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Migliorarsi

In campo non vedi solo con gli occhi

Sapevate che è impossibile fissare la pallina lungo tutto il suo percorso? Quindi ci si allena a ricostruire il percorso che questa compie da un campo all'altro. E c'è un sistema, detto SVTA, studiato proprio per (e con) il tennis. Ce ne parla chi lo ha sviluppato

di | 30 ottobre 2019

* Optometrista posturale, comportamentale, sportivo; responsabile progetto Scienze e Sport Vision FIR, docente per la FIT

Partiamo da un assunto importante: fissare i punti corretti per ottimizzare la performance. Quante volte avete visto un top player commettere un errore ingiustificabile su una palla "facile", magari a rete e su un punto decisivo, tanto facile da farvi pensare: "questa non la sbagliavo neanche io...". E probabilmente questa frase è a ragion veduta.
La palla non può essere fissata sempre, e anche questo è importante da tenere presente. Forse non molti sanno che la causa di un errore del genere è quasi sempre legata al nostro sistema visivo, non perché sia inefficiente, ma per una sua caratteristica fisiologica.

Il momento buio

Proviamo a spiegarci. Come detto la pallina non può essere fissata continuativamente lungo tutto il suo percorso ma tra due fissazioni il nostro sistema visivo avrà un periodo di cecità (detto saccade, di 100 millisecondi) nel quale il nostro cervello dovrà ricostruirne il percorso.
Quindi la cecità fisiologica al momento in cui la pallina impatta sulle corde spesso significa errore. Spesso la differenza tra un campione e un atleta di alto livello è proprio la capacità di ricostruire in modo perfetto la traiettoria della palla e correlarla al movimento.

L'abilità di ricostruire

Prendiamo l'esempio, preso in prestito dal calcio, del portiere della nazionale Gianluigi Buffon. Dice di lui il neurochirurgo Giovanni Broggi: “La sua coordinazione tra occhio e vie visive è al top, ricostruisce la traiettoria del pallone in un tempo brevissimo”. Così gli occhi, il cervello e il movimento diventano una cosa sola.
Ne consegue che fissando la pallina nei punti corretti, e correlando queste fissazioni al movimento, si ottimizza la performance motoria, tecnica e tattica. E si riduce il dispendio di energie visive e motorie, aiutando a guadagnare tempo e di conseguenza spazio nel campo.

Il metodo SVTA

Si tratta dell'allenamento visivo neurologico motorio e nasce a Carmagnola, in provincia di Torino. È una innovativa metodologia di training, frutto di un decennale lavoro di ricerca sulle abilità visive sia di atleti che di bambini.
Abbiamo focalizzato i nostri studi sui bambini affetti da neurodiversità come la dislessia, Dsa o Adhd. Unendo le risultanze dei nostri studi e le indicazioni tecniche dell’istruttore Fit Massimiliano Rinaudo è nato un protocollo di lavoro sull'integrazione sensoriale e motoria attraverso un sistema strutturato specificatamente per il tennis, inizialmente testato presso il club Carmatennis proprio a Carmagnola. Che ora è un vero e proprio centro tecnico per il sistema SVTA, oggi in uso nei centri tecnici della FIT come parte integrante per la formazione degli atleti del futuro.
L’integrazione sensoriale sviluppata durante il training permette un perfetto lavoro sinergico di vista, udito, cinestesi e sistema vestibolare con il risultato di ottenere un drastico miglioramento della qualità percettiva, prerequisito indispensabile per un’ottimale prestazione motoria, tecnica e tattica.

La palla si perde di vista, ma con queste 4 fissazioni...

Bisogna tenere presente che, fisicamente, è impossibile per un uomo non perdere mai il contatto visivo con la palla. Ci sono però le cosiddette fissazioni in grado di farci ricostruire il percorso della palla stessa anche quando questa viene “persa di vista”.
Ecco le 4 fissazioni ottimale da non perdere durante lo scambio. Così facendo sarà possibile ricostruire il percorso della pallina nonostante l'angolo buio nel quale, fisicamente, non possiamo fissarla.

  1. L'impatto della palla sulle proprie corde.
  2. Il passaggio della palla sopra il net.
  3. Il rimbalzo a terra nel campo opposto.
  4. L'impatto della palla sulle corde dell’avversario.

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