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L'angolo dell'insegnante

Combattere la paura? Ecco come

Respirazione e rilassamento sono alla base delle tecniche per superare ansie e paure, specialmente quelle dei giocatori giovani alle prime armi, non abituati alla competizione. Ecco alcuni consigli ed esercizi che possono aiutare i maestri a risolvere la situazione.

di | 14 novembre 2019

Lo stress o la paura, a causa del livello di eccitazione troppo elevato, sono incompatibili con qualsiasi tipo di buona performance. Le tecniche di respirazione e di rilassamento coscienti sono due modi per ridurre la paura.

Se, come insegnante, creerai un’atmosfera positiva dando il “cinque” ai tuoi allievi, mettendo una musica di sottofondo e proponendo attività divertenti, entrerai nel ruolo dello psicologo sportivo, perché accrescerai il livello di eccitazione. Talvolta però accadrà anche che alcuni giocatori si creeranno delle aspettative sulla loro performance. Ciò potrà causare paura durante il match.

I bambini tendono a provare maggiore stress degli adulti durante la partita. Poiché per loro è quasi tutto nuovo, non possiedono ancora sufficienti strategie per risolvere i problemi. Inoltre il mondo dei bambini è dominato dalle emozioni. Ciò spiega anche perché i bambini sono così frustrati quando pensano che l’avversario li imbrogli.

La maggior parte dei bambini non sa più come comportarsi. Così, quando vengono infrante le regole, solitamente guardano verso un adulto, la figura autoritaria. È per questo motivo che alcuni bambini guardano verso i genitori quando l’avversario imbroglia. Oppure guardano verso di te, il loro maestro.

Ma in un torneo vero i bambini vengono lasciati in campo da soli assieme al loro avversario, per cui dovrebbe esserci nelle vicinanze anche il giudice arbitro. È di fondamentale importanza insegnare ai bambini le regole del tennis, fino a quando imparano come comportarsi. Come è pure indispensabile far capire loro che sportività e correttezza sono ben più importanti della vittoria.

Per tutti questi motivi è importante per i bambini avere a disposizione, in una situazione di stress agonistico, tecniche di respirazione e di rilassamento.

Il molto diffuso rilassamento progressivo della muscolatura è troppo complesso per i bambini. Inoltre richiede tempo e non è facilmente applicabile al tennis, dove il bambino ha a disposizione solo 20 secondi tra un punto e l’altro e 90 secondi ai cambi di campo. Esercizi mirati, eseguiti tra un punto e l’altro ed ai cambi di campo, possono aiutare i giovani tennisti ad adattarsi alla situazione.

Alcuni tornei in cui bambini e bambine giocano nello stesso tabellone, come per esempio quelli per under 8 (palla rossa), possono risultare insoliti per alcuni bambini. Perciò è preferibile allenare o simulare queste situazioni di gara. Al termine si possono poi eseguire tecniche di respirazione e di rilassamento.

Palle anti-stress

Esistono giocattoli (per esempio delle palle anti-stress) che riducono lo stress e si possono acquistare o portare da casa. Se non ce ne sono a sufficienza per tutti, si possono usare anche le palle arancioni.

I giocatori devono stringere i pugni fino a quando le nocche diventano bianche, poi riaprire i pugni e lasciare scorrere il sangue nelle mani. Ciò rilassa le mani e gli avambracci. Poi l’esercizio va ripetuto stringendo in mano le palline. Ciò va fatto lentamente. I giocatori possono eseguire l’esercizio stando seduti, in piedi e sdraiati.

I bimbi dovrebbero immaginarsi i loro corpi rigidi come ghiaccioli. Inizialmente devono mantenere questa tensione e poi allentarla partendo dalle spalle fino ad arrivare ai piedi. La postura si rilassa e le spalle si spostano in avanti. Anche qui si può usare la fantasia. I bimbi possono immaginarsi che la tensione è sciacquata via dall’acqua.

Farfalle & bradipo

Chiedi ai bimbi in quali occasioni diventano veramente nervosi, timorosi o paurosi. Può succedere quando a scuola vengono ripresi dall’insegnante, durante un esame o durante una recita. Se hanno già preso parte a tornei di tennis, possono anche riferirsi alle loro esperienze agonistiche.

Chiedi loro cos’hanno provato quando avevano paura. Avevano farfalle nella pancia? Falli stendere a terra, chiudere gli occhi ed immaginare come la tensione entri nel loro corpo e vi fuoriesca nuovamente.

Indipendentemente dal fatto che abbiano percepito le farfalle oppure qualcos’altro, devono trasformare quello che hanno provato nel loro cibo preferito, facile da digerire. Devono immaginare di sentirsi sempre più a proprio agio proprio nella situazione che crea loro stress.

Mentre i bambini giacciono a terra, devono immaginare di essere dei bradipi e rilassare completamente il loro corpo. Un bambino può anche assumere il ruolo di supervisore e controllare se gli altri bimbi si rilassano veramente. Può spostare braccia, gambe o corpo in un’altra posizione. Ai bambini questo esercizio piacerà molto e susciterà anche delle risate!

Pance in spiaggia

La respirazione addominale è estremamente importante per giovani atleti sotto stress. I bimbi devono stendersi, chiudere gli occhi ed immaginare di rilassarsi sulla spiaggia. Devono compiere un viaggio con la fantasia: devono sentire lo scroscio delle onde, l’odore del mare e della salsedine e sentire la sabbia calda. Ciò stimola anche la visualizzazione.

Durante la respirazione devono buttare in fuori la pancia (riempendola d’aria). Una mano deve toccare sulla pancia, in modo da riuscire a percepire bene il respiro. La durata di quest’esercizio è di 1-2 minuti.

Reality Show

Crea uno scenario per i bambini! Per esempio falli recitare una scena, in cui il loro avversario fa una chiamata errata. Spiega loro che le chiamate errate possono anche non essere intenzionali. Oppure falli recitare una scena con forte vento. O una scena in cui si sono scordati il punteggio o litigano sul punteggio. I giocatori dovrebbero recitare queste situazioni sotto le indicazioni e la guida del maestro.

ALLENARE GLI UNDER 10, VEDI ANCHE:
Parte 1 – L’importanza dell’atteggiamento positivo
Parte 2 – Allenare capacità mentali
Parte 3 – Migliorare la focalizzazione nei giovanissimi
Parte 4 – Allenare le visualizzazione: così si può

* Doug Eng è Master Professional PTR ed USPTA ed è stato coach per ben 17 anni, tra cui anche alla Tennis Academy di Har¬vard. È membro del USTA National Sport Science Committee e ha pubblicato molti articoli per varie riviste specializzate. È stato PTR Workshop Leader ed è stato premiato come Tester of the Year e Volunteer of the Year, è stato due volte PTR New England Pro of the Year e due volte PTR State Member of the Year nel Massachusetts. Inoltre è stato nominato Best of Boston Tennis Coach dal Boston Magazine.

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