
Chiudi
Le emozioni non si possono accendere e spegnere a piacimento. Però è possibile educare e imparare ad allenare l’aspetto emotivo in campo, con risultati ancora più efficaci se si inizia fin dalle prime fasi giovanili. Dati, riflessioni e linee guida
di Antonio Daino ed Elena Uberti * | foto Getty Images | 23 ottobre 2019
* I.S.F. R. Lombardi
“Non ti dovrebbe tremare il braccio quando servi la seconda palla al tie-break. La concentrazione dovrebbe essere massima ogni volta che impatti la pallina. Arrabbiarti per aver tirato in rete lo smash, probabilmente condizionerà il risultato di quel game. I tuoi genitori ti stimano, il tuo allenatore crede nelle tue potenzialità. I tuoi compagni di allenamento e i soci del circolo ti reputano un buon giocatore. Con il preparatore atletico hai lavorato duramente tutto l’inverno per aumentare la tua reattività. Tutti loro contano su di te, e a quel punto inizi a chiederti se sarai all’altezza delle aspettative...”. Semplicemente ecco perché le emozioni influenzano la tua resa in partita. Ed ecco perché è opportuno imparare ad allenare l’aspetto mentale fin dalle prime fasi giovanili.