criticare la luna!”. Sebbene la luna abbia tanti crateri, è fantastica a vedersi. Sicuramente è nostro compito risolvere problemi, ma dobbiamo anche evidenziare ciò che i nostri allievi fanno bene e sviluppare i loro punti forti.
A questo proposito si potrebbe scrivere un libro intero. I migliori insegnanti del mondo sono spesso quelli più creativi. Sono sempre aggiornati, per i loro allievi e per sé stessi. Sanno bene che se loro stessi non si entusiasmano quando provano qualcosa di nuovo, non si entusiasmeranno nemmeno i loro allievi. Se mi assomigliate scoprirete, con l’aumentare della vostra esperienza come maestri, che noi tutti dobbiamo imparare ancora molto sul processo dell’apprendimento. L’obiettivo fondamentale è far raggiungere prima possibile ai nostri allievi il massimo del loro potenziale, rafforzare la loro autostima e nel fare tutto questo divertirsi il più possibile.
Le qualità di un maestro si possono anche riconoscere da come si comporta con le persone di cui non ha bisogno. Molti di noi hanno l’abitudine di scegliersi come allievi i giocatori migliori e, all’interno di una lezione di gruppo, porgiamo maggior attenzione ai giocatori più dotati. Solitamente sarà però proprio il giocatore con meno talento che farà più attenzione a come lo trattiamo.